«Iniziamo il nuovo anno ponendoci sotto lo sguardo materno», apre così l’Angelus di Capodanno Papa Francesco. «Affidiamoci a Colei che tutto può, lei che chiede a Giuseppe “posso avere in braccio Gesù?”, ecco così fa la Madre con noi»; serve il tempo per sentirsi tutti più fratelli, per costruire e non di distruggere. Un tempo di pace, questo chiede il Santo Padre nella Giornata Mondiale della Pace: «la cultura della cura come percorso di pace, come ci ricordano purtroppo i dolorosi eventi dell’anno passato. È necessario interessarsi dei problemi degli altri e condividerli per costruire una società di fratellanza», sottolinea ancora Papa Francesco.
Ognuno di noi, rilancia Bergoglio, è chiamato a «realizzare la pace ogni giorno e in ogni ambiente di vita. Per noi è un compito, dato direttamente da Dio: noi siamo operatori di pace». Per Papa Francesco la pace si può costruire solo se noi siamo in pace con noi stessi: «occorre eliminare gli ostacoli che ci dividono da chi dobbiamo prenderci cura», la pace non è mai solo assenza di guerra ma «è vita ricca di senso, sia per noi quanto per gli altri». Ma quella pace è messa in pericolo dalla violenza, dall’egoismo e dalla malvagità; «serve il Dono dal Cielo di questa pace che altrimenti le sole forze umane non riescono a trovare. La pace è un dono che dobbiamo richiedere ma che solo Dio può darci». L’uomo vuole pace e questo è un dono: «vi auguro un felice e sereno 2021, ognuno di noi cerchi che sia un anno di fraterna solidarietà, speranza che affidiamo alla protezione della Madonna».
Al termine della recita dell’Angelus, Papa Francesco rivolge gli auguri a tutto il mondo collegato: «ringrazio il Presidente Sergio Mattarella per il pensiero augurale che mi ha indirizzato ieri sera, lo ricambio di cuore». Sempre Bergoglio si dice grato a chi nel mondo ha promosso momenti di preghiera per la Giornata Mondiale della Pace, come la marcia virtuale da Caritas e Azione Cattolica, ma anche dalla Comunità di Sant’Egidio: «grazie a tutti per la riconciliazione e la concordia dei popoli che state manifestando». Il Papa ricorda le brutali violenze nello Yemen, «prego per la pace per quelle martoriate popolazioni, in particolare ai bambini senza educazione, medicine, cibo, preghiamo per loro e per lo Yemen». Il Santo Padre invita la preghiera per il vescovo nigeriano Mons. Chikve, rapito insieme al suo autista nei giorni scorsi nel Sud-Est del Paese; «auguri a tutti un anno di pace e di speranza con la protezione di Maria, non dimenticatevi di pregare per me».
IL MESSAGGIO PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
Prima della recita dell’Angelus Papa Francesco terrà il consueto messaggio di commento al Vangelo di oggi e alla Giornata Mondiale della Pace, tradizionalmente diffuso in tutto il mondo nel giorno di Capodanno: «rinnovo l’appello ai responsabili politici e al settore privato affinché adottino le misure adeguate a garantire l’accesso ai vaccini contro il Covid-19 e alle tecnologie essenziali necessarie per assistere i malati e tutti coloro che sono più poveri e più fragili» ha scritto il Santo Padre nel messaggio per la LIV Giornata Mondiale della Pace, tema poi ripreso anche nell’omelia della Santa Messa per Maria Santissima Madre di Dio (come è possibile riprendere nei paragrafi qui sotto, ndr).
