L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO PER LA SANTA MESSA DELL’EPIFANIA 2025
Dopo l’annuncio del giorno della Pasqua 2025 – che cadrà su domenica 20 aprile prossimo – Papa Francesco ha sottolineato nell’omelia della Santa Messa dell’Epifania la centralità del viaggio e dello “stupore” dei Re Magi davanti al Re della luce. «Abbiamo visto spuntare la Sua stella e siamo venuti ad adorarlo»: è questa la testimonianza dei Re Magi davanti ai giudei e ai pastori. Secondo il Papa, la svolta della vita dei “Dotti” in arrivo da Oriente, anche in questo Giubileo della speranza appena inaugurato, arriva proprio da questa Stella Cometa seguita: è “luminosa”, “visibile a tutti” e “indica un cammino” , come ricorda San Luca nel suo Vangelo dell’Epifania.
I cristiani della prima epoca si facevano chiamare “stelle” perché riflettevano la luce di Gesù, «è Lui che illumina e scalda lasciandosi “consumare”», è il Signore e la sua luce ad indicare con il proprio amore la via della felicità, «è quella l’unica luce che ci farà felice». Nell’omelia dell’Epifania del Signore il Santo Padre invita tutti ad essere “luminosi” nel dare speranza agli altri? Come la Stella ha guidato i Magi a Betlemme, «noi con il nostro amore possiamo portare Gesù alle persone che incontriamo facendo conoscere la bellezza del Padre con vicinanza, compassione e tenerezza».
La seconda caratteristica della Stella è l’essere visibile a tutti: «i Magi non seguono un codice segreto per arrivare a Gesù ma seguono un semplice astro nel cielo, altri non si accorgono nemmeno. La Stella è accessibile a chiunque alzi lo sguardo al cielo in cerca di un segno di speranza». L’invito della Chiesa è che l’umanità cristiana sia luce ma anche segno di speranza visibile per tutti: «è il Signore che viene a cercarci prima ancora che lo chiediamo, per questo i Magi nel Presepe rappresentano tutte le età e le razze», questo ricorda che Dio cerca tutti e sempre. Papa Francesco nell’omelia della Santa Messa di Epifania 2025 richiama con forza l’apertura a tutti, «accogliere sempre, non mettere mai nessuno in bando», servono luoghi sicuri dove tutti trovino calore e accoglienza. La Stella sta in cielo perché la sua luce possa essere visibile a tutti, sottolinea ancora il Pontefice: «Dio non si nega a nessuno», non dimentica nessuno perché è un semplice Padre la cui piena gioia è vedere i figli uniti tra loro che si aiutino, che nessuno possa rimanere fuori dalla Gloria della casa. Il Signore con l’Epifania si manifesta al mondo per poter formare una sola famiglia, un «sogno di pace e di cammino».
La terza e ultima caratteristica della Stella dell’Epifania è proprio l’indicare il cammino tramite un pellegrinaggio, come invita questo Giubileo 2025: «la luce della Stella invita al viaggio interiore per incontrare Cristo», come ricordava anche San Giovanni Paolo II. Camminare insieme è tipico di chi cerca il senso della vita, ricorda Papa Francesco al termine dell’omelia in San Pietro. Servono luci nell’indicare il cammino di fede, come con i Re Magi e oggi con i vari testimoni che possano indicarci «la luce del suo amore». Per rileggere il testo integrale dell’omelia di Papa Francesco dell’Epifania 2025 ecco il link del Vaticano. QUI LA DIRETTA DELL’ANGELUS DI OGGI 6 GENNAIO 2025
EPIFANIA DEL SIGNORE CON PAPA FRANCESCO: DIRETTA VIDEO DELLA SANTA MESSA ED ANGELUS DALLA BASILICA DI SAN PIETRO (DOVE INTANTO PROSEGUE IL GIUBILEO 2025)
Con l’Epifania del Signore la Chiesa di Cristo annuncia al mondo anche oggi, nel buio di guerre e violenze, la manifestazione del Dio che si fa uomo per condividere la pienezza della salvezza nel corso della storia: con la Santa Messa e il successivo Angelus dell’Epifania, Papa Francesco “chiude” le celebrazioni del Santo Natale e “apre” ad un anno dedicato al Giubileo 2025 della speranza. Con l’apertura ieri a Roma dell’ultima Basilica papale che ancora mancava all’appello – San Paolo Fuori le Mura – l’Anno Santo è ufficialmente avviato, con i primi pellegrinaggi che da dopo Natale hanno cominciato ad affollare la Città Eterna.
Per seguire con il Papa l’Epifania del Signore l’appuntamento con la diretta tv e live streaming resta il medesimo di tutte le precedenti celebrazioni di Natalee fine anno: dalle ore 10 la Santa Messa in Basilica di San Pietro, con collegamento in diretta su Rai 1 e su Tv2000, mentre è disponibile la diretta santa Messa Papa Francesco video streaming sul canale YouTube del Vaticano e, come sempre, anche sull’App RaiPlay. Al termine della Santa Messa attorno a mezzogiorno, Papa Francesco si affaccerà dalla tradizionale finestra sul Colonnato del Bernini per la recita dell’Angelus e il messaggio alla cristianità in questa particolare solennità dedicata alla “manifestazione del Signore” dopo il Natale, con i protagonisti in arrivo dall’Oriente, i celebri Re Magi.
