Il “Sì” al Buon Pastore è il senso della Santa Messa di oggi e dell’intero messaggio della Chiesa per la Giornata delle vocazioni: sono quattro le parole-chiave che il Papa propone nel Messaggio per la Giornata, ovvero dolore, gratitudine, coraggio e lode. Temi capitali per la fede cristiana ma anche capisaldi del periodo buio che l’umanità sta attraversando con la pandemia da coronavirus in corso: «Personalmente la parola che mi ha colpito è coraggio, perché in questo momento dobbiamo andare avanti superando la situazione di dolore, superando la cronaca di ogni giorno per cogliere questa occasione che può, nel dolore, essere provvidenziale per fare un salto in avanti all’umanità. Bisogna superare una visione molto edonistica, una visione in cui la persona non è più al centro ma al centro c’è l’economia e lo stiamo anche vedendo», spiega Padre Rosario Giannattasio (Superiore in Italia dei missionari saveriani) in una intervista odierna a Vatican News.



Mons. Morandi ha ricordato il tema del “Sì” alla chiamata del Signore nell’omelia della Santa Messa di oggi e con lui si unisce l’intero messaggio della Chiesa lanciato da Papa Francesco: «desidero che la Chiesa percorra questo cammino al servizio delle vocazioni, aprendo brecce nel cuore di ogni fedele, perché ciascuno possa scoprire con gratitudine la chiamata che Dio gli rivolge, trovare il coraggio di dire “sì”, vincere la fatica nella fede in Cristo e, infine, offrire la propria vita come cantico di lode per Dio, per i fratelli e per il mondo intero». (agg. di Niccolò Magnani)



IL MESSAGGIO DEL PAPA PER LE VOCAZIONI

Aprendo la Santa Messa in diretta video streaming su Rai 1 e RaiPlay, Monsignor Giacomo Morandi (segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede) ha ribadito il tema del Buon Pastore unito alla giornata mondiale delle vocazioni: «riprendiamo quanto Papa Francesco ci ha ricordato nella giornata per le vocazioni, ovvero la gratitudine alla chiamata e il coraggio di dire sì come la Madonna». Lo scorso 8 marzo il Pontefice nel messaggio per la 57esima Giornata Mondiale per le vocazioni, per l’appunto oggi 3 maggio 2020, scriveva «Ogni vocazione nasce da quello sguardo amorevole con cui il Signore ci è venuto incontro, magari proprio mentre la nostra barca era in preda alla tempesta. “Più che una nostra scelta, è la risposta alla chiamata gratuita del Signore” (Lettera ai sacerdoti, 4 agosto 2019); perciò, riusciremo a scoprirla e abbracciarla quando il nostro cuore si aprirà alla gratitudine e saprà cogliere il passaggio di Dio nella nostra vita». Qui sotto trovate le letture e il Vangelo del giorno, con l’omelia di Mons. Morandi che inevitabilmente verterà sui tre temi odierni, dalle vocazioni al Buon Pastore passando per i tempi bui della pandemia. (agg. di Niccolò Magnani) CLICCA QUI PER LA DIRETTA STREAMING RAIPLAY DELLA SANTA MESSA



IL BUON PASTORE E IL CORONAVIRUS

Nella Domenica del Buon Pastore, in attesa della celebrazione della Santa Messa in diretta tv e video streaming, tornano “utili” e dirimenti le parole utilizzate da Papa Francesco questa mattina per introdurre la giornata di oggi: i pastori nel tempo del coronavirus sono stati e saranno ancora determinanti per le fatiche della vita del popolo, ma non sono solo i sacerdoti.

«A tre settimane dalla Risurrezione del Signore, la Chiesa oggi nella quarta domenica di Pasqua celebra la domenica del Buon Pastore, Gesù Buon Pastore. Questo mi fa pensare a tanti pastori che nel mondo danno la vita per i fedeli, anche in questa pandemia, tanti, più di 100 qui in Italia sono venuti a mancare. Penso anche ad altri pastori che curano il bene della gente, i medici»;

Papa Francesco si rivolge a loro e a tutti i sanitari che da tre mesi ormai senza sosta permettono di curare – spesso anche rimettendoci in prima persona – le migliaia di persone rimaste infettate dalla terribile pandemia. Ancora il Papa conclude nella Messa su Rai 1 delle ore 7, «Si parla dei medici, di quello che fanno ma dobbiamo renderci conto che, soltanto in Italia, 154 medici sono venuti a mancare, in atto di servizio. Che l’esempio di questi pastori preti e “pastori medici”, ci aiuti a prenderci cura del santo popolo fedele di Dio». (agg. di Niccolò Magnani)

