L’Eucaristia ha un duplice frutto, spiega Papa Francesco nell’Angelus del Corpus Domini dal balcone di Piazza San Pietro: «il primo, l’unione con Cristo e il secondo, la comunione tra quanti si nutrono di Lui, genera e rinnova continuamente la comunità cristiana. È la Chiesa che fa l’Eucaristia, ma è più fondamentale che l’Eucaristia fa la Chiesa, e le permette di essere la sua missione, prima ancora di compierla. Questo è il mistero della comunione, dell’Eucaristia: ricevere Gesù perché ci trasformi da dentro e ricevere Gesù perché faccia di noi l’unità e non la divisione». Il Santo Padre dopo aver dedicato al pane spezzato l’intera omelia della Santa Messa, ritorna sull’importanza storica e morale del Corpo di Cristo donato all’umanità: «tante volte qualcuno va a messa ma perché si deve andare, come un atto sociale, rispettoso, ma sociale. Ma il mistero è un’altra cosa: è Gesù presente che viene per nutrirci», spiega ancora Papa Francesco prima di recitare l’Angelus di oggi.
Al termine della celebrazione, pensiero dedicato alla guerra in Libia che prosegue imperterrita pur nella pandemia Covid-19: «esorto gli Organismi internazionali e quanti hanno responsabilità politiche e militari a rilanciare con convinzione e risolutezza la ricerca di un cammino verso la cessazione delle violenze, che porti alla pace, alla stabilità e all’unità del Paese. Prego anche per le migliaia di migranti, rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni in Libia. La situazione sanitaria ha aggravato le loro già precarie condizioni, rendendoli più vulnerabili da forme di sfruttamento e violenza. C’è crudeltà. Invito la comunità internazionale, per favore, a prendere a cuore la loro condizione, individuando percorsi e fornendo mezzi per assicurare ad essi la protezione di cui hanno bisogno, una condizione dignitosa e un futuro di speranza». (agg. di Niccolò Magnani)
L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO
«L’Eucarestia ci rende immuni dalla nostra tristezza, e guarisce la nostra memoria orfana, chiusa, negativa. Ed è un dono tale che spegne in noi la fame di cose e accende il desiderio di servire. Ci rialza dalla nostra comoda sedentarietà, ci ricorda che non siamo solo bocche da sfamare, ma siamo anche le sue mani per sfamare il prossimo»: così Papa Francesco ha spiegato nell’omelia della Santa Messa del Corpus Domini il passaggio che lega l’invito fatto più di 2mila anni fa dal Signore e l’urgenza attualissima di questo 2020.
«È urgente ora prenderci cura di chi ha fame di cibo e dignità, di chi non lavora e fatica ad andare avanti. E farlo in modo concreto, come concreto è il Pane che Gesù ci dà. Serve una vicinanza reale, servono vere e proprie catene di solidarietà. Gesù nell’Eucaristia si fa vicino a noi: non lasciamo solo chi ci sta vicino», prosegue il Papa, anticipando i concetti che saranno propri anche dell’Angelus da Piazza San Pietro sempre alle ore 12. Con un parallelo sulle ansie per la pandemia, il Santo Padre spiega che con l’Eucaristia, con il corpo di Cristo, l’uomo si fa «portatore di Dio, portatore di gioia e non di negatività» e inoltre, «L’Eucaristia spegne in noi la fame di cose e accende il desiderio di servire. Ci rialza dalla nostra comoda sedentarietà, ci ricorda che non siamo solo bocche da sfamare, ma siamo anche le sue mani per sfamare il prossimo». (agg. di Niccolò Magnani)
IL VENGELO E LA MEMORIA
Nel Vangelo della domenica per la Messa del Corpus Domini (Giovanni; 6, 51-58) si cita direttamente l’invito di Gesù ai discepoli e a tutta la Chiesa di seguire quel “pane spezzato” per l’eternità: «“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?”. Gesù disse loro: “In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”». Papa Francesco nell’omelia in diretta video streaming da San Pietro spiega l’essenzialità di quella memoria del “pane spezzato”: «Essenziale ricordare il bene che abbiamo ricevuto, senza memoria ci sradichiamo dal terreno che ci nutre e ci facciamo portare via come foglie dal vento, fare memoria è invece sentirsi parte di una storia e ritornare ad essere legati alle proprie radici. Fare memoria è la via che ci unisce a Dio e agli altri». (agg. di Niccolò Magnani) CLICCA QUI PER LA DIRETTA STREAMING RAIPLAY DELLA SANTA MESSA
L’INVITO DEL SANTO PADRE
