SANTA MESSA E ANGELUS EPIFANIA 2024, PAPA FRANCESCO: “PREGHIAMO PER LA PACE NEL MONDO”
«Adorare non è perdere tempo, ma dare senso al tempo. È ritrovare la rotta della vita nella semplicità di un silenzio che nutre il cuore». Così Papa Francesco prima di recitare l’Angelus nella solennità dell’Epifania del Signore. Il pontefice, al termine della messa, si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e pellegrini accorsi in Piazza San Pietro. «Troviamo anche il tempo per guardare i bambini, come i Magi guardano Gesù: i piccoli che pure ci parlano di Gesù, con la loro fiducia, la loro immediatezza, il loro stupore, la loro sana curiosità, la loro capacità di piangere e ridere con spontaneità, di sognare», ha aggiunto Bergoglio, come riportato da Agensir. Dopo la recita dell’Angelus ha ricordato l’incontro a Gerusalemme tra Papa San Paolo VI e il Patriarca Ecumenico Atenagora risalente a 60 anni fa. I due ruppero «un muro di incomunicabilità che per secoli aveva tenuto lontani cattolici e ortodossi. Impariamo dall’abbraccio di quei due grandi della Chiesa sulla strada dell’unità dei cristiani, pregando insieme, camminando insieme, lavorando insieme».
Ripensando a quel gesto storico di fraternità bisogna pregare, ha aggiunto il Santo Padre, «per la pace in Medio Oriente, in Palestina, in Israele, in Ucraina, in tutto il mondo. Tante vittime delle guerre, tanti morti, tanta distruzione… Preghiamo per la pace». Bergoglio ha espresso vicinanza al popolo iraniano, «in particolare ai familiari delle numerose vittime dell’attacco terroristico avvenuto a Kerman, ai tanti feriti e a tutti coloro che sono colpiti da questo grande dolore». Infine, ha richiamato alla Giornata dell’infanzia missionaria: «Saluto i bambini e i ragazzi missionari del mondo intero, li ringrazio per il loro impegno nella preghiera e nel sostegno concreto all’annuncio del Vangelo e, in particolare, alla promozione dei ragazzi nelle terre di missione». (agg. di Silvana Palazzo)
SANTA MESSA E ANGELUS EPIFANIA 2024: “OCCHI PUNTATI AL CIELO COME I RE MAGI”
Bisogna avere gli occhi puntati verso il cielo e i piedi in cammino sulla terra, col cuore prostrato in adorazione, proprio come i Magi. Lo ha detto Papa Francesco nella Santa Messa per la solennità dell’Epifania del Signore, presieduta questa mattina nella Basilica di San Pietro. I Magi «sono abitati dalla nostalgia dell’infinito e il loro sguardo è attratto dagli astri celesti», in quanto «non vivono guardando la punta dei loro piedi, ripiegati su sé stessi, prigionieri di un orizzonte terreno, trascinandosi nella rassegnazione o nella lamentela». In realtà, alzano il capo, «per attendere una luce che illumini il senso della loro vita, una salvezza che viene dall’alto». Ed è quello che dobbiamo fare noi, che invece «viviamo rinchiusi nel ristretto perimetro delle cose terrene». Bergoglio, come riportato da Agensir, ha ammonito: «Se marciamo a testa bassa ostaggi dei nostri fallimenti e dei nostri rimpianti, se siamo affamati di beni e consolazioni mondane – che oggi ci sono e domani non ci saranno più – invece che cercatori di luce e di amore, la nostra vita si spegne». L’insegnamento dei Magi è a volgere lo sguardo al Signore. Ma avere lo sguardo rivolto verso l’alto è importante anche per vedere la realtà da un punto di vista differente. «Ne abbiamo bisogno nel cammino della vita, per farci accompagnare dall’amicizia con il Signore, dal suo amore che ci sostiene, dalla luce della sua Parola che ci guida come stella nella notte». Ciò è importante anche nel cammino della fede, che non deve ridursi ad un insieme di pratiche religiose, ma diventare «un fuoco che ci brucia dentro e ci fa diventare appassionati cercatori del volto del Signore e testimoni del suo Vangelo». Ma è importante anche per la Chiesa, «dove, invece che dividerci in base alle nostre idee, siamo chiamati a rimettere Dio al centro. Ne abbiamo bisogno per abbandonare le ideologie ecclesiastiche, per trovare il senso della Santa Madre Chiesa, l’habitus ecclesiale. Ideologie ecclesiastiche, no; vocazione ecclesiale, sì. Il Signore, e non le nostre idee o i nostri progetti, dev’essere al centro».
