L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO NELLA MESSA IN SUFFRAGIO DI BENEDETTO XVI
Benedetto XVI e la fede come un incontro e non una morale: Papa Francesco lo ha ben ricordato nella Santa Messa in Suffragio per il defunto Papa Emerito Joseph Ratzinger in San Pietro. Durante l’omelia della celebrazione dedicata anche alla memoria dei cardinali e vescovi defunti durante il 2023, il Santo Padre si è soffermato sul tema della compassione del Cristo: «Benedetto XVI, che oggi ricordiamo insieme ai Cardinali e ai Vescovi defunti nel corso dell’anno, nella sua prima Enciclica scrisse che il programma di Gesù è “un cuore che vede” (Deus caritas est, 31). Quante volte ci ha ricordato che la fede non è anzitutto un’idea da capire o una morale da assumere, ma una Persona da incontrare, Gesù Cristo: il suo cuore batte forte per noi, il suo sguardo s’impietosisce davanti alle nostre sofferenze».
La compassione di Gesù è reale e concreta, come ha insegnato molte volte Benedetto XVI nel suo magistero: un Pontefice umile, come si definì lui stesso presentandosi al mondo il giorno del Conclave, «sono un umile lavoratore della Vigna del Signore». E così Papa Francesco sottolinea durante la Santa Messa in suffragio di Ratzinger proprio quel tema chiave dell’umiltà cristiana: «Dio cerca persone umili, che sperano in Lui, non in sé stessi e nei propri piani. Fratelli e sorelle, questa è l’umiltà cristiana: non è una virtù fra le altre, ma la disposizione di fondo della vita: credersi bisognosi di Dio e fargli spazio, riponendo ogni fiducia in Lui. Questa è l’umiltà cristiana». Essere cristiani, come mostrano Papa Ratzinger e i vescovi defunti quest’anno, sono tutti chiamati come noi ad essere umili lavoratori: «a servire, non a essere serviti; a pensare, prima che ai propri frutti, a quelli della vigna del Signore. E quanto è bello rinunciare a sé stessi per la Chiesa di Gesù!», conclude Papa Francesco nell’omelia (qui il testo integrale, ndr).
BENEDETTO XVI, LA SANTA MESSA IN SUFFRAGIO DI TUTTI I CARDINALI DEFUNTI NEL 2023: INFO E DIRETTA STREAMING
L’indomani della commemorazione di tutti i defunti, Papa Francesco ha deciso di celebrare la prima Santa Messa in suffragio del defunto Sommo Pontefice Benedetto XVI, oltre il ricorso per tutti i Cardinali e Vescovi morti nel corso del 2023. La tradizione che voleva unite le celebrazioni per il 2 novembre – per i defunti e per i prelati venuti a mancare durante l’anno – quest’anno è stata modificata per permettere l’eccezione di una Santa Messa in suffragio di Joseph Ratzinger, morto il 31 dicembre 2022 dopo una lunga malattia.
Appuntamento per oggi 3 novembre 2023 dalle ore 11 in Basilica di San Pietro in Vaticano, Papa Francesco celebrerà la Santa Messa con possibilità di seguire tutto in diretta video streaming sul canale YouTube di Vatican News: qui è disponibile il Libretto della Celebrazione per seguire ogni passaggio della Messa a suffragio di Benedetto XVI e dei defunti Cardinali venuti a mancare.
IL RICORDO DI BENEDETTO XVI, PARLA PAPA FRANCESCO
Con la Santa Messa di oggi si chiude la tre giorni di celebrazioni per il “ponte di Ognissanti” che ha visto l’Angelus per tutti i Santi l’1 novembre e la Santa Messa per i defunti ieri, 2 novembre, il tutto a pochi giorni dalla conclusione del Sinodo dei Vescovi dedicato al tema della sinodalità. Una “sinodalità” che è stata anche uno dei punti di maggior contatto tra il Papa Emerito Benedetto XVI e il suo successore al Soglio Pontificio. In una intervista all’Associated Press dello scorso 25 gennaio, Papa Francesco ricorda il suo particolare rapporto con l’anziano Pontefice venuto a mancare pochi giorni prima.
«Con Benedetto XVI ho perso un padre. Per me era una sicurezza. Di fronte a un dubbio, chiedevo la macchina, andavo al monastero e chiedevo»: nelle lunghe chiacchierate con Papa Ratzinger all’interno del Monastero Mater Gratiae, Bergoglio ricorda i tanti consigli ricevuti dal suo predecessore, «ora ho perso un buon compagno». In merito alle divisioni e fazioni riemerse dopo la morte di Benedetto XVI all’interno della Chiesa, Papa Francesco le definiva come «una spiacevole eruzione cutanea, che ti infastidisce un po, ma è meglio che tenerle nascoste, perché comunque aiutano a crescere». Nella recente intervista ad uno dei cardinali che collaborò per anni con l’allora cardinale Ratzinger, compreso durante il Pontificato di Benedetto XVI, viene sottolineato il grande valore dato dal teologo tedesco alla storia della Chiesa: «vedo Benedetto XVI come un “Padre della Chiesa”» che ha insegnato a cercare e amare Cristo, incoraggiandoci a pensare e vivere «in modo cristiano in mezzo ad una società tendenzialmente pagana. La sua eredità è una luce potente per l’intelligenza di molti cristiani del futuro», così il cardinale spagnolo Julian Herranz raggiunto dall’Avvenire per commentare i lavori di questo Sinodo.