Una Chiesa “come una sala grande” che indichi “l’acqua per colmare la sete eterna” e che sappia “spezzarsi per salvare l’umanità”: in queste tre immagini si è racchiusa la celebrazione di Papa Francesco per la Festa del Corpus Domini: prima della conclusione della Santa Messa l’ulteriore appello del Santo Padre su “come preparare la cena del Signore” anche oggi, duemila anni dopo l’avvento del Cristianesimo.



«La processione con il Santissimo Sacramento – caratteristica della festa del Corpus Domini, ma che per il momento non possiamo ancora fare – ci ricorda che siamo chiamati a uscire portando Gesù. Uscire con entusiasmo portando Cristo a coloro che incontriamo nella vita di ogni giorno», spiega il Papa chiudendo l’omelia per il Corpus Domini in Basilica San Pietro a Roma. Ogni singolo fede può contribuire a far diventare la Chiesa «con la brocca in mano, che risveglia la sete e porta l’acqua. Spalanchiamo il cuore nell’amore, per essere noi la sala spaziosa e ospitale dove tutti possano entrare a incontrare il Signore»; da ultimo, «Spezziamo la nostra vita nella compassione e nella solidarietà, perché il mondo veda attraverso di noi la grandezza dell’amore di Dio. E allora il Signore verrà, ci sorprenderà ancora, si farà ancora cibo per la vita del mondo. E ci sazierà per sempre, fino al giorno in cui, nel banchetto del Cielo, contempleremo il suo volto e gioiremo senza fine». (agg. di Niccolò Magnani)



L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO

«Siamo chiamati a domandarci, in quale luogo vogliamo preparare la Pasqua del Signore? Quali sono i luoghi in cui Dio ci chiede di ospitarlo?», così il Papa apre l’omelia della Santa Messa in Corpus DominiL’uomo che porta una brocca d’acqua» è la prima immagine di questa festa: un dettaglio che diventa però centrale nella successiva Ultima Cena: «l’acqua è vita, tutti noi abbiamo sete di amore e di una vita riuscita. Per questa sete l’acqua delle cose mondane non serve, solo Dio può soddisfarla». Serve capire che non è possibile farcela da soli, ma servono cibo e bevanda di vita eterna che ci possa sostenere: «il dramma di oggi è che spesso la sete si è spenta, si sono spente le domande su Dio e il desiderio di Lui», ribadisce il Santo Padre. Ma solo dove c’è un uomo o una donna con la brocca d’acqua allora possiamo di nuovo incontrare coloro che “riaccendono” la nostra sete di vita eterna.



La seconda immagine è la grande sala nella stanza superiore dove si terrà l’Ultima Cena: «un padrone di casa ha prestato ai discepolo la sua stanza più bella, una sala grande per un piccolo pezzo di pane». Spesso l’uomo resta invece invischiato nelle stanze buie della propria quotidianità, invece serve allargare il cuore in «una stanza grande», uscire dalla «piccola stanza del nostro Io, questo ci manca tanto». Anche la stessa Chiesa deve essere «una sala grande, una comunità con le braccia spalancate verso tutti» tuona Papa Francesco criticando le insidie e le “piccolezze” della Chiesa «dei perfetti e dei puri». La terza e ultima immagino è Gesù che spezza il pane: «è il gesto identitario della nostra fede, un gesto sconvolgente perché ora è Dio che si fa Agnello per salvare l’uomo». Il Signore, spiega il Papa, non spezza nessuno ma sacrifica se stesso: «Lui non chiede nulla ma dona tutto per farci vivere la sua Eucaristia». Portatori di acqua, in una sala grande e accogliente e spezzando noi stessi per gli altri: l’invito di Gesù nel Corpus Domini è così, semplice eppure così “rivoluzionario”.