Il Papa auspica saggezza, assistenza dello Spirito Santo, importanti «per capire la grandezza e la piccolezza nella manifestazione di Dio». Nella Santa Messa per la solennità dell’Epifania del Signore, il Santo Padre ha evidenziato il valore del dono della fede: «Non ci è dato per restare a fissare il cielo, ma per camminare sulle strade del mondo come testimoni del Vangelo». Inoltre, ha ricordato che la contemplazione di Dio è bella, «ma soltanto è fecondo se noi rischiamo, il rischio del servizio di portare Dio. I Magi cercano Dio, il grande Dio, e trovano un Bambino. Questo è importante: incontrare Dio in carne e ossa, nei volti che ogni giorno ci passano accanto, specialmente quelli dei più poveri». La devozione, poi, non deve essere staccata dalla terra, non bisogna vagare come turisti senza meta. «Abbiamo perso l’abitudine di adorare, abbiamo perso questa capacità che ci dà l’adorazione. Riscopriamo il gusto della preghiera di adorazione. Oggi i Magi ci invitano ad adorare. Manca l’adorazione oggi tra noi». Papa Francesco, invita, quindi ad alzare gli occhi al cielo, a camminare alla ricerca del Signore e a pregare col cuore in adorazione. «E chiediamo la grazia di non perdere mai il coraggio : il coraggio di essere cercatori di Dio, uomini di speranza, intrepidi sognatori che scrutano il cielo, il coraggio della perseveranza nel camminare e sulle strade del mondo, con la stanchezza del vero cammino, e il coraggio di adorare, il coraggio di guardare il Signore che illumina ogni uomo». (agg. di Silvana Palazzo)
EPIFANIA DEL SIGNORE, SANTA MESSA E ANGELUS CON PAPA FRANCESCO: INFO DIRETTA VIDEO STREAMING
A chiudere le celebrazioni liturgiche del Tempo di Natale 2023-2024 questa mattina Papa Francesco presiederà la Santa Messa per l’Epifania del Signore alle ore 10, seguita subito dopo dall’Angelus in Piazza San Pietro rivolto all’intera cristianità. I Re Magi, i doni al Bambin Gesù, la testimonianza della Sacra Famiglia e l’annuncio che il Messia è finalmente arrivato: la festa dell’Epifania è una dei momenti centrali della vita cristiana, oltre che l’ultimo appuntamento con Papa Francesco in questo lungo tempo di Natale-Capodanno.
L’inizio della Santa Messa dell’Epifania avverrà alle ore 10 in diretta tv su Rai 1 e Tv2000, oltre alla consueta diretta video streaming sul canale YouTube di Vatican News, su RaiPlay e Tv2000.it: a seguire poi, alle ore 12, l’appuntamento con il tradizionale affaccio di Papa Francesco dal balcone in Piazza San Pietro per la recita dell’Angelus del Signore. Un anno fa la Santa Messa con Papa Francesco il 6 gennaio era giunta l’indomani dei funerali solenni per Benedetto XVI, scomparso il 31 dicembre 2022: in quell’occasione Papa Francesco ricordò le illuminanti riflessioni di Papa Ratzinger sulla centralità dei Magi nella festa dell’Epifania: «Il peregrinare dei Magi, “il loro pellegrinaggio esteriore – ha detto Benedetto XVI – era espressione del loro essere interiormente in cammino, dell’interiore pellegrinaggio del loro cuore” (Omelia per l’Epifania, 6 gennaio 2013)».