SANTA MESSA IN DIRETTA RAI 1

Come ogni domenica

, in special modo durante la quarantena per il coronavirus, anche oggi 3 maggio 2020 l’appuntamento alle ore 11.00 sarà con la Santa Messa del giorno trasmessa per i fedeli in diretta tv su Rai 1 e di conseguenza anche in diretta streaming video tramite il sito oppure l’applicazione di Rai Play. Con la Santa Messa trasmessa in televisione ci sarà la possibilità di accostarsi almeno alla comunione spirituale, stante l’impossibilità di recarsi in chiesa in attesa di nuovi sviluppi sulle celebrazioni nella Fase 2.

L’appuntamento sarà oggi con la Santa Messa che sarà celebrata alle ore 11.00 presso la Basilica di Sant’Anastasia al Palatino a Roma, come di consueto preceduta dalla rubrica di informazione religiosa “A Sua immagine”, condotta da Lorena Bianchetti, mentre a mezzogiorno ci sarà la recita della preghiera del Regina Coeli. Come si può facilmente intuire dal nome, la basilica di Sant’Anastasia sorge nel centro di Roma, per la precisione alle pendici del Palatino. Ha la dignità di basilica minore, inoltre questa basilica funge da chiesa nazionale per la comunità Ghanese di Roma e per la comunità Indiana di rito siro-malabarese.

Costruita nei primi decenni del IV secolo, la Basilica di Sant’Anastasia al Palatino da cui oggi sarà trasmessa la Santa Messa in diretta tv sorge su preesistenti architetture romane adiacenti alla recinzione esterna del Circo Massimo. In seguito fu dedicata a sant’Anastasia di Sirmio (281-304), donna romana martire per la fede nel corso delle persecuzioni anti-cristiane dell’imperatore Diocleziano. Già negli atti del sinodo del 499 la chiesa risulta registrata con il titulus Anastasiae. La Basilica è collegata dalla tradizione alla predicazione nel quarto secolo di san Girolamo, che probabilmente vi ha portato dalla Terra Santa reliquie ancora custodite e poi nel secolo successivo di san Leone Magno. Fino al Settecento essa fu il punto di partenza della processione penitenziale presieduta dal Papa il mercoledì delle Ceneri, e che terminava alla basilica di Santa Sabina dove veniva celebrata la prima messa stazionale della quaresima.

DIRETTA SANTA MESSA: LE LETTURE DI OGGI, 3 MAGGIO 2020

Al centro della liturgia nella Messa di oggi, domenica 3 maggio 2020, quarta del Tempo di Pasqua, c’è per il rito romano il brano dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10, 1-10), uno dei tanti nei quali Gesù si identifica con il Buon Pastore che “entra dalla porta” nel recinto delle pecore, a differenza di un ladro o un brigante che “vi sale da un’altra parte”. Il Pastore “chiama le sue pecore, ciascuna per nome” e cammina davanti ad esse, e le pecore “ascoltano la sua voce” e lo seguono proprio perché conoscono la sua voce, mentre in presenza di un estraneo “fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei”.

Questa parola fu rivolta da Gesù ai farisei, siamo infatti immediatamente dopo il celebre brano del cieco nato. Essi però non compresero cosa volesse dire Gesù, che di conseguenza abbandonò il linguaggio ricco di similitudini di una parabola per affermare esplicitamente di essere “la porta delle pecore“. Di conseguenza “se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo”. Sono invece assimilati a ladri e briganti “coloro che sono venuti prima di me”, non ascoltati dalle pecore. Infatti il ladro “non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”.

Nella Prima Lettura abbiamo invece il brano degli Atti degli Apostoli che riporta parte del discorso pronunciato da San Pietro il giorno di Pentecoste, quando lo Spirito Santo diede agli Apostoli la forza di uscire dal Cenacolo e cominciare a proclamare apertamente la Resurrezione del Signore: “Sappia con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso”. L’invito alla conversione da parte di Pietro, annota il passo biblico, portò al battesimo di ben tremila persone. La Seconda Lettura, tratta invece dalla Prima Lettera di San Pietro, esorta i fedeli a sopportare con pazienza la sofferenza, seguendo l’esempio di Gesù che patì per il bene di ogni uomo. “Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime”, conclude l’epistola, perfetto “lancio” per il già descritto brano del Vangelo.