La celebrazione di Santa Rita da Cascia ha tradizionalmente luogo il giorno 22 maggio. La Beata viene ricordata come patrona delle cause impossibili. Il suo corpo è conservato nella Basilica Santa Rita a Cascia. È proprio qui che avviene una festa in suo onore ancora oggi molto sentita che combina momenti celebrativi a spazi di riflessione che si svolgono per i 15 giovedì precedenti al 22 maggio in cui vengono organizzati degli incontri di preparazione alla festa. I momenti suggestivi sono molti e vanno dalla tradizionale fiaccolata di pace e la sfilata del corteo lungo le vie della città fino alla Basilica per la benedizione.
Cascia è un comune italiano di poco più di tremila abitanti situato in provincia di Perugia, al confine con la provincia laziale di Rieti. Nonostante il territorio montano non mancano sicuramente monumenti e luoghi di interesse tra cui: la Basilica precedentemente citata, la chiesa di San Francesco ed il Palazzo Frenfanelli. Il 22 maggio, oltre a Santa Rita da Cascia vengono celebrati anche altri santi tra cui; Sant’Attone di Pistoia, San Basilisco, San Lupicino di Verona e Beato Mattia da Arima.
Santa Rita da Cascia, la vita
Santa Rita originaria di Cascia il suo vero nome è Margherita Lotti ed è nata nel 1371 (altre ipotesi collocano la sua nascita 10 anni dopo) da Antonio Lotti e Amata Ferri in una famiglia benestante che ha permesso a Rita riceve istruzione dagli Agostiniani. In età adulta sposa Paolo di Ferdinando di Mancino da cui avrà due gemelli: Giangiacomo e Paolo Maria. Dopo la nascita dei figli, la famiglia si trasferisce al “Mulinaccio” in una delle proprietà di Paolo dove questo gestiva un’attività di macinazione del grano e dove poi l’uomo verrà assassinato attorno al 1406. Successivamente perse, probabilmente di peste, anche i due figli. Tutto questo ha portato Rita a rifugiarsi nella preghiera ed a 36 anni si avvicina al Monastero di Santa Maria Maddalena. Negli anni si è sempre presa cura anche dei malati di peste senza però mai prendere questa malattia. Nel 1432 mentre era in preghiera chiese al Signore di renderla partecipe delle sue sofferenze e, in quel momento, secondo le notizie che abbiamo in merito, qualcosa le si conficcò nella fronte, questa ferita è stata poi confermata da indagini mediche successive. Rita poi morirà nella notte tra il 21 ed il 22 maggio del 1457. Già da subito dopo la sua morte Rita veniva pregata come protettrice della peste; questo forte culto nei suoi confronti non ha mai permesso che il suo corpo venisse sepolto ma fu semplicemente riposto dalle altre monache in una cassa umile. Da subito ci furono i primi miracoli come quello che riguarda Mastro Cecco, che costruì la cassa, che nel vedere il suo corpo guarì immediatamente. Altrettanto strano è che durante l’incendio divampato nel 1457 il suo corpo e la cassa rimasero integri.