Santa Natalia e gli altri martiri sono celebrati proprio il 27 luglio: dopo la loro morte i cristiano cordovesi ottennero i loro corpi e diedero loro pietosa sepoltura in varie chiese e monasteri andalusi, separati e distanti. Natalia fu seppellita nella chiesa dei santi Fausto, Marziale e Gennaro (oggi S.Pietro) a Cordova, mentre i corpi di Aurelio e Giorgio furono traslati nel monastero parigino di Saint-Germain-des-Prés dallo storico Lisuardo nell’858. Il 28 febbraio 2013 venne trafugata, senza effrazioni apparenti, dalla Basilica di San Lorenzo Maggiore di Milano la reliquia del cranio di Santa Natalia, il cui corpo giace in un’urna sull’altare della chiesa che si affaccia sulle colonne di San Lorenzo.
Il cranio era rimasto coperto per secoli da una maschera, adagiata su un cuscino, tutto ritrovato al proprio posto, nonostante la sparizione del prezioso cranio. Anche se le celebrazioni più importanti dell’Andalusia coincidono con la settimana santa di Pasqua e con le festività mariane di maggio, a fine luglio sono numerose le sagre e feste dedicate ai cinque martiri di Cordova, proprio nella città del Guadalquivir, nonostante il clima estivo torrido venga solo in parte mitigato dalla vicina Sierra Morena.
Santa Natalia, il contesto
Andiamo a studiare il contesto legato alla vita di San Natalia. Culminata con l’espulsione da parte di Filippo e Isabella del 1492 dell’ultimo governante musulmano dalla penisola iberica, la reconquista spagnola fu un processo durato ottocento anni in una zona considerata un cuscinetto molto importante nello scontro tra civiltà. In questo periodo molti martiri, eroi, re e condottieri cristiani ebbero modo di rifulgere in un processo secolare che vide il mantenimento da parte della cattolicissima Spagna (e del non meno cattolico Portogallo) dei territori dell’intera penisola iberica. Tra questi Cordova, importante centro andaluso dove il califfato ommiade (756-1091) lasciò tracce durature nelle architetture cittadine, nacque Santa Natalia, moglie di Aurelio con cui viveva in perfetta armonia e carità cristiana pur senza dichiarare la propria fede ai dominanti maomettani. Aurelio era figlio di una cristiana e un musulmano, ma fu educato da una zia cristiana dopo la morte dei genitori: i coniugi, che vivevano in serenità con le loro due figlie piccolo di cinque e otto anni, ebbero modo di assistere agli ingiusti insulti che i musulmani inflissero al cristiano Giovanni e maturarono la volontà di subire il martirio in Cristo.
Natalia – che al secolo era nata col nome di Sabigoto, ma assunse l’appellativo di Natalia, cioè ‘nascita’ in latino, quando abbracciò la fede in Cristo – faceva frequenti e caritatevoli visite ai futuri martiri Eulogio, Flora, Giovanni e Maria, e si accordò col marito Aurelio per lasciare un futuro alle figlie piccole che, quando fossero rimaste sole, sarebbero state convertite d’imperio alla religione maomettana. Le bambine furono affidate alle cure amorevoli del monastero Tabanense sotto le cure della vedova del martire Geremia, Isabella. In anni dove la sola professione di fede cristiana era un pericolo per la vita, Natalia e Aurelio rafforzarono la loro vocazione al martirio insieme agli amici Liliosa e Felice e al monaco di S.Saba di Gerusalemme, il diacono Giorgio, che aderì alla scelta di andare incontro al supremo sacrificio nel nome del Cristo. I cinque martiri si accordarono per sfidare la dominazione musulmana andando nella moschea a viso scoperto, dichiarandosi così cristiani: questa sfida portò le due coppie spagnole alla decapitazione, mentre Giorgio, in quanto straniero, stava per essere graziato. Nonostante ciò il diacono scelse di offendere pubblicamente Maometto, finendo al martirio insieme agli altri nel giorno del 27 luglio 852.
Gli altri Beati di oggi
Oltre ai cinque martiri Natalia, Aurelio, Giorgio, Liliosa e Felice, il 27 luglio si celebrano San Celestino I papa, l’abate benedettino San Bertoldo di Garsten, gli apostoli della Bulgaria SS. Clemente di Ochrida, Angelario, Saba e Nahum, il vescono Fronimio di Metz, San Galattorio di Lescar, vescovo e martire, san Seth, i Sette Santi Dormienti di Efeso e San Simeone di Egee. In questa data sono inoltre ricordati San Simeone Stilita il Vecchio, l’abate Sant’Orso, il medico e martire San Pantaleone, oltre che il fanciullo martire San Ugo di Lincoln.