L’ANGELUS DEL PAPA

Sta per cominciare in diretta video streaming dalla Basilica di San Pietro la celebrazione della Santa Messa per il Corpus Domini con Papa Francesco: poche ore fa, nel tradizionale Angelus domenicale, dal balcone in Vaticano il Santo Padre ha introdotto il tema centrale di questa domenica di festa. «È così, con semplicità, che Gesù ci dona il sacramento più grande. Il suo è un gesto umile di dono, un gesto di condivisione. Al culmine della sua vita, non distribuisce pane in abbondanza per sfamare le folle, ma spezza sé stesso nella cena pasquale con i discepoli», spiega il Papa che sottolinea come il vero “traguardo” della vita non siano né soldi né successo o altro, bensì «il donarsi».

L’elemento più alto e nobile per l’umanità è servire ed è possibile solo così riscoprire il Signore dentro un pezzetto di pane durante l’Eucaristia: «Fragilità è proprio la parola che vorrei sottolineare. Gesù si fa fragile come il pane che si spezza e si sbriciola. Ma proprio lì sta la sua forza, nella sua fragilità. Nell’Eucaristia la fragilità è forza: forza dell’amore che si fa piccolo per poter essere accolto e non temuto; forza dell’amore che si spezza e si divide per nutrire e dare vita; forza dell’amore che si frammenta per riunire tutti noi in unità». Dalla fragilità alla misericordia, il passaggio è diretto per Papa Francesco: «La misericordia di Gesù non ha paura delle nostre miserie. E soprattutto ci guarisce con amore da quelle fragilità che da soli non possiamo risanare. Quali fragilità? Pensiamo. Quella di provare risentimento verso chi ci ha fatto del male –da questo da soli non possiamo guarire -; quella di prendere le distanze dagli altri e isolarci in noi stessi – da quella da soli non possiamo guarire -; quella di piangerci addosso e lamentarci senza trovare pace; anche da questa, noi soli non possiamo guarire. È Lui che ci guarisce con la sua presenza, con il suo pane, con l’Eucaristia». (agg. di Niccolò Magnani)

LA SOLENNITÀ DEL CORPO DI CRISTO

Appuntamento in Vaticano con Papa Francesco per una delle ricorrenze più attese per quanto riguarda la Chiesa cattolica. Il Santo Padre, con tutte le precauzioni del caso dovute alla pandemia in corso, celebrerà la Santa Messa nella Solennità del Corpus Domini nella basilica di San Pietro. Tra le misure preventive anti-Covid poste in essere la presenza contingentata di pochissimi fedeli e l’annullamento, per il secondo anno consecutivo, della processione che solitamente caratterizza la celebrazione.

Ad annunciare modalità e tempi della Messa per il Corpus Domini è stata la Santa Sede, che in un comunicato diramato nelle scorse ore ha dichiarato: “Domenica 6 giugno 2021, solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, alle ore 17.30, Papa Francesco celebrerà la Santa Messa all’Altare della Cattedra nella basilica di San Pietro, con concorso limitato di fedeli. A causa dell’emergenza coronavirus, non è prevista la tradizionale processione del Corpus Domini“. Come seguire l’evento? La Messa verrà trasmessa in diretta video streaming sulla pagina Facebook di Vatican News, testata giornalistica on line della stampa ufficiale della Città del Vaticano e sul canale YouTube di Vatican Media a partire dalle ore 17.30. Garantita anche la diretta televisiva, a partire dalle ore 17.25 su su Tv2000.

SANTA MESSA CORPUS DOMINI, DIRETTA STREAMING

Ma cosa si celebra con la Messa per il Corpus Domini? Un indizio sul significato di questa ricorrenza deriva dalla bolla del 1264 con cui l’Ex Arcidiacono di Liegi, Jacques Pantaleon de Troyes, ovvero papa Urbano IV, estese la celebrazione a tutta la Chiesa universale. La Solennità è descritta come “memorialis sacramentum in cotidianis missarum sollemnior, festum sanctissimi Corporis Domini nostri Jesu Christi“. Ovvero “festività del santissimo Corpo di nostro Signore Gesù Cristo”: essa afferma la divinità di Gesù e, in particolare, del Suo Corpo (indicato con l’iniziale maiuscola).

Diamo anche uno sguardo al Vangelo di questa Domenica (Mc 14, 12-16. 22-26): Gesù, nell’ultima cena, dice ai discepoli: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue: “Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi“.

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