Anche la celebrazione del Corpus Domini, di scena questa mattina dalle 9:45, sarà condizionata dall’epidemia di coronavirus. Di norma viene accompagna da una grande processione in strada dei fedeli, a testimoniare il cammino di Gesù sulle strade dell’uomo, ma oggi, 14 giugno, si è optato per una versione “light” della celebrazione. Come vi abbiamo già anticipato, si comincerà fra un paio d’ore, precisamente alle 9:45, nessuna processione in strada, e l’esposizione del Santissimo in San Pietro con la benedizione eucaristica. Papa Francesco ha invitato i fedeli a partecipare, per lo meno con la mente e con il cuore, alla messa di oggi; nell’ultima udienza generale il Santo Padre si è infatti auspicato che «la celebrazione della Santa Messa, l’adorazione eucaristica e le processioni per le strade delle città e dei paesi siano la testimonianza della nostra venerazione e dell’adesione a Cristo che ci dà il suo corpo e il suo sangue, per nutrirci del suo amore e renderci partecipi della sua vita nella gloria del Padre». Ricordiamo che alla messa saranno ammessi solo 50 fedeli, tutti gli altri potranno seguirla in diretta video streaming e tv sul canale Tv2000, in onda sul numero 28 del digitale terrestre o eventualmente al 157 del pacchetto Sky. Messa in diretta anche via radio, precisamente su InBlu Radio dalle 9:40. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SANTA MESSA CORPUS DOMINI PAPA FRANCESCO, DIRETTA STREAMING VIDEO E ANGELUS
Oggi, domenica 14 giugno 2020, è la solennità del Corpus Domini e di conseguenza l’appuntamento con la Santa Messa trasmessa in diretta tv su Rai Uno sarà con la Basilica di San Pietro, per seguire la celebrazione eucaristica presieduta da Papa Francesco, con inizio fissato alle ore 9.45. Per i fedeli della Santa Messa televisiva, particolarmente preziosa in un periodo nel quale la ripresa dopo la quarantena del Coronavirus è ancora solo parziale, sarà dunque importante prestare attenzione al cambio d’orario rispetto alle tradizionali 11 – la diretta streaming video sarà garantita da Rai Play ma anche Vatican Media Live essendo naturalmente la Messa del Papa in San Pietro.
Al termine della Santa Messa del Corpus Domini celebrata da Papa Francesco, vi sarà la trasmissione d’informazione religiosa “A Sua immagine”, che cederà nuovamente la linea al Vaticano a mezzogiorno, quando è prevista la recita dell’Angelus sempre con Papa Francesco. Con la festa del Corpus Domini si chiudono le varie solennità che caratterizzano le settimane successive alla Pasqua: abbiamo vissuto prima l’Ascensione, poi la Pentecoste e domenica scorsa la festa della Santissima Trinità, eccoci infine oggi alla Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, che però è ancora più nota con il nome latino di Corpus Domini.
Festa eucaristica per eccellenza, la solennità del Corpus Domini è in genere caratterizzata dalle processioni con il Santissimo Sacramento, per le quali però in tempo di Coronavirus vi sono ancora delle difficoltà. Siamo se non altro tornati a celebrare la Santa Messa e la diretta con Papa Francesco aiuterà a solennizzare questa festa, in Italia celebrata secondo il rito romano alla domenica anche se il suo giorno esatto sarebbe il giovedì, dal momento che rievoca l’istituzione dell’Eucaristia nel corso dell’Ultima Cena del Signore, la sera del Giovedì Santo.
SANTA MESSA PAPA FRANCESCO: IL CORPUS DOMINI
La Santa Messa di Papa Francesco nella solennità del Corpus Domini sarà celebrata presso l’Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Circa 50 saranno i fedeli presenti alla celebrazione, che si concluderà con l’esposizione del Santissimo e la benedizione eucaristica. Le radici della solennità del Corpus Domini risalgono al XIII secolo: nel 1215, in risposta a quanti asserivano la presenza simbolica e non reale di Cristo nell’Eucaristia, il Concilio Lateranense IV affermò la verità della Transustanziazione, cioè della presenza reale del Corpo e del Sangue di Cristo nel pane e nel vino consacrati, che il Concilio di Trento ribadirà in modo definitivo nel 1551.
In Belgio, in seguito alle esperienze mistiche di Santa Giuliana di Cornillon, viene istituita nel 1247 una festa locale a Liegi. Dopo qualche anno, nel 1263, un sacerdote boemo giunge a Bolsena nel corso di un pellegrinaggio verso Roma motivato proprio dal dubbio circa la presenza reale di Gesù nell’Eucaristia: nella sosta a Bolsena celebra una Messa e, durante la consacrazione, dall’Ostia spezzata escono alcune gocce di sangue. Si tratta di uno dei più celebri miracoli eucaristici nella storia della Chiesa Cattolica
Dopo questo evento, Papa Urbano IV decide nel 1264 di estendere a tutta la Chiesa la Solennità del Corpus Domini con la bolla Transiturus dell’11 agosto 1264. La ricorrenza del Corpus Domini ha il grado liturgico di solennità ed è di precetto. Il suo giorno proprio è il giovedì della II settimana dopo la Pentecoste, il che corrisponde al giovedì dopo la solennità della Santissima Trinità. Nei Paesi come l’Italia, in cui questa solennità non è festiva nel calendario civile, la celebrazione si trasferisce alla seconda domenica dopo Pentecoste.