Il vaccino anti-Covid ma anche il vaccino “del cuore”, non tanto nel senso “banale” dell’immagine ma nella reale presa in cura dell’altro in quanto persona. Come di nuovo scrive il Papa nel messaggio per la Giornata della Pace, «Superate le persecuzioni dei primi secoli, la Chiesa ha approfittato della libertà per ispirare la società e la sua cultura. La miseria dei tempi suscitò nuove forze al servizio della charitas christiana. La storia ricorda numerose opere di beneficenza. […] Furono eretti numerosi istituti a sollievo dell’umanità sofferente: ospedali, ricoveri per i poveri, orfanotrofi e brefotrofi, ospizi». Diretta ora alla Biblioteca Vaticana per la recita dell’Angelus di Capodanno in questo 1 gennaio 2020.
GLI AUGURI DI BUON ANNO DI PAPA FRANCESCO
Si è conclusa da poco la Santa Messa di Capodanno, ma è già tempo di attesa per l’Angelus che Papa Francesco terrà – questa volta in prima persona, nonostante l sciatalgia – dalla Biblioteca vaticana a partire dalle ore 12: come ha scritto sui propri account social, «a tutti rivolgo i miei migliori auguri affinché nel nuovo anno l’umanità possa progredire sulla via della fraternità, della giustizia e della pace». Un augurio che è fatto “carne” nell’omelia che abbiamo appena ascoltato in San Pietro, con quel «buon anno» che avverrà solo nel momento in cui impareremo a «prenderci cura gli uni per gli altri».
Un “vaccino del cuore” necessario quanto urgente, esattamente come il vaccino del corpo per la pandemia da Covid-19: «Quanto è importante educare il cuore alla cura, ad avere care le persone e le cose. Tutto comincia da qui, dal prenderci cura degli altri, del mondo, del creato. Non serve conoscere tante persone e tante cose se non ce ne prendiamo cura. Quest’anno, mentre speriamo in una rinascita e in nuove cure, non tralasciamo la cura. Perché, oltre al vaccino per il corpo, serve il vaccino per il cuore: e questo vaccino è la cura. Sarà un buon anno se ci prenderemo cura degli altri, come fa la Madonna con noi», ha scritto il Papa nella prima omelia del 2021. A breve comincerà la recita dell’Angelus (diretta video streaming sempre a fondo pagina), con accenno anche al Messaggio per la Giornata della Pace in questo 2021 intitolata «La cultura della cura come percorso di pace».
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L’OMELIA DI CAPODANNO 2021
I tre verbi della Madre di Dio sono Benedire, Nascere e Trovare: questo il centro dell’omelia preparata da Papa Francesco e letta dal Cardinal Parolin nella Santa Messa di Capodanno: «il Signore sa che abbiamo bisogno di essere benedetti, occorre dire Bene di ogni cosa come fa Dio. Ma con Gesù non riceviamo solo parole di benedizione, ma la benedizione stessa del Padre: in Lui il Padre ci benedice con ogni benedizione. Ogni volta che apriamo il cuore a Gesù, la benedizione di Dio entra nella nostra vita».
È però la Madre, la benedetta per Grazia, a farsi da tramite fra Dio, Gesù e il cuore dell’uomo: «con la Madonna veniamo benedetti ma impariamo pure a benedire, lo riceviamo per poter donarlo agli altri», scrive ancora il Santo Padre. L’uomo è chiamato a dire bene il nome di Dio, a benedirlo: «il mondo è inquinato dal dire male e dal pensare male degli altri, ma la maldicenza corrompe, mentre la benedizione rigenera e dà forza per ricominciare ogni giorno». Chiediamo alla Santa Madre di Dio di essere portatori gioiosi della Madre, chiede Francesco introducendo il “secondo” verbo, quel Nascere che accade come Dio della Vita attraverso il piccolo Gesù «In Maria, Dio si è legato alla nostra carne e non ci ha lasciati mai più». Tramite Maria, l’uomo può incontrare Dio nella tenerezza incarnata di quel Sì della Madonna: «noi siamo spesso astratti e vogliamo qualcosa subito, le donne invece sono concrete e pazientano nei fili della vita. Dio e Maria non sono astratti, noi non siamo al mondo per morire ma per dare vita e incontrare nella carne la Grazia del Signore», sottolinea ancora Papa Francesco. Serve «prendersi cura» dell’altro, in attesa che la pandemia venga sconfitta dalla vaccino del corpo «dobbiamo prenderci cura degli altri (come fa la Madonna per noi) con il vaccino del cuore».
