Il 3 novembre la Chiesa Cristiana celebra Santa Silvia mamma di San Gregorio Magno. La Beata è celebrata in particolare a Roma e a Palermo dove si narra che la Chiesa di San Gregorio Papa al Capo sia sorta sul luogo dove la santa sarebbe nata. In Piazza Duomo inoltre, tra le splendide stature dedicate alle protettrici della città e alle Vergini, c’è anche la statua dedicata a Santa Silvia. Il 3 novembre si celebrano anche i santi Pirmino, Quarto, Vulganio di Arras, Papulo, Odrada, Martino de Porres, Giovaniccio, Mariano, Eufrosino, Gaudioso di Tarazona, Cristiolo del Gall, Avenzio di Tours, Elerio, Berardi de Marsi e Donnino di Grenoble.
Santa Silvia, la vita della Beata
Santa Silvia nasce il 3 novembre del 520 probabilmente a Roma, oppure nella vicina Subiaco o addirittura a Palermo. La cosa certa è che ad appena 18 anni, Silvia, di estrazione sociale piuttosto modesta, va in sposa al giovane Gordiano: l’uomo appartiene alla gens Anicia, ha un patrimonio notevole, ricopre cariche pubbliche importanti e possiede una splendida villa al Celio, proprio dove oggi sorge la Chiesa di San Gregorio Magno al Celio. L’unione tra Silvia e Gordiano si caratterizzò per un profondo amore e per la forte fede cristiana di entrambi i coniugi. Nacquero dei figli, tra cui Gregorio, futuro pontefice di Roma. In casa vivevano anche le due sorelle di Silvia, Emiliana e Tersilia: le due future sante vivevano una vita quasi monastica fatta di preghiere e mortificazioni e il loro esempio segnerà la vita di Silvia e del figlio Gregorio. Il matrimonio durerà ben 30 anni fino alla morte di Gordiano nel 573. Il figlio Gregorio seguì le orme del padre divenendo prima funzionario dell’impero bizantino e poi prefetto di Roma: la fede cristiana era però in lui sempre fervida, dedicando sempre più tempo alla meditazione e alle preghiere. Gregorio alla fine abbracciò in toto uno stile di vita cristiano e trasformò la lussuosa villa del Celio in monastero, di cui fu il primo monaco per poi costruire anche una chiesetta dedicata a Sant’Andrea.
Silvia nel frattempo, non avendo più un marito ne un ruolo domestico nella casa, si ritira in una casa chiamata Cella Nova, dove oggi è nata la Chiesa di S.Saba a due passi dalla Basilica di San Paolo fuori le mura. La sua vita monacale non fece mai dimenticare alla pia donna il suo ruolo di madre, cucinando ogni giorno minestre di verdure e legumi per suo figlio Gregorio. Quest’ultimo nel frattempo diventa diacono e poi, nel 590, papa: Silvia assisterà per intero al percorso ecclesiastico del figlio, ma morirà appena due anni dopo l’elezione di Gregorio al soglio pontificio. Verrà seppellita assieme alle sorelle Emiliana e Tersilia e sopra il suo sepolcro Gregorio fece dipingere l’immagine della madre che regge la croce con la mano destra e con la sinistra libro con scritto “Vive la mia anima e ti loderà e i tuoi giudizi mi aiuteranno”. Fu il cardinale Cesare Baronio nel 1603 a chiedere a papa Clemente VIII di inserire Santa Silvia nel Martirologio Romano, indicandone la ricorrenza al 3 novembre.