SANTA MESSA CORPUS DOMINI: LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO
Aspettando la diretta della Santa Messa di Papa Francesco in occasione del Corpus Domini, possiamo ricordare le parole del Pontefice in occasione della Messa in Cena Domini celebrata il Giovedì Santo. Nell’omelia, Papa Francesco parlò del “Signore che vuole rimanere con noi nell’Eucaristia. E noi diventiamo sempre tabernacoli del Signore, portiamo il Signore con noi; al punto che Lui stesso ci dice che, se non mangiamo il suo corpo e non beviamo il suo sangue, non entreremo nel Regno dei Cieli. Mistero, questo, del pane e del vino, del Signore con noi, in noi, dentro di noi”.
Il Giovedì Santo è il giorno dell’istituzione dell’Eucaristia nell’Ultima Cena, ma anche il giorno della Lavanda dei piedi e di conseguenza Papa Francesco aveva riflettuto anche sul servizio: “Quel gesto che è condizione per entrare nel Regno dei Cieli. Servire, sì, tutti. Ma il Signore, in quello scambio di parole che ha avuto con Pietro, gli fa capire che per entrare nel Regno dei Cieli dobbiamo lasciare che il Signore ci serva, che il Servo di Dio sia servo di noi. E questo è difficile da capire. Se io non lascio che il Signore sia il mio servitore, che il Signore mi lavi, mi faccia crescere, mi perdoni, non entrerò nel Regno dei Cieli”.
Giorno anche di festa speciale per i sacerdoti e di conseguenza Papa Francesco ricordò i tanti preti che già in quel momento erano morti (più di 60 solo in Italia) “per l’attenzione ai malati, negli ospedali. Con medici e infermieri sono santi della porta accanto, sacerdoti che servendo hanno dato la vita”. Ai sacerdoti dunque Papa Francesco disse: “Oggi vi porto nel mio cuore e vi porto all’altare. Oggi tutti voi, fratelli sacerdoti, siete con me sull’altare, voi, consacrati. Vi dico soltanto una cosa: non siate testardi come Pietro. Lasciatevi lavare i piedi. Il Signore è il vostro servo, Lui è vicino a voi per darvi la forza, per lavarvi i piedi”.
PAPA FRANCESCO E L’EUCARISTIA
Possiamo ancora ricordare altre parole di Papa Francesco, quelle pronunciate dal Pontefice al Corpus Domini dell’anno scorso. In occasione della preghiera dell’Angelus da Piazza San Pietro aveva ricordato l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci, che prefigura l’istituzione dell’Eucaristia nell’Ultima Cena: “La festa del Corpus Domini ci invita ogni anno a rinnovare lo stupore e la gioia per questo dono stupendo del Signore, che è l’Eucaristia. Accogliamolo con gratitudine, non in modo passivo, abitudinario”.
Papa Francesco aveva dunque invitato i fedeli a non abituarsi all’Eucarestia, a non farla diventare un’abitudine: “No! Ogni volta che noi ci accostiamo all’altare per ricevere l’Eucaristia, dobbiamo rinnovare davvero il nostro “amen” al Corpo di Cristo“. Quando ci apprestiamo a prendere il “corpo di Cristo”, aveva proseguito e concluso la propria esortazione il Papa, bisognerà rispondere con un amen “che viene dal cuore, convinto”.
Infine, possono tornare utili anche le parole del Santo Papa Giovanni Paolo II sul Corpus Domini: “Il profondo silenzio del Giovedì Santo avvolge il sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo. Il canto dei fedeli sembra quasi non potersi dispiegare in tutta la sua intensità, né, a maggior ragione, le altre pubbliche manifestazioni della pietà eucaristica popolare. Per questo la Chiesa ha sentito il bisogno di un’apposita festa, nella quale fosse possibile esprimere più intensamente la gioia per l’istituzione dell’Eucaristia: è nata così, oltre sette secoli fa, la solennità del Corpus Domini, segnata da grandi processioni eucaristiche, che pongono in evidenza l’itinerarium del Redentore del mondo nel tempo solidale con la storia degli uomini”, disse nel 1998 Karol Wojtyla.