E infine il terzo verbo “Trovare”: i Pastori trovarono il segno di Gesù e lo seguirono, «noi non l’avremmo trovato Dio se non fossimo stati trovati per Grazia. Dio nasce da donna e rivoluziona la storia con tenerezza, ma con Grazia lo abbiamo trovato, il suo perdono fa rinascere e la sua presenza dona una gioia insopprimibile. Lo abbiamo trovato ma non dobbiamo perderlo, va trovato ogni giorno». Noi uomini siamo “chiamati” a trovare anche il tempo per qualcuno, invita il Santo Padre: «troviamo tempo per Dio, per gli uomini e per il prossimo, per chi è solo e chi soffre». Lo stupore e la felicità potremo trovare «se doneremo il nostro tempo».
L’OMELIA DEL TE DEUM
Tra pochi minuti in Vaticano si avrà inizio alla celebrazione della Santa Messa per la festa di Maria Santissima Madre di Dio, purtroppo confermata senza la presenza di Papa Francesco sull’Altare della Cattedra: la sciatalgia resta e il dolore è troppo per potersi sobbarcare una lunga funzione come quella per il Capodanno 2021. A sostituirlo il Segretario di Stato Card. Parolin che leggerà con ogni probabilità l’omelia preparata dal Santo Padre, esattamente come avvenuto ieri con il Cardinale Decaro Giovanni Battista Re alla recita dei Primi Vespri dell’ultimo dell’anno: «con la liturgia entriamo nella festa solenne di Maria Santissima Madre di Dio; e nello stesso tempo concludiamo l’anno solare con il grande inno di lode», scriveva il Papa per l’omelia tenutasi ieri sera in San Pietro.
Sono stati ricordati nella preghiera tutti gli operatori sanitari in prima linea per combattere la pandemia da Covid-19, con il “Te Deum” recitato anche a tutte le difficoltà che potrebbero permanere anche per il prossimo anno: «il nostro grazie si estende a tutti coloro che si sforzano ogni giorno di mandare avanti nel modo migliore la propria famiglia e a coloro che si impegnano nel proprio servizio al bene comune. Pensiamo ai dirigenti scolastici e agli insegnanti, che ricoprono un ruolo essenziale nella vita sociale e che devono affrontare una situazione molto complessa. Pensiamo anche con gratitudine ai pubblici amministratori che sanno valorizzare tutte le buone risorse presenti nella città e nel territorio, che sono distaccati dagli interessi privati e anche da quelli del loro partito. Perché? Perché cercano davvero il bene di tutti, il bene comune, il bene a partire dai più svantaggiati». Ora è tutto pronto, qui sotto a fondo pagina in video streaming e diretta tv è possibile seguire la prima Santa Messa del nuovo anno 2021.
LE CELEBRAZIONI DI INIZIO ANNO
Dopo le celebrazioni del Santo Natale 2020 e del “Te Deum Laudamus“ di ieri, Papa Francesco torna “protagonista” in queste strane e “ristrette” festività di fine anno: per problemi di sciatalgia – che già lo ha costretto a saltare ieri la recita del Te Deum – la consueta Santa Messa di Capodanno 2021, accompagnata dalle lettura del Messaggio per la 54^ Giornata Mondiale della Pace saranno celebrate dal Cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano. Papa Francesco terrà invece il successivo Angelus, il tutto dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico in Vaticano. Il nuovo anno è cominciato da poche ore e per la Chiesa Cattolica è subito il momento di celebrare la prima Santa Messa del 2021 dedicata a Maria Santissima Madre di Dio, un modo per affidare alla Sua protezione i prossimi mesi ancora molto complicati per il dramma della pandemia mondiale.
