Il giorno 22 febbraio celebriamo solennemente la figura di Santa Margherita da Cortona, una Santa appartenente al Medioevo italiano. É considerata la Patrona dei penitenti e, ovviamente, di Cortona, comune aretino nel quale ogni anno si svolgono le celebrazioni solenni dedicate alla Santa, un momento di chiusura in preghiera all’interno della Chiesa Santa Margherita da Cortona nel quale civili e frati e monache francescane della zona si riuniscono nel ricordo di una donna d’amore e pietà caritatevole. Assieme alle celebrazioni Cortona si tinge di festa con tre giorni nei quali, tra preghiere e feste di paese, al comunità i riunisce in un contesto naturalistico suggestivo, quasi fuori dal tempo.
Santa Margherita da Cortona, la vita
Santa Margherita da Cortona è nata in Laviano, non lontano da Castiglione del Lago in provincia di Perugia, nel 1247 e deceduta proprio il 22 febbraio, nell’anno 1297, a Cortona, città dalla quale prende il nome celebrativo. Margherita da Cortona non è nobile come altri santi dell’epoca: battezzata sin da piccola nella bella Pieve di Pozzuolo Umbro, oggi chiamata Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, la ragazza a diciassette anni visse con un ricco mercante in seguito alla morte di entrambi i genitori. Non si sposò per quanto, con il termine ‘more uxorio’ fu considerata moglie di fatto del commerciante Raniero Del Pecora. Vissero assieme in un podere di caccia della famiglia Del Pecora sulle colline di confine tra Toscana ed Umbria: ancora oggi in quella cascina troviamo una cappella nella quale Margherita da Cortona trascorreva il proprio tempo in solitudine contemplativa e preghiera.
Rimase sola nel momento in cui le faide guelfe e ghibelline le uccisero il compagno, fu ripudiata dalla famiglia Del Pecora e fu per lei naturale e spontaneo seguire la sua vocazione avvicinandosi ai frati francescani, soprattutto alle figure di Giovanni da Castiglione e Giunta Bevegnati, del convento di Cortona in provincia d’Arezzo. Da quel momento Margherita soddisfa la sua vocazione ritirandosi in preghiera, seguendo la regola di carità e povertà francescana con altissima devozione. Come successe per Francesco d’Assisi, Angela da Foligno e, negli anni successivi anche alla monaca Camilla da Varano, Margherita si abbandonò allo studio e alla spiritualità interiore relativa alla Passione di Nostro Signore, un momento nel quale il Figlio del Cielo diviene uomo e soffre come ogni essere che subisce il dolore e questo momento così doloroso, ma carico di spiritualità e perdono, fu la guida spirituale negli studi e nelle preghiere di Santa Margherita da Cortona.
Fondò una congregazione chiamata Le Poverelle e un ospedale gestito da suore francescane come lei nella Chiesa locale di San Basilio, dedicò tutta la sua vita ai poveri cercando di alleviare il dolore spirituale e fisico delle persone reiette da quella società così cruda. Il Medioevo è fonte di scoperte e arte, ma nell’Italia dell’epoca la povertà era altissima e le monache e i frati francescani furono la Luce che illuminò anni di buio con amore e passione, la Passione che Cristo subì perdonando la cecità umana. Il corpo di Santa Margherita è conservato nella Chiesa a lei dedicata in Cortona, nella pittura è raffigurata con il velo candido e il saio francescano e accanto a lei è spesso dipinto un angelo.
Gli altri Beati di oggi
Il 22 febbraio ricordiamo anche: Beata Isabella di Francia,Principessa; Beato Diego Carvalho, Gesuita, martire; San Papia di Gerapoli, Vescovo.