COS’È L’EPIFANIA E PERCHÈ I RE MAGI PORTANO I DONI AL SIGNORE
L’Epifania del Signore viene celebrata ogni 6 gennaio nel calendario liturgico della Chiesa Cattolica e indica il viaggio e l’Adorazione dei “re Magi” fino al piccolo Gesù nato pochi giorni prima nella capanna di Betlemme: come spiegava Papa Francesco nell’omelia della Santa Messa celebrata un anno fa, l’Epifania riflette la profonda correlazione tra il Cristo e una stella, quella che Scritture e arte cristiana hanno raffigurato come la “Stella Cometa”. «Come una stella che sorge (cfr Nm 24,17), Gesù viene a illuminare tutti i popoli e a rischiarare le notti dell’umanità. Con i Magi, alzando lo sguardo al cielo, anche noi oggi ci domandiamo: “Dov’è colui che è nato?” (Mt 2,2). Qual è, cioè, il luogo in cui possiamo trovare e incontrare il nostro Signore?», annunciava il Pontefice.
La traduzione diretta di “epifania” è “manifestazione divina, apparizione”: per questo la Chiesa celebra oggi la prima volta in cui il Figlio di Dio si manifesta all’umanità intera “rappresentata” dai tre Re Magi e dai pastori accorsi dopo il Natale nella mangiatoia di Betlemme. Le Sacre Scritture riportano come nel giorno dell’Epifania ebbe luogo la visita solenne, l’offerta dei doni e l’adorazione dei Magi, – Gaspare, Melchiorre e Baldassarre – i “dotti” autorevoli giunti da Oriente ed estranei fino a quel momento del mondo conosciuto di Palestina e Mediterraneo. L’Epifania è l’incontro “primo” tra divino e umano “permesso” dalla manifestazione di Cristo al mondo 2024 anni fa: un incontro che rende lieti chi ne viene “investito” e che cambia per sempre la storia dell’umanità.
OMELIA EPIFANIA DEL SIGNORE E ANGELUS DI PAPA FRANCESCO DELLO SCORSO ANNO
«Dall’esperienza dei Magi, comprendiamo che il primo “luogo” in cui Egli ama essere cercato è l’inquietudine delle domande» raccontava Papa Francesco nell’omelia della Santa Messa di Epifania 2023, esattamente 12 mesi fa in diretta tv e streaming dal Vaticano. Dall’inquietudine delle domande al “rischio del cammino” fino allo “stupore dell’adorazione”: questi i tre momenti nella storia cristiana dove Gesù si fa “manifesto”, in un’Epifania che svela il significato recondito del Mistero divino fattosi carne.
«Fratelli, sorelle, apriamo il cuore all’inquietudine, chiediamo il coraggio per andare avanti nel cammino e finiamo nell’adorazione! Non abbiamo paura, è il percorso dei Magi, è il percorso di tutti i santi della storia: ricevere le inquietudini, mettersi in cammino e adorare», ricordava ancora Papa Francesco nella Santa Messa del 6 gennaio scorso. Poco dopo durante l’Angelus in Piazza San Pietro il Pontefice espose i “tre veri doni dei Re Magi”, oltre ai celeberrimi oro, incenso e mirra di cui dà conto la Bibbia. «Il primo dono è il dono della chiamata. Mentre studiavano gli astri hanno avvertito la chiamata: Dio ci chiama attraverso le nostre ispirazioni e talenti più grandi. Si sono poi messi in cammino per quello che non conoscevano e non sapevano, erano aperti all’ignoto perché chiamati ad andare oltre», spiegò Papa Francesco introducendo poi anche gli altri due doni, ovvero il discernimento («cercano un Re e quindi vanno da Erode che però vuole usarli per eliminare il Messia. Ma i Magi non sono scemi: sanno distinguere tra la meta del percorso e le tentazioni avute nel cammino») e la sorpresa, «Incontrano Dio nella povertà: eppure non pensano di aver sbagliato, sanno riconoscere la sorpresa di Dio e la vivono con stupore adorandolo. Nella piccolezza riconoscono il dono di Dio, la grandezza nella piccolezza, il Signore si incontra così nell’umiltà, nel silenzio e nell’adorazione dei piccoli e dei poveri».