DOPO LA SANTA MESSA LA RECITA DELL’ANGELUS: IL PENSIERO DI PAPA FRANCESCO (AFFATICATO) PER LA DOMENICA DELLE PALME 2024
Un Papa Francesco con voce affaticata ha dato la sua benedizione per la conclusione della Santa Messa per la Domenica delle Palme, chiusa con l’insolito Angelus recitato direttamente prima dei riti conclusivi e con un brevissimo messaggio lanciato all’intera umanità: dopo non aver letto l’omelia, l’Angelus “breve” conferma le impressioni avute ad inizio della Santa Messa, il Santo Padre era abbastanza affaticato ed è stato scelto di non forzare le energie riducendo gli interventi in Piazza San Pietro.
E così ai 25mila fedeli presenti in piazza per la Domenica delle Palme 2024 Papa Francesco ha rivolto queste brevi dichiarazioni legate ai tanti eventi drammatici avvenuti in questi giorni: «Esprimo vicinanza alla comunità colombiana dopo omicidio di due giovani ragazzi, per le vittime del vile attentato terroristico a Mosca: il Signore raccolga nella sua pace e conforti le loro famiglie, convertendo i cuori di chi attua queste azioni disumani che offendono Dio che comanda di non uccidere». Ricordando la centralità del messaggio cristiano in questa Domenica delle Palme verso la Pasqua, il Papa sottolinea come duemilaventiquattro anni fa «Gesù è entrato in Gerusalemme come re umile e pacifico», e così lancia il suo appello di pace: «apriamo a lui il cuore perché solo Lui può liberarci da odio e violenze, Lui è misericordia di tutti i peccati». Il Pontefice chiede infine di pregare per la “martoriata Ucraina”, «dove moltissimi sono senza elettricità per gli intensi attacchi di questi giorni, rischio di una catastrofe umanitaria ancora più amplia: pensiamo anche a Gaza che soffre tanto e in tanti altri luoghi di guerra. Stiamo con Maria nei giorni della Settimana Santa per imparare come avvicinarsi alla gioia della Resurrezione».
PAPA FRANCESCO ‘SALTA’ L’OMELIA PER LA SANTA MESSA DELLA DOMENICA DELLE PALME
Con un atto insolito (ma non inedito) Papa Francesco ha saltato l’omelia della Santa Messa in Piazza San Pietro per la Domenica delle Palme 2024: dopo il lunghissimo Vangelo recitato sulla Passione del Signore secondo Marco, la piazza si attendeva la riflessione con omelia del Santo Padre per annunciare l’inizio della Settimana Santa. E invece, con sorpresa di tutti, Francesco ha fatto sedere tutti e in un religioso silenzio ha come invitato tutti alla preghiera e riflessione di quelle parole appena sentite nel Vangelo.
E così per circa 3 minuti un silenzio incredibile si è alzato dal Vaticano davanti all’orrore del mondo tra guerre, terrorismi e sofferenze: un “grido” in silenzio, un paradosso che ogni tanto nel suo Pontificato Papa Francesco ha richiesto per riflettere al meglio sulla liturgia della Parola. Saltando l’omelia la Santa Messa ha poi proseguito con il Credo e l’offerta dei doni verso l’Eucaristia: per avere un pensiero di Bergoglio sulla Domenica delle Palme servirà dunque attendere l’Angelus al termine della Santa Messa, sempre in diretta video streaming da Piazza San Pietro in Vaticano. All’inizio della celebrazione è avvenuto intanto il rito della benedizione di ulivi e palme, tradizione bimillenaria della Chiesa: con Papa Francesco a concelebrare e benedire vi sono ben 400 prelati: 30 cardinali, 25 vescovi e 350 sacerdoti.
