La chiesa cristiana ricorda Santa Rosalia il giorno 4 settembre di ogni anno, che viene considerata la patrona di Palermo. C’è una particolare devozione nei confronti della Santa a Palermo tant’è che il Festino, così definito, è tra gli eventi religiosi più importanti della città e della Sicilia. Le reliquie della Santa sono tutt’oggi conservate presso la cattedrale di Palermo a cui peraltro è dedicata. Il festino di Santa Rosalia è una festa che si svolge a Palermo nel mese di luglio ed è ufficialmente riconosciuta come patrimonio immateriale d’Italia per la sua importanza e per la grande partecipazione durante le varie fasi che prevedono la processione e quattro piccoli carri utilizzati come metafora del Trionfo della Santa.
Solitamente l’evento si tiene tra il 10 al 15 luglio peraltro con un grande spettacolo. Palermo, la città in questione, sorge in Sicilia ed è famosa in tutto il mondo per le sue bellezze e per la cultura unica nel suo genere in quanto frutto di influenze normanne e arabe principalmente. Ci sono diverse bellezze storiche e architettoniche che sono state dichiarate Patrimonio dell’Unesco come il Palazzo dei Normanni, la Cattedrale, il Ponte dell’Ammiraglio, la Chiesa di San Cataldo e quella di San Giovanni degli eremiti.
Santa Rosalia, la vita della Beata
Santa Rosalia probabilmente è nata a Palermo nell’anno 1130 da una famiglia abbastanza agiata perché suo padre era il conte Sinibaldo Sinibaldi all’epoca dei fatti signore di Monte Delle Rose e di Quisquina. Faceva parte della famiglia dei Berardi discendenti diretti del celebre imperatore Carlo Magno mentre l’altra parte della tua famiglia veniva da re Ruggero II di Sicilia. Nella famiglia di Santa Rosalia ci sono tamte altre persone di grande rilevanza dal punto di vista economico e soprattutto politico e militare. Ci sono poi dei racconti e versioni sulla nascita di Santa Rosalia tra cui quella che fa riferimento al Ruggero II di Sicilia, il quale, circa due anni prima della nascita della Santa, mentre stava osservando il tramonto dal suo splendido Palazzo Reale insieme a sua moglie Elvira di Castiglia vide apparire dal cielo una figura mistica che gli preannunciò, per volere di Dio, la nascita nella famiglia del congiunto Sinibaldo, una rosa senza spine ed è per questo che la bambina viene chiamata Rosalia per cui significato dal latino è proprio quella di Rosa e Giglio.
Per tutta la sua giovinezza Santa Rosalia visse in un ambiente ricco e in particolare rimase per diversi anni nella corte di Ruggiero e nella villa paterna ubicata in un importante quartiere di Palermo. La sua formazione culturale venne gestita di fatto presso la corte stessa e anche in ragione della sua bellezza e della sua gentilezza divenne nell’anno 1149 damigella d’onore della regina Sibilla di Borgogna. Un giorno, secondo quanto riportato da alcuni documenti, Baldovino ebbe modo di salvare il re da un animale selvatico. Secondo la leggenda si tratterebbe di un leone ma non ci sono riscontri in tal senso. Tuttavia, in cambio di questo nobile gesto e per riconoscenza, Ruggero diede facoltà a Baldovino di poter richiedere qualsiasi cosa e l’uomo decise di volerlo in sposa Rosalia. Quest’ultima sembrava destinata ad una vita al fianco del suo marito ma proprio il giorno prima del matrimonio mentre si stava specchiando vide il volto riflesso di Gesù ed ovviamente il tutto venne valutao come un segno arrivato dal Signore sul percorso che avrebbe dovuto fare. Il giorno seguente di prima mattina La giovane Rosalia che all’epoca aveva soltanto 15 anni, si presentò alla corte con le trecce spezzate in segno del fatto che non potesse più onorare l’impegno di futura moglie di Baldovino. Lasciò la vita di corte per andare a stare presso la chiesa del Santissimo Salvatore ma ben presto decise di cambiare nuovamente residenza perché presso la chiesa si presentavano costantemente i suoi genitori e soprattutto il suo futuro sposo con l’intento di farle cambiare idea. Per trovare serenità e soprattutto tranquillità abbandonò anche la chiesa e andrò a vivere in una piccola grotta in un possedimento del padre dovere stette per 12 anni salvo poi spostarsi nuovamente in un’altra grotta nei pressi di Palermo sul Monte Pellegrino dove troverà la morte il 4 settembre 1170.
Gli altri Beati di oggi
Il giorno del 4 settembre nel calendario Romano sono ricordati tante altre figure religiose tra cui San Mosè profeta, San Marino, San Marcello, San Bonifacio I che è stato un papa, San Caleterico, Sant’Ida, San Fredardo, la Beata Caterina Mattei, Beato Scipione Gerolamo Brigeat de Lambert e il beato Giuseppe Pasquale Carda Saporta.