Per il 1 gennaio 2021 sono previsti per l’appunto due appuntamenti con il tradizionale Capodanno in Roma: alle ore 10 – con limitata presenza di fedeli, come da disposizioni anti-Covid adottate anche dal Vaticano – la Santa Messa in Basilica Vaticana mentre alle ore 12 la preghiera dell’Angelus avverrà nella Biblioteca del Palazzo Apostolico. Il tutto con l’ormai tradizionale diretta tv (Rai 1 , Canale5 e Tv2000) e video streaming online (YouTube Vatican News): «iniziamo il nuovo anno con lo stesso atteggiamento di gratitudine e di lode. Non è scontato che il nostro pianeta abbia iniziato un nuovo giro intorno al sole e che noi esseri umani continuiamo ad abitarvi. Non è scontato, anzi, è sempre un “miracolo” di cui stupirsi e ringraziare», ripeteva 12 mesi esatti fa il Santo Padre nell’Angelus di Capodanno.
MESSAGGIO 54^ GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
Come sempre, durante la Santa Messa di Capodanno verrà letto il messaggio per la celebrazione della 54^ Giornata Mondiale della Pace, in festeggiamenti come da tradizione ogni 1 gennaio: nell’anno della pandemia, il Santo Padre si è concentrato sul tema della fraternità e della giustizia per ricomporre i pezzi di una globalità sfilacciato e impaurita dal Covid. «Ho scelto come tema di questo messaggio: La cultura della cura come percorso di pace. Cultura della cura per debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente», scrive Papa Francesco nel messaggio diffuso già prima del Santo Natale, dove elenca e dettaglia tutte le “cure” cui necessità l’umanità nell’affacciarsi nel nuovo anno 2021. «La cultura della cura, quale impegno comune, solidale e partecipativo per proteggere e promuovere la dignità e il bene di tutti, quale disposizione ad interessarsi, a prestare attenzione, alla compassione, alla riconciliazione e alla guarigione, al rispetto mutuo e all’accoglienza reciproca, costituisce una via privilegiata per la costruzione della pace», sottolinea ancora Papa Bergoglio chiudendo il messaggio nella festa di Maria Santissima Madre di Dio, «Tutti insieme collaboriamo per avanzare verso un nuovo orizzonte di amore e di pace, di fraternità e di solidarietà, di sostegno vicendevole e di accoglienza reciproca. Non cediamo alla tentazione di disinteressarci degli altri, specialmente dei più deboli, non abituiamoci a voltare lo sguardo».
L’OMELIA DEL 2020
La solennità di Capodanno per la Chiesa, legata alla Madonna, arriva da molto lontano e risale al 431 d.C.: si celebra di fatto la Divina Maternità di Maria per Cristo e per tutta al Chiesa che ne è seguita fino al giorno d’oggi. Si conclude così oggi l’Ottava del Natale del Signore per l’anno liturgico mentre dal punto di vista del calendario, ovviamente quella di oggi è la prima Santa Messa dell’anno civile. Come scriveva San Paolo VI nel fondare la particolare festività di oggi, «sarebbe Nostro desiderio che poi, ogni anno, questa celebrazione si ripetesse come augurio e come promessa – all’inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo – che sia la pace con il suo giusto e benefico equilibrio, a dominare lo svolgimento della storia avvenire». Esattamente un anno fa, Papa Francesco nell’omelia da San Pietro lanciava questo monito ad un mondo ancora ignaro del grande pericolo che sarebbe avvenuto di lì a poche settimane: «Avvicinandosi a Maria la Chiesa si ritrova, ritrova il suo centro, ritrova la sua unità. Il nemico della natura umana, il diavolo, cerca invece di dividerla, mettendo in primo piano le differenze, le ideologie, i pensieri di parte e i partiti. Ma non capiamo la Chiesa se la guardiamo a partire dalle strutture, a partire dai programmi e dalle tendenze, dalle ideologie, dalle funzionalità: coglieremo qualcosa, ma non il cuore della Chiesa. Perché la Chiesa ha un cuore di madre».