COSA CELEBRA LA CHIESA CON L’EPIFANIA DEL SIGNORE E L’ARRIVO DEI RE MAGI (CON LA SPERANZA GIUBILARE)
È proprio su questi particolari e iconici personaggi citati dal Vangelo di Matteo che si fonda la tradizione cristiana dell’Epifania del Signore: dal greco “manifestazione”, l’Epifania è il presentarsi di Dio al mondo sottoforma del Figlio Gesù. Un Re che si fa umile e misero, un Dio che si fa carne umana e fragile, un Signore che tramite il Sì di una ragazzina decide di cambiare per sempre la storia del mondo: l’Epifania è la festa che “anticipa” i miracoli che Gesù poi compierà nel corso della sua vita terrena, da Cana a Lazzaro, passando per le guarigioni e, da ultimo, la Resurrezione da morte. Sono tutti episodi di “manifestazione” di Dio nel mondo che però richiedono un’adesione libera e non “costretta”.
È proprio nel riconoscere con la conversione del cuore la vicinanza del Dio che si fa carne che la persona umana può vedere su di sé la pienezza del Bene, la salvezza eterna di chi poteva non farlo e invece l’ha fatto: ogni 6 gennaio la Chiesa celebra il viaggio dei Magi (dotti, sapienti) in arrivo da Oriente verso Betlemme e la loro adorazione davanti al Bambino Gesù, ma è anche un viaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere per riconoscere la regalità del Dio fattosi bambino, concreto e tangibile. Nel Giubileo della speranza indetto da Papa Francesco per questo 2025 l’immagine della “Porta Santa” entro cui passare per poter incontrare la salvezza è identificabile proprio con l’umanità di Cristo e della Madonna: è tramite loro che ognuno può riconoscere la propria fede cristiana, è proprio in quella “manifestazione” che è possibile ritrovare la fede in un destino buono davanti ad un mondo che parrebbe andare dal versante opposto.
Come diceva Papa Francesco nella Santa Messa dell’Epifania dello scorso anno, i Re Magi si mettono in viaggio per una sostanziale volontà di ricercare quel Messia, quel Re preannunciato loro. «Essi sono immagine dei popoli in cammino alla ricerca di Dio», sottolinea il Santo Padre riconoscendo quel pellegrinaggio umano che ritorna con forza tanto nella solennità dell’Epifania quanto nel Giubileo stesso appena inaugurato. I Magi – che la tradizione cristiana riconosce in Melchiorre, Baldassarre e Gaspare – arrivano pochi giorni dopo il Natale per testimoniare la manifestazione del Figlio di Dio nel mondo: l’Epifania di 2025 anni fa riaccade però ancora oggi, come continua a rilevare la Santa Chiesa in questi tempi difficili di conflitti internazionali, con la proposta di Gesù di abbracciare il prossimo come proprio fratello proprio perché tutti figli dello stesso Padre rivelatosi al mondo nella maniera più umile e “piccola” possibile.
DIRETTA ANGELUS ED EPIFANIA CON PAPA FRANCESCO: IL MESSAGGIO DELLO SCORSO ANNO
È una speranza quella cristiana che si distoglie dal comune sentire: non è un “speriamo vada bene”, la proposta di Gesù dall’Epifania fino alla Resurrezione è quella di chi incarna la risposta, la via e la verità. Seguire Cristo è seguire il Bene eterno, è scoprire la pienezza della vita in ogni suo dettaglio, venendo salvati in quanto amati come figli: come diceva ancora Papa Francesco nell’omelia della Santa Messa Epifania 2024, i Re Magi durante l’Epifania «hanno gli occhi puntati verso il cielo, ma i piedi in cammino sulla terra e il cuore prostrato in adorazione».
Con la grazia del “coraggio” Gesù guarda con benevolenza i propri figli, pronto al perdono sempre (e non solo durante l’Anno Santo giubilare): secondo il Santo Padre, è il coraggio di «essere cercatori di Dio, sognatori del cielo e adoratori del Signore che illumina ogni uomo». Nell’Angelus successivo alla Santa Messa dell’Epifania, Papa Francesco davanti agli orrori delle guerre che già un anno fa funestavano il mondo, lanciava l’appello di pace davanti alla manifestazione del Dio due millenni dopo: «Tante vittime delle guerre, tanti morti, tanta distruzione… Preghiamo per la pace». Nel suo messaggio del 6 gennaio scorso, l’invito è di adorare Gesù come i Re Magi, «non è perdere tempo ma dare senso al tempo». L’adorazione del Signore oggi significa semplicemente ritrovare la piena rotta della vita, «nella semplicità di un silenzio che nutre il cuore».