Catania in festa per Sant’Agata: la patrona di Catania è stata celebrata per tre giorni. Infatti, dopo una processione di 19 ore, sono tornate in Cattedrale le reliquie della martire. Erano uscite per il cosiddetto “giro interno” nel pomeriggio di ieri. Come quello “esterno” del 4 febbraio, anche il giro interno è stato caratterizzato da tante tappe, ma anche ritardi che hanno portato a far partire i tradizionali fuochi d’artificio del Borgo poco prima dell’alba e a fare la suggestiva “acchianata” di San Giuliano alle 10 del mattino. Infatti, negli ultimi decenni si vive in pieno giorno, mentre una volta avveniva nel pieno della notte.
Un piccolo ritardo accumulato anche per una inedita ma doverosa sosta davanti alla Villa Bellini, dove il 30 gennaio è stata violentata una ragazzina di 13 anni da un gruppo di giovani egiziani. Quindi, i devoti si sono riuniti in preghiera per la vittima. Dunque, poco dopo le 12, Sant’Agata ha fatto il suo ingresso in piazza Duomo accompagnata dall’applauso dei fedeli e dal suono delle campane, al culmine di una festa straordinaria che può essere paragonata alla Settimana santa di Siviglia o al Corpus Domini di Cuzco, in Perù.
FESTA DI SANT’AGATA: “TRE GIORNI INTENSI E BELLISSIMI”
I devoti hanno dovuto trainare un po’ più rapidamente il fercolo per recuperare un po’ di tempo sulla tabella di marcia. Il fiume di fedeli col tradizionale sacco bianco ha accompagnato il busto della Patrona di Catania fino al Duomo. Ora i devoti devono aspettare lunedì 12, giorno dell’ottava, per rivedere il volto di Sant’Agata. La Festa, comunque, è stata un grande successo: il bilancio è di un milione di visitatori. Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea Regionale Sicilia, ha espresso tutta la sua soddisfazione: «Sono stati tre giorni intensi e bellissimi».
Il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, ha invece sottolineato l’esempio offerto da Sant’Agata, quello di aver conservato la speranza, sicché mentre subiva il martirio, Dio «la chiamava a essere partecipe della sua gloria». Infatti, i tratti distintivi della Patrona di Catania, martire nel III secolo durante le persecuzioni dell’imperatore Decio, sono la capacità di non lasciarsi sopraffare dalle prove e l’essere salda nella professione della fede.