Santa Olimpia si celebra il 17 dicembre come ogni anno. La sua storia è quella di una donna che, anche se appartenete a una famiglia agiata e con la possibilità di vivere una vita nella ricchezza, decise di dedicare tutta la sua esistenza alla fede. Dopo la sua morte le sue spoglie furono portate sul Bosforo nella piccola chiesa di S. Tommaso dove vi rimasero fino all’incendio avvenuto a opera dei persiani intorno al 600. In questa data sembra che una monaca di S. Sofia riuscì a recuperare le sue vestigia che furono così trasportate al monastero. Il culto di questa Santa si è rafforzato nel tempo, sottolineando la fede di quelle donne che anche se appartenenti a famiglie ricche hanno deciso di aiutare il prossimo. Ogni anno viene ricordata con una solenne messa in tutte le chiese d’occidente e d’oriente.



Il legame tra Santa Olimpia e Costantinopoli è ben documentato, grazie alle numerose testimonianze storiche e alla presenza di diverse lettere, circa 17, scritte dalla Santa al vescovo Crisostomo durante l’esilio. Una città che, grazie alla sua collocazione è stata da sempre un luogo di confine tra due culture, quella occidentale e orientale. Costantinopoli affascina sin da subito chi la visita, sia dal punto di vista del paesaggio, dato che è attraversata da una stretta lingua di mare che se da un lato la divide, dall’altro la rende un posto molto caratteristico. Tradizione e cultura sono presenti in ogni angolo della città, in cui si può evidenziare il forte legame con la fede cristiana e l’influsso della cultura islamica.



Santa Olimpia, la sua vita

Santa Olimpia è vissuta nell’Impero Romano d’Oriente durante il regno di Teodosio il Grande e ricordata da tutti per la sua opera di fede e di carità verso i bisognosi. Anche se fu un periodo turbolento in cui vi erano diversi conflitti politici e all’interno della chiesa Cristian, la sua storia è ben documentata. Diverse fonti confermano la sua nascita avvenuta intorno al 360 d.C. appartenente a una ricca famiglia di Costantinopoli. S. Olimpia perse da piccola ambedue in genitori e venne affidata a un’illustre Teodosia molto legata al vescovo di Costantinopoli. Questo episodio della sua vita rafforzò il suo legame con la fede dedicandosi sin da subito alla carità e ad imparare le sacre scritture. Nel S. Olimpia 385 venne data in sposa al prefetto di Costantinopoli, ma la sua vita familiare durò meno di due anni, dato che il marito morì improvvisamente. S. Olimpia si oppose alla scelta di Teodosio il Grande di darla di nuovo in matrimonio, volendo dedicarsi alla sua vocazione religiosa.



L’imperatore immaginando che fosse una sorta di sfida o di capriccio decise di sottrarle tutti i beni dei genitori, ma ben presto capì che la sua vocazione era sincera. Così nel 391 Teodosio decise di restituirle i beni, che vennero utilizzati dalla santa per costruire un monastero su un lato di Santa Sofia, in cui riunì un gruppo di monache devote appartenenti ai diversi ceti sociali. Questo luogo venne visitato dal nuovo arcivescovo di Costantinopoli Giovanni Crisostomo, il quale fu profondamente colpito dalla devozione di S. Olimpia e delle sue monache instaurando un forte legame con la Santa. Ben presto Costantinopoli divenne il centro di diversi contrasti religiosi, data l’opera da parte del nuovo vescovo di rafforzare la fede cristiana. L’imperatore Arcadio per porre fine ai continui tumulti, decise di esiliare Giovanni Crisostomo. Ad aggravare la situazione scoppiò un incendio che bruciò parte di S. Sofia e diverse chiese, di cui vennero accusati i seguaci dell’arcivescovo tra quali la stessa Olimpia. Per la sua fede nei confronti di Crisostomo, la Santa venne più volete processata e alla fine fu esiliata prima a Cizico e successivamente a Nicodemita. Qui la S. olimpia continuò la sua opera di carità di fede e vi rimase fino alla sua morte avvenuta nel 408 d.C.

Tutti gli altri Beati di oggi

Il 17 dicembre 2021 vengono ricordati anche i seguenti uomini e donne devoti, che hanno dedicato la loro vita alla chiesa: Santa Wivine; Santa Begga; San Modesto; San Giovanni de Matha; Beato Francesco Piazza; Beato Mainardo e Beata Matilde del Sagrado.