Oggi, 22 maggio, si celebra in tutta Italia Santa Rita da Cascia, una delle figure della Chiesa più amate del nostro Paese. Per celebrarla abbiamo raccolto per voi alcune delle sue citazioni più note, a cominciare da: “Dio è sommo medico, e fa e può e vuole darci le nostre necessità, e la medicina che ci bisogna alla nostra infirmità”. Rita da Cascia è stata una maestra della carità, e a riguardo spiegava: “La carità è quello dolce e santo legame, che lega l’anima col suo creatore: ella lega Dio nell’uomo, e l’uomo in Dio”. E sempre sul tema, Rita Da Cascia parlava così dell’amore proprio: “L’amore proprio è miserabile, e partesi dalla giustizia, e commette le ingiustizie, e ha uno timore servile, che non gli lassa fare giustamente quello che debbe, o per lusinghe o per timore di non perdere lo stato suo”.



E ancora: “Adunque ci conviene tollere da noi quella cosa che ci tolle il lume, cioè l’amore proprio, che è una nuvola che non ci lascia cognoscere nè vedere la verità di quello che dobbiamo amare”. Concludiamo questo excursus su alcune delle citazioni più belle di Rita da Cascia con: “Ponetevi per obietto Cristo crocifisso, nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso, annegatevi nel sangue di Cristo crocifisso. E non indugiate, né aspettate il tempo, perché il tempo non aspetta voi”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SANTA RITA DA CASCIA, OGGI, 22 MAGGIO, SI CELEBRA LA PROTETTRICE DELLE FAMIGLIE

Santa Rita da Cascia viene celebrata e ricordata ogni anno oggi, 22 maggio. È stata una religiosa italiana del monastero eremitano di Santa Maria Maddalena. Santa Rita, che ha saputo interpretare al meglio il concetto di fede, è stata beatificata nel 1626 da papa Urbano VIII, e proclamata santa nel 1900 da papa Leone XIII. Santa Rita è patrona di Cascia e co-patrona di Napoli, ma anche protettrice delle famiglie, delle donne sposate infelicemente, di casi disperati e apparentemente impossibili, di salumieri, pizzicagnoli e serigrafi.



Santa Rita da Cascia, la vita della santa

Santa Rita, il cui vero nome è Margherita Lotti, è nata a Roccaporena, frazione nel comune di Cascia, nella provincia di Perugia, nell’anno 1381 in un giorno non precisato. Del resto, è incerta anche la data di morte per mancanza di documenti storici, anche se presumibilmente si tende a credere che sia avvenuta il giorno 22 maggio del 1457. La canonizzazione è stata voluta da Papa Leone XIII nella seconda metà dell’Ottocento, il quale ufficializzò le date del 1381 e del 1457 rispettivamente come nascita e morte della santa. La sua era una famiglia che versava in discrete condizioni economiche, in quanto proprietaria di terreni agricoli. In quel periodo in Italia vigeva la consuetudine da parte dei genitori di indirizzare i figli, e soprattutto le figlie, verso matrimoni convenienti dal punto di vista economico. Santa Rita venne proposta in sposa ad un certo Paolo di Ferdinando di Mancino, un ufficiale di una guarnigione che faceva parte della fazione ghibellina. Dopo le nozze, Rita si trovò a gestire un matrimonio piuttosto complicato, anche perché il marito, almeno inizialmente, aveva un animo abbastanza impulsivo e violento. La santa, però, riuscì nell’opera di rasserenare lo spirito del marito, convincendolo dell’opportunità di lasciare le armi e di iniziare un lavoro ben più tranquillo presso il mulino.

Il matrimonio fu felice: nacquero infatti due figli, di nome Giacomo Antonio e Paolo Maria. Tutto ciò venne messo in discussione dall’assassinio dello stesso marito per mano di ex compagni di armi per una vecchia vicenda di tanti anni prima. Santa Rita non serbò odio; anzi, decise subito di perdonare gli assassini. Inoltre, si spese enormemente affinché i suoi figli fossero liberi dal costume del tempo, che prevedeva da parte loro la vendetta. Dopo la morte e un periodo in cui venne letteralmente abbandonata da tutti i parenti, Rita decise di entrare in convento e di sposare le regole agostiniane presso la locale struttura dedicata a Santa Maria Maddalena a Cascia. Fece per tre volte richiesta di noviziato, ma le venne sempre rifiutato per questioni mai chiarite, probabilmente anche in ragione di una vendetta mai consumata nei confronti degli assassini del marito. L’ingresso al monastero avvenne nell’anno 1407: qui si verificarono diverse situazioni agiografiche, come il volo verso il cosiddetto scoglio di Roccaporena per mano dei suoi tre santi protettori, ossia Sant’Agostino, San Giovanni Battista e Nicola da Tolentino.

Sempre secondo le ricostruzioni, la badessa del monastero decise di mettere a dura prova la vocazione e l’obbedienza di Santa Rita, imponendole di annaffiare un arbusto di vite secco presente all’interno del chiostro del monastero. Per grande sorpresa di tutti, quella vite riprese vita e diede anche dei frutti. Inoltre, secondo la tradizione, la sera del Venerdì Santo del 18 aprile 1432, mentre si era ritirata in preghiera per la passione di Gesù, Santa Rita ricevette una spina dalla corona del Crocifisso, che poi si sarebbe conficcata in fronte. La stigmate fu poi oggetto di varie discussioni e le comportò enormi problemi di salute, che però scomparvero il giorno prima di un pellegrinaggio che Santa Rita voleva fare ormai da tempo a Roma. La stigmate scomparve soltanto per il periodo necessario per effettuare questo viaggio, per poi apparire nuovamente non appena ritornata nel monastero. Le condizioni di salute si aggravarono, tant’è che Santa Rita fu costretta a restare per molto tempo a letto fino al momento della sua dipartita, avvenuta il 22 maggio 1447. I resti del suo corpo oggi sono oggi conservati nella Basilica di Santa Rita a Cascia.

Gli altri santi e beati di oggi

Il 22 maggio di ogni anno la Chiesa Cattolica Cristiana ricorda Santa Rita da Cascia, ma anche tanti altri santi e beati che si sono contraddistinti, tra cui san Casto, sant’Emilio, san Basilisco, santa Giulia, santa Quiteria, san Lupicino, sant’Ausonio, san Lupo, san Giovanni abate di Parma, il beato Giovanni Forest, il beato Pietro da Asuncion, la beata Maria Domenica Brun Barbantini e san Michele Ho Dinh Hy.

Cascia è un paese di circa 3000 abitanti che si trova nella provincia di Perugia. La sua posizione è strategica, perché posta letteralmente al confine con il Lazio. Sul suo territorio ci sono diversi monumenti e opere da visitare, come la Basilica dedicata al culto di Santa Rita da Cascia, che si suddivide nella Basilica Inferiore, il monastero e la penitenziaria. Inoltre, ci sono l’ex chiesa di Sant’Antonio Abate, la chiesa di San Francesco realizzata in stile gotico e alcune strutture civili abbastanza importanti, come Palazzo Frenfanelli, attualmente sede del comune di Cascia.