È l’amore il vaccino che ci libererà dalla pandemia che attenta ai nostri cuori e li fa assopire e indurire fino a farci alzare la mano contro altri esseri umani e a deturpare la casa comune che è la Terra”. Queste alcune delle parole pronunciate dall’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, in occasione dell’omelia per Santa Rosalia, patrona della città. “La peste – ha proseguito – che ci porta ad escludere e ad eliminare altri uomini, soprattutto se indifesi e fragili, o diversi da noi per colore di pelle, condizione sociale, cultura, religione. Il contagio che ci fa sfruttare la madre e sorella che? Come cantava Francesco d’Assisi?”ne sustenta e governa” (FF 263), occupandola con ingordigia e stuprandola con violenza come se fossimo l’unica e l’ultima generazione ad abitarla”. Nell’omelia il vescovo ha affrontato anche la questione incendi, che da giorni stanno attanagliando la Sicilia, nonché quella migranti: “In questi giorni il nostro mare è stato ancora funestato da naufragi e respingimenti per opera di cuori intolleranti e indifferenti nei confronti di tante donne e di tanti uomini, di minori e neonati dell’Africa e del Medio Oriente. Cuori che covano odi razziali, precomprensioni culturali, strumentalizzazioni politiche. Cuori gretti che temono di perdere sedicenti sicurezze costruite sulla sabbia, come ci ha dimostrato Covid 19”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SANTA ROSALIA, NO FESTINO E ACCHIANATA, OGGI 4 SETTEMBRE: LA PREGHIERA DEL GIORNO

Oggi, venerdì 4 settembre, si celebra Santa Rosalia, venerata soprattutto a Palermo e in Sicilia, anche se la tradizione verrà parzialmente stravolta dalle norme anti-contagio. Per questa speciale giornata, vi proponiamo di seguito la preghiera rivolta alla Santa “per liberarci dai flagelli dell’ira divina” e per mezzo della quale il cardinale Michelangelo Celesia, nel 1885, concesse 100 giorni d’indulgenza per ogni volta che i fedeli l’avessero recitata. Vi proponiamo di seguito il testo: “O cara verginella Rosalia, che con la vostra speciale intercessione liberaste tante volte la nostra patria dai tremendi flagelli dell’ira divina, deh! intercedete oggi per noi presso il Dio delle misericordie, acciocché non voglia riguardare alla enormità dei nostri peccati per punirci, ma ci accordi invece tempo alla penitenza. Le vostre reliquie che sono in mezzo, ci assicurino della vostra protezione e ci ottengano da Dio la grazia di glorificarlo insieme con voi nel cielo per tutti i secoli dei secoli. Così sia”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



SANTA ROSALIA, NO FESTINO E ACCHIANATA

Niente “festino”, niente festa paesana e niente “acchianata”, ovvero la tradizionale salita al Santuario di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino sopra Palermo, un’ora di scalata tra feste, preghiere e canti. Purtroppo il Covid-19 ha stravolto anche la seconda festa annuale per Santa Rosalia (l’altra è in luglio, il tradizionale “Festino di Santa Rosalia”) portando comunque diversi eventi in città e nella Sicilia, tutti però contingentati e con numeri controllati: il Comune di Palermo da giorni ha deciso di transennare tutte le vie di accesso al santuario per evitare che qualcuno possa comunque dirigersi all’acchianata, in barba alle regole anti-Covid. L’obiettivo è di limitare gli assembramenti ma non per questo non ci saranno eventi: «Abbiamo vissuto il Festino di Santa Rosalia a luglio in una Palermo sospesa, e ancora oggi siamo in una città sospesa, per questo abbiamo deciso di dedicare questo mese alla Santuzza nel massimo rispetto delle prescrizioni anti Covid,. Mai si sono realizzate così tante iniziative nel mese di settembre per Santa Rosalia», ha spiegato ieri il sindaco Leoluca Orlando. Oggi alle 17 ci sarà l’inaugurazione dell’installazione di Angelo Cruciani nel sagrato della cattedrale di Palermo mentre alle 21,30 – come spiega Repubblica Palermo – è in programma la presentazione a Danisinni del cortometraggio “Rosalia a Danisinni” di Gigi Borruso. Nel quartiere scatterà poi il progetto di cucina sociale, grazie al piano finanziato dal Comune e da Airbnb. Diversi partiti omaggeranno la Santuzza: su tutti, Salvo Piparo, Maurizio Maiorana, Pietro e Nicola Marchese, il maestro Celano. (agg. di Niccolò Magnani)



