L’ANGELUS DI PAPA FRANCESCO PER LA FESTA DI TUTTI I SANTI

La santità è un dono e un cammino: Papa Francesco nell’Angelus per la festa di Ognissanti 2023 ripercorre la centralità della figura dei santi all’interno della storia anche attuale della Chiesa di Gesù. «La sanità è un dono – è un regalo, non si può comprare – e al tempo stesso è un cammino. Un dono e un cammino», sottolinea prima di recitare l’Angelus in Piazza San Pietro davanti ai fedeli. È in primo luogo un dono che nasce con il battesimo e se lasciato crescere tale dono può realmente cambiare la vita di tutti: «I santi non sono eroi irraggiungibili o lontani, ma sono persone come noi, sono i nostri amici, il cui punto di partenza è lo stesso dono che abbiamo ricevuto noi: il Battesimo. Anzi, se ci pensiamo, sicuramente ne abbiamo incontrato qualcuno, qualche santo quotidiano, qualche persona giusta, qualche persona che vive la vita cristiana sul serio, con semplicità… sono quelli che a me piace chiamare “i santi della porta accanto”».



Ogni dono va comunque accolto, curato e ringraziato: «Tutti i battezzati abbiamo ricevuto la stessa chiamata a «mantenere e perfezionare con la loro vita la santità che abbiamo ricevuto», ripete ancora Papa Francesco sottolineando come dunque la festa di tutti i Santi ci ricorda quanto ci sia bisogno anche di un cammino dopo il dono iniziale. «I santi ci sostengono e, quando nel cammino sbagliamo strada, con la loro presenza silenziosa non mancano di correggerci; sono amici sinceri, di cui ci possiamo fidare, perché loro desiderano il nostro bene. Nella loro vita troviamo un esempio, nella loro preghiera riceviamo aiuto e amicizia, e con loro ci stringiamo in un vincolo di amore fraterno», conclude Papa Francesco chiedendo allo Spirito Santo di aiutarci in questo cammino, «Io ringrazio lo Spirito Santo per questo, per il dono della santità? Sento vicini i santi, parlo con loro, mi rivolgo a loro? Conosco la storia di alcuni di essi?». Dopo la recita dell’Angelus il Pontefice ha ricordato che domani celebrerà la Santa Messa nel cimitero dei caduti del Commonwealth durante la II guerra mondiale a suffragio di tutti i morti, mentre venerdì sarà la volta della Santa Messa per Benedetto XVI: «continuiamo a pregare per le popolazioni che soffrono a causa delle guerre di oggi. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, non dimentichiamo la Palestina, non dimentichiamo Israele e non dimentichiamo tante altre regioni dove la guerra ancora è troppo forte».



LA SANTA MESSA PER OGNISSANTI: DIRETTA VIDEO SU RAI 1, LUOGO E ORARIO

Come da tradizione per Ognissanti, la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) organizza la Santa Messa per la Solennità di tutti i Santi della Chiesa ogni anno in una Diocesi diversa: il programma prevede infatti che le celebrazioni con Papa Francesco siano “ridotte” all’Angelus del 1 novembre e dalla commemorazione dei defunti il 2 novembre. La Santa Messa invece in diretta video streaming e tv viene organizzata dalla CEI quest’anno a Ragusa nella splendida Cattedrale di San Giovanni Battista: a celebrare sarà il vescovo mons. Giuseppe La Placa con l’inizio della Messa di Ognissanti previsto alle ore 11.



La Santa Messa di Ognissanti 2023 è preceduta dalla puntata “A Sua Immagine Speciale” incentrata sulla solennità di Tutti i Santi, tra le più antiche e tradizionali figure venerate della Chiesa Cattolica: la diretta della trasmissione condotta da Lorena Bianchetti inizia su Rai 1 alle ore 10,30 mentre l’appuntamento con la Santa Messa è fissato alle ore 10.50 su Rai 1 e sulla diretta video streaming online tramite RaiPlay. La trasmissione poi proseguirà anche dopo la Santa Messa in attesa dell’inizio dell’Angelus di Papa Francesco dal tradizionale balcone di Piazza San Pietro attorno a mezzogiorno: qui la diretta video streaming è garantita anche dal canale YouTube di Vatican News. L’intera mattinata di dirette tv e streaming sulla rete ammiraglia Rai dedicata alla festa di Ognissanti terminerà alle ore 12.20 circa.

ANGELUS DI PAPA FRANCESCO PER LA FESTA DI TUTTI I SANTI: DIRETTA VIDEO STREAMING

«La solennità di Ognissanti è una festa di famiglia per la Chiesa»: così Papa Francesco spiegava nell’Angelus del 1 novembre 2018 in maniera molto efficace il motivo per cui la celebrazione di Tutti i Santi è uno dei momenti più significativi del calendario liturgico. Non solo per l’importanza che riveste il proprio Santo di riferimento, ma perché la famiglia umana creata dall’adesione libera a Cristo è il senso più profondo della fraternità invocata dal mistero della Trinità: «La via della beatitudine, della santità, sembra portare alla sconfitta. Eppure i santi hanno vinto, non il mondo. E ci esortano a scegliere la loro parte, quella di Dio che è Santo», ricordava sempre Papa Francesco.

Come già anticipato, a seguire della Santa Messa quest’anno celebrata dalla CEI a Ragusa, in Piazza San Pietro si rinnova l’appuntamento con l’Angelus alle ore 12 in diretta tv su Rai 1 e in video streaming (questa volta non solo su RaiPlay ma anche su Tv2000 e canale YouTube di Vatican News). Pochi giorni dopo la chiusura del Sinodo dei Vescovi e gli appelli con preghiera per la pace in Medio Oriente, Papa Francesco torna ad affacciarsi dal balcone in Vaticano: prima la consueta catechesi sul Vangelo di oggi 1 novembre, dedicato alla solennità di Ognissanti e poi al termine della recita dell’Angelus sempre il Pontefice dedicherà un messaggio di pace e preghiera per le gravissime crisi internazionali in corso. Dopo Ognissanti nell’agenda di Papa Francesco è previsto domani 2 novembre alle ore 10 la commemorazione per i Defunti presso il Cimitero militare di Roma mentre venerdì 3 novembre alle ore 11 la prima Santa Messa in suffragio del defunto Sommo Pontefice Benedetto XVI, oltre ai Cardinali e Vescovi defunti nel corso dell’anno.

«le Beatitudini di Gesù (cfr Mt 5,1-12), che sono la carta d’identità dei santi, mostrano tutto l’opposto: parlano di una vita controcorrente, di una vita rivoluzionaria! I santi sono i veri rivoluzionari»: così Papa Francesco nell’Angelus di Ognissanti di un anno fa dal balcone in Vaticano. Santi come rivoluzionari, santi come operatori di pace necessari in un tempo difficile come il nostro: «Tutti desideriamo la pace, ma spesso quello che noi vogliamo non è proprio la pace, è stare in pace, essere lasciati in pace, non avere problemi ma tranquillità. Gesù, invece, non chiama beati i tranquilli, quelli che stanno in pace, ma quelli che fanno la pace e lottano per fare la pace, i costruttori, gli operatori di pace. Infatti, la pace va costruita e come ogni costruzione richiede impegno, collaborazione, pazienza». La vita di Gesù e quella di tutti i Santi è l’esatto opposto della “tranquillità”, concluse Papa Francesco: «La sua vita e quella dei santi ci dicono che il seme della pace, per crescere e dare frutto, deve prima morire. La pace non si raggiunge conquistando o sconfiggendo qualcuno, non è mai violenta, non è mai armata».