Il 30 gennaio si celebra Santa Martina martire, compatrona di Roma per volere di Papa Urbano VIII e di Martina Franca, che porta il suo nome e dove sono conservate dal 1730 le sue reliquie donate dal cardinale di Aversa Irido Caracciolo alla chiesa Matrice, oggi basilica e Santuario di San Martino d Tours, l’altro patrono della città tarantina insieme a Santa Comasia. Il culto di Santa Martina martire è particolarmente sentito nelle due città di cui è compatrona: Roma e Martina Franca. Nella capitale il giorno della sua ricorrenza si celebra una messa solenne nella chiesa dei Ss. Luca e Martina, fatta erigere nel V secolo da papa Onorio I nelle vicinanze del Foro Romano.
La basilica fu restaurata nel Seicento ad opera del pittore e architetto Pietro da Cortona che, durante gli scavi a sue spese nella cripta con l’intento di farci una cappella di famiglia, rinvenne casualmente le reliquie di Santa Martina, insieme a quelle dei martiri Concordio ed Epifanio. A Martina Franca, invece, la santa viene celebrata con solennità dal carattere sobrio che culminano in una funzione liturgica all’interno della basilica di San Martino di Tours.
Santa Martina, la vita della Beata
Ma chi era Santa Martina giovane vergine, martirizzata a Roma nel 228 sotto l’imperatore Alessandro Severo? La sua storia, mista a leggenda, ci tramanda una figura fulgida di cristiana indomabile che, pur di non rinnegare la parola di Dio che animò con passione e senza tentennamenti tutta la sua giovane vita, fu vittima di terribili supplizi. Martina proveniva da una famiglia romana di nobili origini, suo padre era console, ma purtroppo restò orfana giovanissima; da subito, invece di beneficiare della ricca eredità lasciatole dai genitori, rinunciò ai beni materiali per dedicarsi agli altri, soprattutto ai più poveri e bisognosi nei quali vedeva l’incarnazione di Cristo in terra. La sua opera di benefattrice destò presto sospetti nei soldati fedeli all’imperatore che l’arrestarono e la condussero davanti a una statua raffigurante il dio Apollo costringendola ad adorare la divinità pagana. Martina, però, non obbedì, anzi si ribellò mandando in frantumi il simulacro.
All’episodio seguì un terremoto che causò il crollo del tempio di Apollo provocando molte vittime fra i sacerdoti pagani. Per indurla con la forza a rinnegare il suo credo Martina fu condotta nella gabbia di un feroce leone che, però, alla sua vista si accucciò mansueto. Prima di morire, fu sottoposta ad altre torture di inaudita crudeltà: fu frustata con verghe, martoriata con uncini di ferro, ustionata con del grasso bollente e poi data alle fiamme, ma la giovane martire sopravvisse miracolosamente al rogo. Alla fine fu decapitata e subito dopo si scatenò un nuovo terremoto che rase al suolo i templi degli dei pagani.
Altri Santi celebrati il 30 gennaio
Oltre a Santa Martina si festeggiano il 30 gennaio anche altri santi e beati. Si ricordano, fra gli altri, San Mattia, vescovo di Gerusalemme, scelto da Cristo come dodicesimo apostolo in sostituzione di Giuda Iscariota, San Pietro I zar dei bulgari passato alla storia come fautore dell’indipendenza nazionale e Santa Savina, matrona lombarda che rimasta vedova si distinse per il fervore cristiano e le sue opere di carità.