LA DONNA CHE SALVÒ PALERMO DALLA PESTE

La Chiesa celebra oggi Santa Rosalia, senza dubbio una delle sante più venerate nel meridione ed in particolare a Palermo. E’ infatti proprio lei la patrona del capoluogo siciliano, e stando alla tradizione, come riferito dai colleghi di PapaBoys, quando morì una luce illuminò tutto il monte Pellegrino, e ciò fece scuotere l’intera città di Palermo, senza però conoscere il perchè. Una volta avvenuta la sua dipartita, un’umile pastorella che conosceva Rosalia, corse in città ad annunciare appunto la sua morte. La data del decesso è riconosciuta dalla Chiesa come quella del 4 settembre 1165, ed è proprio per questo che viene ricordata oggi. Il giorno seguente la morte, il popolo si radunò tutto assieme, e fece partire una grande processione, con il corpo di Rosalia che venne trasportato in maniera trionfale verso la cattedrale. Da quella data, grazie anche a numerosi miracoli successivi, il culto per la Santa crebbe a dismisura, sia in quel di Palermo ma anche fuori dalla città. Fra gli altri, si ricordano la salvezza del capoluogo siciliano dalla peste del 1624: la santa apparve in sogno ad un cacciatore durante l’epidemia, indicandogli che i suoi resti dovevano essere trasportati in processione in città per sconfiggere la morte nera. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SANTA ROSALIA VIDEO, IL 4 SETTEMBRE SI CELEBRA LA PATRONA DI PALERMO

Il 4 settembre è il giorno durante il quale la chiesa cattolica festeggia Santa Rosalia, vergine appartenente alla famiglia dei Sinibaldi, vissuto nel XII secolo. La sua data di nascita è incerta, collocata intorno al 1130 circa: la sua nascita fu preannunciata dalla visita di un angelo che predisse l’arrivo nella famiglia Sinibaldi di una rosa senza spine, particolarità dalla quale derivò il suo nome Rosalia. La bambina fu cresciuta in tutte le agiatezze e frequentò fin da piccola la corte del re Ruggero. Divenne ben presto una ragazza molto bella e fu notata dal conte Baldovino che, dopo aver salvato il re dall’attacco di un animale selvaggio, chiese in sposa proprio Rosalia. La sera prima delle nozze, però, Rosalia pettinandosi vide l’immagine di Gesù nello specchio e per questo decise quale sarebbe stato il suo futuro: il giorno dopo si presentò alle nozze con le bionde trecce tagliate e annunciò la sua volontà di prendere i voti. Entrò, quindi, nel monastero del SS. Salvatore a Palermo ma i genitori e il promesso sposo erano soliti recarsi in visita per riuscire a convincerla ad abbandonare il convento per riprendere il suo posto in società e concludere il matrimonio. Così Rosalia decise di allontanarsi anche da quel convento e lasciò alle suore una croce di legno e una lettera in greco da consegnare alla sua famiglia alla visita successiva. Andò così a vivere in una grotta nei terreni paterni vicino a Santo Stefano Quisquina e vi rimase per altri dodici anni, fino a quando la regina Margherita di Navarra le diede la possibilità di rientrare a Palermo e di andare a vivere in un’altra grotta sul Monte Pellegrino. Qui morì durante il sonno, nella pace e nella beatitudine, il 4 settembre del 1170.

Santa Rosalia, la patrona di Palermo

A Palermo, la città che la vide nascere e morire, c’è il più importante santuario a lei dedicato che è quello appunto di Santa Rosalia. Nell’iconografia classica viene raffigurata sempre con una corona di rose sul capo, il teschio in mano e il bastone da pellegrina. Spesso nelle immagini sacre che la rappresentano c’è anche la lucerna e la croce greca. Santa Rosalia viene considerata la patrona degli eremiti e dei religiosi ma anche la santa protettrice dalla peste, visto che una delle storie legate al suo nome racconta proprio di come riuscì a sconfiggere questa terribile malattia. La Santa, inoltre, è patrona della bellissima città di Palermo che ogni anno, in occasione del 4 settembre, le dedica una processione solenne caratterizzata dal lancio delle rose. Santa Rosalia, però, è anche patrona di Campofelice di Roccella, Bivona, Lentiscosa, Santo Stefano Quisquina e della regione Sicilia. Sempre legata alla santa, anche se in una data differente, è il cosiddetto u’ Fistinu, una settimana di festeggiamenti che però si svolgono a luglio. Durante questa occasione viene portata in giro per la città, a bordo di un carro trionfale, la statua della santa e il carro è seguito da un corteo di personaggi vestiti in costumi settecenteschi. A partire dal 1700 in processione vengono portate anche le reliquie della santa. Infine anche a Siviglia, in Spagna, la santa viene venerata ogni 4 settembre con una processione in costume.

Gli altri Beati di oggi

Nello stesso giorno di Santa Rosalia, il 4 settembre, vengono festeggiati anche Santa Candida di Napoli, San Fiachrach, San Giuseppe Patriarca, San Mosè, San Caletrico di Chartres, San Bonifacio I.

Video, la vita della Beata