Si è conclusa la Santa Messa delle ore 11 dalla splendida cornice di Santa Maria dei Miracoli, e immediatamente la linea su Rai 1 è andata al Regina Coeli di Papa Francesco che ha rinnovato il tema centrale del dono di Dio nello Spirito Santo. «Lo Spirito Santo ci aiuta a non soccombere e vivere pienamente il senso della parole di Gesù: i comandamenti non ci sono dati come uno specchio dal quale vedere riflesse le nostre incoerenze, la parola di Dio ci è data come parola di vita che trasforma il cuore e risana e ha come fine il perdono. Così è la misericordia di Dio», spiega il Santo Padre dalla Biblioteca Vaticana prima della recita del Regina Coeli (che sostituisce l’Angelus nel periodo post-pasquale). «Lo Spirito Santo è il dono di Dio che ci aiuta ad essere persone libere e annunciare le meraviglie che il Signore compie in chi si fida di Lui», conclude Papa Francesco sottolineando così quale può essere l’unica alternativa al senso di “orfanezza” dal Padre nei cieli. Per le Sante Messe in televisione, la giornata di oggi vede ancora l’appuntamento su Tv2000 alle ore 19 per la Messa dal Santuario di Pompei. (agg. di Niccolò Magnani)



“SOLO DIO CI RENDE FRATELLI”

Mentre prosegue la diretta della Santa Messa su Rai 1, il vescovo ausiliare che sta commentando il Vangelo dello Spirito Santo rileggendo alla luce dei drammi quotidiani cosa possa significare quel senso di “orfanezza” anche per la storia della Chiesa oggi: tornano così alla mente le parole usate ancora da Papa Francesco qualche ore fa in merito alla “coscienza di essere figli” e al cambiamento che può esercitare questo nel mondo «Soltanto con questa coscienza di figli che non sono orfani si può vivere in pace fra noi. Le guerre, sempre, sia le piccole guerre o le grandi guerre, hanno sempre una dimensione di orfanezza: manca il Padre che faccia la pace». Lo Spirito Santo insegna la mitezza per poter vivere nel mondo, un segno di luce e di “famiglia” che prima di Gesù erano sconosciuti: «una delle conseguenze del senso di orfanezza è l’insulto, le guerre, perché se non c’è il Padre non ci sono i fratelli, si perde la fratellanza. Sono – questa dolcezza, rispetto, mitezza -, sono atteggiamenti di appartenenza, di appartenenza a una famiglia che è sicura di avere un Padre, che è il centro di tutto, l’origine di tutto, l’unità di tutti, la salvezza di tutti, perché ha inviato suo Figlio a salvarci tutti», conclude Papa Francesco. (agg. di Niccolò Magnani) CLICCA QUI PER LA DIRETTA STREAMING RAIPLAY DELLA SANTA MESSA



“SENZA DIO C’È SOLO LA GUERRA”

«Nel congedo dai discepoli (cfr Gv 14,15-21), Gesù dà a loro tranquillità, dà pace, con una promessa: “Non vi lascerò orfani” ( v. 18). Li difende da quel dolore, da quel senso doloroso, dell’orfanezza. Oggi nel mondo c’è un grande sentimento di orfanezza: tanti hanno tante cose, ma manca il Padre»: così Papa Francesco questa mattina nella Chiesa di Santa Marta commentava il Vangelo del giorno. Da una messa all’altra, sta per partire la diretta della celebrazione sempre su Rai 1 con la consueta copertura tv e streaming, a presiedere il vescovo ausiliare di Roma Mons. Paolo Ricciardi. Qui sotto trovate il focus su letture e Vangelo del giorno, ma è ancora Papa Francesco a illuminare a liturgia di oggi con il tema del Paraclito come dono di Dio all’umanità “orfana” del Padre: «Per questo Gesù promette: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito” (v. 16). “Io me ne vado – dice Gesù – ma arriverà un altro che vi insegnerà l’accesso al Padre. Vi ricorderà l’accesso al Padre”. Lo Spirito Santo non viene per “farsi i suoi clienti”; viene per segnalare l’accesso al Padre». Non c’è pace, «ma solo guerra» se manca il Padre, così ribadisce il Santo Padre nel commentare il Vangelo di oggi. (agg. di Niccolò Magnani)



SANTA MESSA DI OGGI

Anche oggi 17 maggio 2020, come ogni domenica, l’appuntamento alle ore 11.00 sarà con la Santa Messa del giorno trasmessa per i fedeli in diretta tv su Rai 1 e di conseguenza anche in diretta streaming video tramite il sito oppure l’applicazione di Rai Play. Con la Santa Messa trasmessa in televisione ci sarà anche oggi la possibilità di accostarsi almeno alla comunione spirituale, stante l’impossibilità – che terminerà proprio oggi – di recarsi in chiesa durante la quarantena per il Coronavirus. Come è infatti ben noto, a partire da domani le celebrazioni con popolo saranno di nuovo possibili, prima per le Messe quotidiane e domenica prossima anche per quanto riguarda la tanto attesa celebrazione festiva.

