Il 23 marzo di ogni anno la Chiesa Cattolica celebra la figura religiosa di Santa Rebecca Vergine, monaca di origini libanesi vissuta nel XIX secolo e canonizzata da Papa Giovanni Paolo II per i suoi meriti durante la sua vita terrena. È Patrona della Sofferenza per la sua capacità di accettare il dolore.
Santa Rebecca Vergine: un simbolo dell’accettazione della volontà di Dio
Santa Rebecca Vergine, alla nascita Boutrossieh Ar-Rayès, nacque il 29 giugno 1832 nella piccola cittadina libanese di Himlaya da una famiglia di umili origini.
Quando era solo una bambina perse sua madre e, poco dopo, fu inviata nella città di Damasco per lavorare come inserviente presso una famiglia agiata.
Al suo ritorno alla casa natale, avvenuto 4 anni più tardi, Santa Rebecca scoprì che suo padre si era risposato e i rapporti con la sua matrigna iniziarono ad essere particolarmente tesi, poiché avrebbe voluto che la ragazza sposasse suo fratello.
Santa Rebecca Vergine, infatti, era ormai una ragazza di 15 anni dalla straordinaria bellezza e dal carattere gentile, ma dentro il suo cuore regnava già un profondo amore verso Gesù Cristo e, nonostante il divieto paterno, decise di prendere i voti presso la Congregazione Religiosa delle Figlie di Maria con il nome di Anissa.
A distanza di qualche anno, si trasferì presso il Convento dell’Ordine Libanese Maronita e qui prese i voti solenni scegliendo il nome di sua madre, Rebecca.
Nel 1897, mentre era ospite del Monastero di San Giuseppe di Jrabta, Santa Rebecca fu colpita da una grave patologia che la portò alla paralisi, ma la sua profonda sofferenza fisica non fermò il suo spirito caritatevole, infatti continuò a contribuire alla vita monastica, aiutando le sue consorelle, fino al giorno della sua morte avvenuta il 23 marzo 1914.
Santa Rebecca Vergine fu proclamata santa da Papa Giovanni Paolo II nel 2001 per la sua profonda fede e il suo immenso spirito di abnegazione, esempio per tutti i fedeli di accettazione della sofferenza. Come diceva la stessa Santa Rebecca Vergine a chi le domandava del suo stato di salute, infatti: “Ciò che viene da Dio va accettato con completa rassegnazione, sottomissione e gratitudine. Il vasaio è padrone della creta. Sia fatta la sua volontà. Qualsiasi cosa faccia di me, sono contenta di espiare i miei peccati. Se sloga le mie ossa e le frantuma, sia fatta la sua volontà”.
Santa Rebecca Vergine Patrona di Batrun, Libano
Ancora oggi, la figura religiosa di Santa Rebecca Vergine è profondamente legata alla città di Batrun, di cui è Patrona.
Batrun è una cittadina libanese di circa 7 mila abitanti, capoluogo dell’omonimo distretto affacciato sul mare.
Nonostante le sue dimensioni ridotte, è un importante centro turistico e commerciale, ed è caratterizzata da numerosi resti di epoca fenicia e romana, come il famoso anfiteatro al centro della città. Ogni anno i fedeli si riuniscono in preghiera in memoria di Santa Rebecca Vergine, ricordando la sua grande fede e la sua profonda sofferenza.
Gli altri Santi del giorno
Oltre a Santa Rebecca Vergine, il 23 marzo, la Chiesa Cattolica ricorda altri santi e beati, tra cui: San Turibio de Mogrovejo, vescovo spagnolo vissuto nel XVI secolo che si impegnò in un’attenta opera di evangelizzazione in Sud America; Sant’ Ottone Frangipane, eremita dell’XI secolo che proseguì il suo pellegrinaggio per ben 50 anni; San Giuseppe Oriol Boguna, sacerdote del XVII secolo, ricordato per il suo rigido ascetismo; infine Beata Annunciata Cocchetti, fondatrice dell’istituto Santa Dorotea di Cemmo.