Sant’Agata si celebra come ogni anno il 5 febbraio. Viene ricordata come protettrice contro i pericoli del fuoco. Il culto di Sant’Agata è particolarmente sentito e vivo nella tradizione della città di Catania. Infatti, il Duomo di Catania ossia la Cattedrale, è consacrata a Sant’Agata e ogni anno si celebra la festa dedicata alla patrona della città e si svolge dal 3 al 5 febbraio e in altre due date ossia il 12 febbraio e il 17 agosto. A Catania però ci sono tante altre strutture religiose e bellezze artistiche che vale la pena visitare almeno una volta nella vita come la bellissima Fontana dell’elefante che si trova proprio dinanzi al Duomo e che peraltro è un po’ il simbolo cittadino. Inoltre, è imperdibile la visita al teatro romano di Catania con relativo anfiteatro e le tante altre proposte tra cui la chiesa di San Biagio, il santuario di Santa Maria dell’Aiuto, la chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata oppure quella di San Benedetto e di San Domenico.



Per quanto riguarda le bellezze civili ci si può perdere in Piazza Università con i numerosi palazzi di interesse storico e culturale oppure si può apprezzare la magnificenza e la particolarità dei tanti mercati e mercatini presenti. Il giorno del 5 febbraio nel calendario liturgico romano trovano spazio tanti altri personaggi della storia cristiana oltre a Sant’Agata come ad esempio San Genuino che è stato il primo vescovo di Bressanone oppure Sant’Avito, sant’Alboino, San Saba, Sant’Adelaide, la Beata Elisabetta Canori Mora e la Beata Francesca Meziere.



Sant’Agata, la vita della Beata

Sant’Agata è stata una giovane cristiana vissuta nel corso del III secolo e martirizzata durante quelle che erano le persecuzioni romane volute dall’imperatore Decio. Secondo gli agiografi e alcuni documenti storici, è possibile identificare la figura di Sant’Agata come quella di una donna nata probabilmente a Catania tra il 229 e il 235 dopo Cristo. Fu condannata a morte dai funzionari dell’impero romano che all’epoca aveva in Decio quale imperatore particolarmente interessato alle persecuzioni. In alcuni passaggi della biografia scritta da più storici del periodo si fa riferimento a lunghi interrogatori e torture per indurre la santa a ripudiare la fede cristiana salvo però trovare una resistenza incrollabile. Il suo martirio permette anche di ricostruire alcune vicende storiche relative a questo periodo e in particolare di stabilire che già intorno all’anno 250 dopo Cristo nella città siciliana di Catania, c’era un’importante comunità dedita alla religione cristiana. Probabilmente la morte è avvenuta proprio il giorno del 5 febbraio del 251. Ad occuparsi della vicenda sarebbe stato il proconsole Quinziano il quale giunse nella città catanese con l’intento di far rispettare l’editto dell’imperatore Decio il quale voleva che assolutamente tutti i cristiani presenti nelle province romane dovessero abiurare pubblicamente la loro fede.



Per sfuggire a queste persecuzioni Agata decise di fuggire con la sua famiglia a Palermo ma furono ugualmente trovati dal potente proconsole il quale fece in modo che tornassero nella città di Catania. Secondo la tradizione, il punto nel quale La giovane catanese uscì di fatto dalle mura della città di Palermo per far ritorno alla sua città è oggetto di venerazione tant’è che oggi è detto Porta Sant’Agata. Secondo alcune ricostruzioni storiche, il proconsole si invaghì della bellezza della giovane Agata mentre altri evidenziano l’intento di portare avanti il processo per confiscare i tanti beni della sua famiglia. Di certo c’è anche che il processo e il martirio avvennero in periodo in cui non c’era il Papa che era morto da un po’ di tempo e il suo successore sarebbe stato poi eletto soltanto 14 mesi più tardi l’uccisione di Sant’Agata. Fu sottoposta a numerose torture tra cui anche lo strappo delle mammelle mediante delle tenaglie ma la donna ebbe una fede incrollabile. Secondo la tradizione nella notte prima dell’esecuzione, ricevette la visita di San Pietro che la rassicurò portandole conforto e soprattutto, miracolosamente, fece emarginare le tante ferite che aveva nel suo corpo. La morte è avvenuta il giorno del 5 febbraio dell’anno 251 sempre a Catania.