LE LETTURE DELLA SANTA MESSA PER LA DOMENICA DELLE PALME 2024
Isaia, la lettera ai Filippini e la Passione di Gesù secondo Marco: questo il trittico delle Letture che la liturgia cattolica sceglie per la Santa Messa della Domenica delle Palme 2024, ovviamente secondo il rito romano. Con le celebrazioni ora al via da Piazza San Pietro con l’arrivo di Papa Francesco – non prima di un lungo giro della piazza in papamobile tra stuoli di ulivi e palme da benedire durante la Santa Messa – ecco qui di seguito le letture che segneranno questo anticipo della Santa Pasqua 2024.
Si parte con la Prima Lettura che è appunto un passo dal Libro del Profeta Isaia, quello che narra de terzo canto del Servo del Signore: «Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare deluso». Dopo il Salmo Responsoriale “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?”, la Seconda Lettura prevista riguarda la lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi: si parla di Cristo che umilia se stesso e viene per questo esaltato da Dio dopo la Resurrezione, anche qui un chiaro “anticipo” del compimento pasquale. Infine il Vangelo per la Domenica delle Palme 2024 è Marco 14, 1-15, 47: “la Passione di nostro Signore Gesù Cristo”, il passo in cui cui si racconta la cena a due giorni dalla Pasqua nella casa di Betania con Simone il lebbroso. È il Vangelo dove si racconta della donna che lava i piedi del Signore con oli profumati con Gesù che replica netto ai discepoli che «Ha compiuto un’azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura». Si parla poi di Giua che si accorda con i sacerdoti per consegnare e far arrestare Gesù e infine del racconto riguardo l’Ultima Cena: il tradimento di Giuda, quello di Pietro («Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai») e l’intero svolgimento della Passione verso la Pasqua. Per seguire al meglio l’intera Santa Messa con Papa Francesco ecco qui il libretto ufficiale del Vaticano sulla Domenica delle Palme 2024.
SANTA MESSA CON PAPA FRANCESCO PER LA DOMENICA DELLE PALME 2024: DIRETTA VIDEO STREAMING E TV, TUTTE LE INFO
Con la Santa Messa per la Domenica delle Palme 2024 ha ufficialmente inizio la Settimana Santa per la Chiesa Cattolica, l’ultima fase della Quaresima che culmina con la Passione e Resurrezione di Gesù, il punto più alto e importante della storia cristiana. L’appuntamento è fissato oggi in Piazza San Pietro, sul Sagrato della Basilica, per le ore 10 con l’inizio della Santa Messa celebrata da Papa Francesco assieme al cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio.
Come da tradizione, al termine della Santa Messa per la Domenica delle Palme, si procederà con la benedizione di palme e ulivi a memoria dell’ingresso in Gerusalemme del Signore, prodromo della Settimana Santa che porterà alla Passione, morte e Resurrezione del Cristo. Sarà possibile seguire l’intero rito centrale della Domenica delle Palme con Papa Francesco a partire appunto dalle ore 10 in diretta tv su Rai 1 e Tv2000, oppure in diretta video streaming sul canale YouTube di Vatican News. Al termine della Santa Messa, attorno alle ore 12, la diretta mondiale da Piazza San Pietro trasmetterà l’Angelus di Papa Francesco in cui pronuncerà un breve messaggio all’inizio di questa settimana verso la Pasqua. La Santa Sede ha già stilato il calendario liturgico per le Celebrazioni della Settimana Santa 2024, ecco nel dettaglio tutti gli eventi che andranno in diretta tv e video streaming: Messa del Crisma il Giovedì Santo (ore 9.30); la Passione del Signore (ore 17) e la Via Crucis al Colosseo (ore 21.15) il Venerdì Santo; la Veglia Pasquale (ore 19.30) il Sabato Santo e la Messa del Giorno con Benedizione Urbi et Orbi (dalle ore 10) per la Domenica di Pasqua, 31 marzo 2024.
