SANTA MESSA DI CHIUSURA DEL SINODO 2024: LA DIRETTA TV SU RAI 1 E VIDEO STREAMING. A SEGUIRE L’ANGELUS CON PAPA FRANCESCO

Si chiude con la diretta della Santa Messa nella Basilica di San Pietro in Vaticano il Sinodo sulla Sinodalità 2024, a tre anni dall’apertura solenne nel 2021: Papa Francesco celebra la messa – con diretta tv su Rai 1 e in video streaming – con cardinali, vescovi e tutti i partecipanti all’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi aperta ad inizio ottobre. L’appuntamento con la Santa Messa di fine Sinodo vedrà inoltre la concelebrazione assieme al Santo Padre dei Patriarchi, i Cardinali, gli Arcivescovi, i vescovi e i presbiteri secondo le norme fissate dalla Santa Sede (e che trovate qui).



Per tutti invece la diretta della Santa Messa che chiude il Sinodo dei Vescovi 2024 vede le canoniche tre possibilità di partecipazione: in presenza, con l’ingresso in Basilica fin dalla mattina; in diretta su Rai 1, con la XXX Domenica del tempo ordinario che vede la consueta Santa Messa celebrata in tv coincidente questa settimana con la Messa del Papa; con la diretta video streaming su RaiPlay e il canale YouTube di Vatican News. Gli orari della lunga giornata di chiusura del Sinodo vede la Santa Messa con Papa Francesco alle ore 10, la benedizione finale e poi l’Angelus di domenica 27 ottobre 2024 dal consueto balcone in Piazza San Pietro.



ATTESO IL DOCUMENTO FINALE DEL SINODO DEI VESCOVO 2024: SI CHIUDE UN LUNGO CAMMINO DI “SINODALITÀ”

Nella settimana in cui il Pontefice ha firmato e pubblicato la sua quarta enciclica “Dilexit nos” dedicata ad un mondo che ha smarrito il cuore e viene “investito” dall’amore di Dio per l’umanità, la Chiesa chiude un capitolo centrale del magistero di Papa Francesco in attesa della pubblicazione del Documento Finale siglato nella giornata di sabato 26 ottobre. «Ogni contributo sia un dono, nessuna agenda da imporre»: si era aperta così l’ultima fase del Sinodo sulla Sinodalità aperto a livello diocesano nel 2021 e proseguito negli anni con qualche ostacolo dovuto alla pandemia globale che ne ha ritardato di un anno la conclusione ultima.



Nella Santa Messa in Piazza San Pietro a inizio ottobre il Papa aveva invitato i vescovi e i partecipanti al Sinodo 2024 ad un cammino che di certo non si chiude con il Documento Finale presto pubblicato: nell’ora più buia di questo nuovo millennio, tra guerre e violenze «in un mondo che ha smarrito il cuore» (come spiega il Santo Padre nella nuovissima enciclica dedicata al “Sacro Cuore di Gesù”), l’ascolto collegiale volto ad affrontare i tanti problemi quotidiani che la cristianità vive ai tempi nostri. Un ascolto nella Comunione, una sinodalità che può crescere grazie alla presenza dello Spirito Santo in grado di creare armonia nella diversità. Le lunghe giornate di testimonianze, aggiornamenti, anche criticità interne tra alcuni vescovi (specie sui temi “caldi” del diaconato femminile e dei diritti “progressisti” spinti da alcune conferenze episcopali dell’Europa del Nord, Germania in primis) giungono al complesso e “sinodale” Documento Finale che sarà sottoposto a Papa Francesco.

Dopo il rinnovo del Consiglio Ordinario con l’elezione dei nuovi membri (qui tutti i nomi e le novità, ndr) è stato ribadito in Assemblea che la sinodali non significa che la Chiesa d’ora in poi si trasformerà in una associazione democratica di natura meramente “umana”: «il primato è di Pietro e del suo successore, il Papa, che consente alla Chiesa di continuare a vivere la comunione in modo molto concreto», ha spiegato il cardinale Robert Francis Prevost, prefetto dl Dicastero per i Vescovi, illustrando la centralità della sinodalità e allo stesso tempo del primato petrino del successore di San Pietro. In attesa di capire quali decisioni verranno prese dalla Chiesa relativamente ai tanti “dossier” aperti in questi anni sul futuro della cristianità, resta il messaggio ribadito da Papa Francesco anche duranti i lavori del Sinodo 2024 di questo ultimo mese: «La Chiesa ha bisogno di “luoghi pacifici e aperti”, da creare prima di tutto nei cuori, in cui ciascuno si senta accolto come figlio in braccio a sua madre e come bimbo sollevato alla guancia dal padre.».