Nella data del 22 maggio si celebra Santa Rita da Cascia. La venerazione di Rita da Cascia ebbe inizio proprio dopo la morte della Santa e fu subito caratterizzato da un alto numero di eventi prodigiosi, avvenuti tramite la sua alla sua intercessione. Gli eventi furono così tanti da far meritare a Rita da Cascia l’allocuzione di “Santa degli impossibili“. Fu però beatificata soltanto nel 1628, cioè 180 anni dopo la sua morte, sotto il pontificato di Urbano VIII, vescovo di Spoleto.
Sarà Papa Leone XIII, nel 1900, a canonizzarla e a renderla ufficialmente Santa. La devozione cattolica nei suoi confronti e molto diffusa, soprattutto è tuttora in Italia, in Spagna, Portogallo e America Latina. Le spoglie della Santa si trovano attualmente nella basilica di Cascia che, con il tempo, è diventata luogo di pellegrinaggio da parte dei fedeli della Santa.
Santa Rita da Cascia, la vita della Beata
Santa Rita da Cascia nacque nel 1381 a Rita Rocca Porena, un piccolo centro umbro che si trova nelle vicinanze di Cascia. Cresciuta in un ambiente pieno di amore, i genitori se ne presero molta cura, Santa Rita, già a partire dalla più tenera età mostrava una certa tendenza alla solitudine e alla preghiera. Il lei era grande il desiderio di consacrare a Dio la sua verginità I genitori però la costrinsero a sposarsi con uomo iracondo e burbero. Santa Rita per non infrangere lo spirito di concordia della casa accettò e sposò quell’uomo. L’unione tra i due durò 18 anni, cioè fino a quando il marito non fu brutalmente ucciso. Santa Rita chiese pregando l’intercessione di Dio per insegnare ai suoi figli il perdono. I figli, in un primo momento, accecati dal dolore, avevano covato pensieri di vendetta, ma la madre non voleva che la sua prole finisse con il macchiarsi di questo efferato crimine. Il buon Dio pietoso ascoltò le sue preghiere e i figlio morirono senza peccati.
A questo punto, la vita della Santa era cambiata di colto. Rimasta solo cercò di farsi accettare in maniera vana per due volte al monastero delle Agostiniane ma entrambe le volte le fu negata l’ammissione. Rita tornò così a pregare il Signore che già l’aveva aiutata e fu appagata con un prodigio: le vergini del convento, commosse dal miracolo a cui avevano assistito, cambiarono idea a accolsero Rita tra loro. La Santa di Cascia fu devota alla passione di Cristo per tutta la sua esistenza terrena. Un giorno durante una delle sue intense preghiere supplicò Gesù di associarla alla sua passione e a quel punto raggio di luce, partito dal crocifisso, andò a riflettersi sul suo capo. La sua testa fu quindi ferita lì, sulla fronte, dove il raggio di luce l’aveva toccata, come trafitta da una spina. La profonda ferita diventò una piaga insanabile che le causò dolore. Inoltre produceva un tale fetore che costrinse la Santa a restare in solitudine a parlare con Dio fino alla fine dei suoi giorno. In punto di morte, Rita da Cascia, sentì la voce di Gesù e della madre defunta che la invitavano a entrare nella dimora celeste. Era il 22 maggio del 1439.