L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO ALLA MESSA DEL 2023: “LA DOMENICA DELLE PALME E LE DUE MENTALITÀ UMANE”
Lo scorso anno Papa Francesco, che sorprese un po’ tutti presentandosi alla Santa Messa della Domenica delle Palme nonostante fosse stato dimesso appena pochi giorni prima dal ricovero in ospedale per un’infezione respiratoria, dedicò l’omelia per la Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme a due opposte “mentalità” che albergano spesso nel cuore dell’uomo. La mentalità dell’Io e quella di Dio: la prima incarnata da tutti coloro che insistono con Gesù a dirgli “salva te stesso”, la seconda invece è la scelta libertà presa da Gesù nell’offrire se stesso per salvare l’umanità.
«Lì, nel dolore fisico più acuto della passione, Cristo chiede perdono per chi lo sta trapassando. In quei momenti verrebbe solo da gridare tutta la propria rabbia e sofferenza; invece Gesù dice: Padre, perdona loro. Diversamente da altri martiri rimprovera i carnefici e non minaccia castighi in nome di Dio, ma prega per i malvagi», sottolineò il Santo Padre nell’omelia della Domenica delle Palme 2023. In attesa di ascoltare la nuova riflessione di Papa Francesco verso la Pasqua 2024, ricordiamo quel passaggio fulcro della “mentalità di Dio” protagonista in questa Domenica delle Palme: «È dalle sue piaghe, da quei fori di dolore provocati dai nostri chiodi che scaturisce il perdono […] Lì, mentre viene crocifisso, nel momento più difficile, Gesù vive il suo comandamento più difficile: l’amore per i nemici». Dal “buon ladrone” al Cristo in croce, nel trionfo celebrato nella Domenica delle Palme si sentono gli “echi” di quello che di lì a pochi giorni avrebbe colpito durante il Figlio di Dio: «in questa settimana accogliamo la certezza che Dio può perdonare ogni peccato. Dio perdona tutti, può perdonare ogni distanza, mutare ogni pianto in danza (cfr Sal 30,12); la certezza che con Cristo c’è sempre posto per ognuno; che con Gesù non è mai finita, non è mai troppo tardi. Con Dio si può sempre tornare a vivere», ricordò nell’omelia di un anno fa.
TRADIZIONI E ORIGINI DELLA DOMENICA DELLE PALME: PERCHÈ SI RICEVE L’ULIVO BENEDETTO?
In un momento di forte tensione internazionale per le tante, troppe guerre in corso tra Medio Oriente, Ucraina, Sud America e Africa, l’occasione della Domenica delle Palme – e in generale della Settimana verso la Pasqua – rappresenta un momento di riflessione e di preghiera speciale per rimettere al centro il tema della pace: dalle palme ai rami d’ulivo, i simboli di pace vengono “elevati” dalla Chiesa e “offerti” all’intera umanità per richiamare tutti alla pacificazione. Già di sua tradizione, le origini della Domenica delle Palme prendono spunto dal “Sukkot” ebraico, il periodo in cui Gesù con i discepoli si recò a Gerusalemme entrando trionfalmente nella città “acclamato” dalla gente come il nuovo Messia.
Per tale festa, i pellegrini ebrei arrivavano in Gerusalemme portando in mano il “luvav”, un mazzetto composto dai rami di tre alberi diversi: in primis la palma, storico simbolo della fede per il popolo ebraico; il mirto, simbolo della preghiera che s’innalza verso il cielo e il salice, rimando alla “bocca chiusa” dei fedeli. Per un motivo molto semplice e se volete banale, in Occidente è giunto fino ad oggi il rito dell’ulivo e non della palma per la ragione prettamente geografica, in quanto la pianta biblica non cresceva in larga parte del mondo occidentale. E come da tradizione nelle chiese in Italia (e non solo) ai fedeli viene consegnato un ramoscello di ulivo benedetto come simbolo di pace in memoria dell’arrivo di Gesù a Gerusalemme a cavalcioni di un’asinella (a raffigurare la mitezza del “Re dei Re” che sopraggiunge sull’animale più umile).
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