Santa Rebecca di Ar-Rayès, al secolo Rafqa Pietra Chobok e conosciuta anche come Santa Rafka e si celebra come ogni anno il 23 marzo. San Giovanni Paolo II ne decretò le virtù eroiche e la rese venerabile il l’11 febbraio 1982. Lo stesso la beatificò il 17 novembre 1985, proclamandola infine santa il 10 giugno 2001. È conosciuta come “Il piccolo fiore del Libano”, “La rosa purpurea” e “La suora tranquilla e umile”. Non è ancora patrona di nessun luogo, ma è comunque venerata nella Chiesa cattolica ed orientale. Il 23 marzo è ricordata assieme a san Turibio de Mogroviejo, sant’Ottone Frangipane, san Fingar, il Beato Pietro Higgins e il Beato Pietro da Gubbio.



Santa Rebecca di Ar-Rayès, la vita

Santa Rebecca di Ar-Rayès è nata nel 1832 in un villaggio rurale del Libano da una famiglia di contadini di religione cattolica maronita. Dopo la morte della madre ,quando aveva 7 anni, è stata mandata a Damasco dove ha lavorato come cameriera. Tornata poi nel suo paese d’origine, decise di entrare come religiosa nella congregazione delle suore Figlie di Maria (Mariamât). Prese i voti perpetui il 10 febbraio 1856 nel convento di Notre-Dame de la Délivrance a Bikfaya con il nome religioso di Anissa (Agnese in italiano). Dopo una breve preparazione è diventata maestra di scuola elementare e di religione, prestando servizio in numerosi villaggi di montagna. Dopo una crisi che toccò la vita spirituale nella sua famiglia religiosa, decise di passare a far parte delle consacrate antioniane dell’Ordine libanese maronita e il 25 agosto 1872 fece la sua professione solenne, prendendo questa volta il nome religioso di Suor Rebecca (in arabo Rafqa), in onore di sua madre. Passò gli anni successivi nel monastero di Aïtou, per poi spostarsi in quello di san Giuseppe Jrabta a Batroun, dove restò fino alla sua morte.



Gli ultimi anni della sua vita furono segnati dalla malattia che le provocava forti dolori alla testa e agli occhi e che la portò infine alla paralisi e alla cecità. Per due volte successe che le sue condizioni migliorarono brevemente. Nella Festa del Corpus Domini, aveva un fortissimo desiderio di essere presente all’Eucaristia. All’improvviso sentì il suo corpo scivolare fuori dal letto ei suoi piedi penzolavano sul pavimento. Presto si mise in piedi e si diresse verso la chiesa. Si sedette durante l’Eucaristia e chiese di sedersi lì anche per un po’ dopo. Quando fu il momento di tornare in cella, però, non riuscì a muoversi. In un’altra occasione, la sua cara amica e sostenitrice, la Madre Superiora del convento, chiese a Rebecca se avesse qualche desiderio personale speciale. Rispose che avrebbe voluto riavere la vista solo per un’ora, per poter rivedere il volto di Madre Ursula e delle altre suore. Questa preghiera fu subito esaudita e per un’ora esatta poté vedere di nuovo e fu in grado di identificare diversi oggetti nella stanza.

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