Santa Valeria di Milano, la Patrona di Seregno, viene ricordata dalla Chiesa Cattolica come santo del giorno del 28 aprile con feste in suo onore. Il culto di San Valeria è presente in diverse città d’Italia unito a quello del marito Vitale e dei due figli. Per commemorare la devozione di una donna che fu moglie, madre e devota cristiana tanto da morire pur di non sacrificare la sua fede, il 28 aprile la santa viene ricordata in particolar modo a Seregno dove sorge anche il Santuario a lei dedicato. Ogni anno in suo onore il 28 aprile viene effettuata una processione con la celebrazione della santa messa. Questo giorno viene incluso in una serie di eventi in onore della santa. Infatti la commemorazione è ricordata anche con sagre e fiere in onore della martire. Lungo la strada che conduce al santuario vengono allestite bancarelle di ogni genere, giostre e nel 2018 fu confermato anche la presenza del luna park. Tra le città che poggiano la loro cultura sulla devozione di Santa Valeria alla religione cristiana vi è la città di Seregno, un comune in provincia di Monza poco distante dalla città di Milano. Il paese ha origini antiche, dato che i primi insediamenti sono collegati al periodo romano già intorno al II secolo avanti cristo. Nel suo centro storico si fondono la cultura storica con la fede religiosa. I luoghi da vedere sono tantissimi. Dal Palazzo Municipale alla Torre campanaria di Barbarossa, dalla Basilica di San Giuseppe al più antico Santuario della Madonna di Santa Valeria. Un luogo da vivere in pieno in primavera ed estate grazie anche alla vitalità delle sue feste e delle sue sagre.
SANTA VALERIA DI MILANO, LA PATRONA DI SEREGNO
Il 28 aprile è il giorno in cui viene ricordata Santa Valeria, moglie di Vitale, anche egli fatto santo per il martirio e madre di due figli, Gervasio e Protasio martirizzati successivamente, la vita della santa è improntata sulla sua devozione verso la religione Cristiana e l’amore per il marito che la conduce per sorte avversa alla morte. Le fonti su Santa Valeria non sono molto precise. Conosciamo alcune informazioni attraverso un opuscolo scritto da un certo Filippo e che fu ritrovato nella cappella di Sant’Ambrogio vicino ai corpi dei figli Gervasio e Protasio anche loro divenuti santi. In tale documento si racconta la storia di Valeria e del marito Vitale. Siamo nel III secolo. Valeria sin da piccola ha dimostrato il suo legame con la religione cristiana. In giovane età sposa un ufficiale romano Vitale il quale compare a fianco del giudice Paolino in un viaggio tra Milano e Ravenna. Siamo nel periodo di tumulti religiosi in cui il cristianesimo viene ancora perseguito e combattuto dai pagani. Vitale in quanto cristiano si trova a Ravenna durante una di queste persecuzioni. Il giudice Paolino decide di incarcerarlo e gli chiede più volte di abiurare la fede. Al suo rifiuto lo condanna a morte. Valeria decide di mettersi in viaggio per Ravenna e recuperare il corpo del marito. Anche in questo caso le fonti sono poche. Sembra che giunta nella città i cristiani del luogo le abbiano impedito di prendere il corpo. Così Valeria decide di ritornare indietro. Lungo la strada viene però rapita da una banda di fuorilegge pagani, la quale la minacciano di torture e di indicibili sevizie se non abbandona la religione cristiana e si converte al culto della divinità Silvana. Ma Santa Valeria rimane legata alla sua fede. Viene seviziata e torturata. Per alcuni storici dopo le torture viene portata a Milano dove dopo tre giorni muore. Altre fonti dicono che dopo essere sopravvissuta a queste sevizie prima di giungere in città viene di nuovo percossa fino a condurla alla morte. In qualunque versione venga descritta la storia di Santa Valeria, la sua morte è legata alla ferrea volontà di non abbandonare la sua fede anche sotto minaccia di sofferenze e di morte. In questo giorno del 28 aprile, vengono ricordati anche Sant’Artemio Di Sens, San Vitale martire, San Panfilo di Sulmona, Santi Massimo, Dada e Quintiliano martiri, Beato Giuseppe Cebula, Beati Lucchese e Buonadonna e Beato Bernardo.