Il 23 agosto di ogni anno, la Chiesa celebra Santa Rosa da Lima, al secolo Isabel Flores de Oliva, religiosa peruviana e Santa Patrona del Perù.
Desiderava consacrarsi “vergine in clausura”, ma fu “vergine nel mondo” aderendo al Terz’Ordine domenicano e curando bambini e anziani malati, specialmente tra gli indios, per i quali si adoperò per tutta la vita. La sua morte in realtà avvenne il 24 (non il 23) agosto 1617, ma viene celebrata un giorno prima, probabilmente perché il 23 è il giorno di un altro santo importante: San Bartolomeo.



La vita di Santa Rosa da Lima

Santa Rosa da Lima nasce appunto nella capitale del Perù il 20 aprile 1586, in una facoltosa famiglia di origini spagnole, decima di tredici figli. Venne battezzata con il nome di Isabella, ma questo nome fu sostituito a favore di Rosa, nome che le diede la sua balia in virtù della sua delicata bellezza.
Esistono più di quattrocento agiografie su di lei che raccontano come a soli tre mesi di vita la culla in cui riposava fosse stata ricoperta di rose.



Fu cresimata dall’arcivescovo di Lima, Santo Turibio de Mogrovejo, che confermò il nome di Rosa per le sue grandi virtù fisiche e morali.
Ben presto la sua famiglia passò dal trascorrere una vita agiata a un terribile tracollo finanziario, ma Rosa li aiutò in ogni modo possibile dedicandosi al ricamo, alla coltivazione dell’orto e a qualunque tipo di lavoro domestico.
In realtà però la ragazza aspirava a una vita religiosa: il suo modello era Caterina da Siena, e così a 20 anni entrò a far parte dell’ordine dei domenicani.

Il parallelo con Santa Caterina e il centro di accoglienza

Santa Rosa da Lima decise quindi di allestire nella casa di famiglia un centro di accoglienza per tutti coloro che avessero bisogno di aiuto.
Come accadde a Santa Caterina, anche Rosa iniziò a soffrire la Passione del Signore sulla sua pelle e provò anche la sofferenza della notte oscura per diversi anni; inoltre durante la sua vita compì molti miracoli e profezie e le fu dato il dono della bilocazione.



A partire dal 1609, visse in una piccola cella di appena 2 m² da cui usciva solo per le funzioni religiose e dedicò le sue giornate alla preghiera e alla penitenza, con autoflagellazioni, veglie e digiuni mentre la sua vita era costellata da visioni.
Nel 1614 fu obbligata dalla sua famiglia a trasferirsi nella casa della nobile Martia de Ezategui, dove rimase per tre anni fino al momento della sua morte (aveva solo 31 anni) il 24 agosto 1617.

Il culto e le celebrazioni in onore di Santa Rosa da Lima

Al suo funerale partecipò una folla così grande di persone che fu impossibile compiere la liturgia per diversi giorni; il suo corpo fu seppellito in un primo momento nel chiostro di San Domenico e in seguito trasportato all’interno della chiesa.
Oggi è possibile pregare accanto ai suoi resti nella Basilica Domenicana del Santo Rosario. Venne beatificata da papa Clemente IX nel 1668 e dichiarata patrona delle Americhe, delle Filippine e delle Indie Occidentali 2 anni più tardi.
La sua canonizzazione avvenne l’anno successivo, il 12 aprile 1671, da parte di Papa Clemente X e fu la prima santa americana della storia della Chiesa.

A Santa Rosa da Lima sono dedicate le parrocchie di Palermo, Torino, Lecce e Alano di Castellabate.
Quest’ultima è una piccola frazione del comune di Castellabate in provincia di Salerno di appena 400 abitanti; Alano ha origini preistoriche e sono presenti ancora oggi sul territorio degli antichi reperti in pietra.
Inoltre è possibile visitare diversi luoghi dedicati alla Santa, come la Chiesa di Santa Rosa da Lima in cui sono conservate alcune reliquie e la piazza di Santa Rosa da Lima dove è ubicata la riproduzione della Grotta di Lourdes.

Proprio per celebrare la Santa Patrona, ogni anno, il 23 agosto è organizzata una bellissima festa che inizia con l’esibizione della banda musicale e la celebrazione della Santa messa e termina la sera con uno spettacolo musicale e di fuochi pirotecnici molto suggestivi.

Gli altri Santi del giorno

Il 23 agosto si ricordano anche i Santi Claudio, Asterio e Neone martiri; Sant’ Eugenio di Ardstraw vescovo; Sant’ Antonio di Gerace eremita; i Santi Ciriaco, Massimo, Archelao e compagni martiri; i Beati Costantino Carbonell Sempere, Pietro Gelambert Amer e Raimondo Grimaltos Monllor gesuiti martiri.