Per oggi l’appuntamento con la Messa “televisiva” della domenica sarà però ancora fondamentale per moltissimi fedeli. Ecco dunque l’opportunità di seguire la Santa Messa che sarà celebrata alle ore 11.00 presso la chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Roma, come di consueto preceduta dalla rubrica di informazione religiosa “A Sua immagine”, condotta da Lorena Bianchetti, mentre a mezzogiorno ci sarà la recita della preghiera del Regina Coeli. Possiamo dunque osservare che ci muoviamo di pochissimi metri rispetto alla Messa di domenica scorsa, che aveva avuto luogo nella “gemella” Santa Maria in Montesanto. Siamo dunque sempre in Piazza del Popolo, stavolta però la celebrazione avrà luogo in Santa Maria dei Miracoli, dunque tra via del Corso e via di Ripetta, al vertice del Tridente.

All’origine della costruzione della chiesa di Santa Maria dei Miracoli vi è appunto un miracolo, avvenuto secondo la tradizione il 20 giugno 1325 quando una donna, in riva al Tevere, invocò un’immagine della Madonna dipinta sulle mura lungo il fiume, per salvare il suo bambino caduto nelle acque. Il salvataggio del bambino impose la costruzione di una cappella dedicata a Maria, lungo il Tevere, vicino all’attuale Ponte Margherita; e nella cappella venne sistemata l’immagine miracolosa, da allora chiamata “Madonna dei Miracoli”. Poiché il sito lungo il Tevere risultava sempre di più insalubre e sottoposto a continue esondazioni del fiume, nel 1661 papa Alessandro VII ordinò che si costruisse in piazza del Popolo una nuova chiesa ove custodire la copia dell’immagine della Madonna dei Miracoli, e che questo nuovo edificio ne sostituisse uno preesistente dedicato a Sant’Orsola.

DIRETTA SANTA MESSA: LE LETTURE DI OGGI, 17 MAGGIO 2020

Al centro della liturgia nella Messa di oggi, domenica 17 maggio 2020, sesta del Tempo di Pasqua, c’è per il rito romano il brano dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14, 15-21), che fa parte del lungo discorso rivolto dal Signore Gesù ai suoi Apostoli subito prima della Passione. Siamo subito dopo il passo di domenica scorsa e Gesù annuncia ai suoi discepoli che il Padre darà “un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce”. Si tratta dunque dell’annuncio della discesa dello Spirito Santo, che avverrà il giorno di Pentecoste dando il via alla Chiesa, perché gli Undici che fino a quel momento erano rimasti chiusi per paura nel Cenacolo inizieranno invece a predicare il Vangelo a Gerusalemme, poi in tutta la Giudea e man mano nel mondo allora conosciuto.

Con la venuta dello Spirito Santo inoltre Gesù promette agli apostoli che “non vi lascerò orfani“, nonostante la sua ormai imminente morte in Croce. “Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”. Questa è dunque la promessa di Gesù per chi crede in lui, in ogni epoca: la promessa infatti è rivolta non solo agli apostoli presenti nel Cenacolo la sera del Giovedì Santo, come indica chiaramente il messaggio per “chi accoglie i miei comandamenti” e poi “chi ama me”, al quale Gesù si manifesterà.

Lo Spirito Santo gioca un ruolo fondamentale anche nella Prima Lettura di oggi, il brano degli Atti degli Apostoli che descrive la predicazione di Filippo in Samaria. Con parole e segni egli portò molti alla fede, ricevendo il battesimo “nel nome del Signore Gesù”. Pietro e Giovanni allora si recarono a loro volta in Samaria, perché i nuovi battezzati “ricevessero lo Spirito Santo” mediante l’imposizione delle mani da parte degli apostoli. La seconda lettura, tratta dalla Prima Lettera di San Pietro, ricorda infine ai cristiani che devono essere pronti a rispondere “a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi”: con dolcezza, rispetto e retta coscienza, seguendo l’esempio di Gesù, messo a morte nel corpo a causa dei peccati degli uomini “ma reso vivo nello spirito”.