La Chiesa celebra oggi, 21 gennaio, la splendida figura di Sant’Agnese. “La verginità è degna di lode non tanto per essere professata dai martiri quanto perché essa stessa forma dei martiri”, scriveva così sant’Ambrogio nel De Virginibus parlando proprio della figura di Agnese, vergine romana che venne uccisa semplicemente per la sua fede in Cristo, come del resto accadeva spesso e volentieri all’epoca, appena tredicenne. Il suo martirio ebbe però l’effetto opposto rispetto a quello sperato dai suoi carnefici, provocando infatti una profonda impressione nella comunità cristiana e una conseguente pietà popolare.



Come per altre figure celebrate dalla Chiesa, le notizie su Sant’Agnese sono discordanti, ma si sa con certezza che appartenesse ad una famiglia cristiana romana, molto probabilmente nobile. Venne arrestata dopo essere stata denunciata, in quanto cristiana, da un pretendente che l’aveva rifiutato, figlio del prefetto di Roma. A quel punto i suoi aguzzini iniziarono a torturarla, prima spogliandola completamente delle sue vesti per poi esporla nuda in un postribolo: nessuno osò avvicinarsi a lei tranne un giovane che morì all’istante, fulminato. Non contenti i carnefici decisero di scagliare Sant’Agnese in un rogo, da cui ne uscì indenne, fino a che non venne uccisa con un colpo di spada alla gola. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SANT’AGNESE OGGI, 21 GENNAIO SI CELEBRA LA MARTIRE PATRONA DI SONDALO

Il 21 gennaio la Chiesa Cristiana celebra solennemente Sant’Agnese, una martire vergine che ha sacrificato la sua intera esistenza a Dio. Ogni anno in Vaticano il 21 gennaio avviene la benedizione di una coppia di agnellini, il cui vello, grazie alle sapienti cure delle suore del Monastero di S.Cecilia in Trastevere, viene trasformato in palli. Questi paramenti religiosi vengono poi consegnati agli arcivescovi metropoliti il giorno della festa dei Santi Pietro e Paolo il 29 giugno. Sant’Agnese è festeggiata a Sava, in Campania, con 9 giorni di novena che precedono la processione e la celebrazione liturgica; a Joannis, in provincia di Udine, la festa di Sant’Agnese prevede non solo la processione, ma anche una marcia sportiva e la degustazione dei tipici dolcetti pistuns, venduti in stand sistemati nei cortiletti del borgo.



Sant’Agnese è patrona di molte cittadine, tra le quali Sondalo, nel cuore dell’Alta Valtellina in Lombardia. Sono molte le cose da visitare in questo borgo parte del Parco Nazionale dello Stelvio: oltre alla Chiesa di S.Agnese del 1100 e alla Chiesa di S.Marta del 1300, le più antiche di Sondalo, meritano una visita anche le vestigia del Castello di Alundo e del Castello di Boffalora. Molto interessante è anche il vecchio sanatorio di Villaggio Morelli, tra i più grandi d’Europa, costruito in stile razionalista per affrontare l’epidemia di tubercolosi. Da Sondalo parte l’Alta Via della Valmalenco che si snoda in 130 Km all’ombra del Bernino e del Pizzo Scalino.

Sant’Agnese, la vita della Beata

Sant’Agnese nacque nella seconda metà del III a Roma, da un illustre famiglia appartenente alla gens Claudia e sin da subito mostrò una fervente fede cristiana che la portò a fare voto di verginità. Era però molto bella e le proposte dei giovanotti nobili di Roma non tardarono ad arrivare, compresa quella del figlio del prefetto di Roma: Agnese però rifiutò sempre ogni corteggiamento, rivelando ben presto a tutti la sua fede cristiana. Era però quello un periodo in cui imperversavano le persecuzioni dei cristiani da parte di Diocleziano e ben presto Agnese fu arrestata, messa in carcere e qui iniziarono i suoi terribili supplizi. Il giudice infatti fece di tutto per portare la fanciulla, che all’epoca aveva all’incirca 12 anni, a rinnegare la fede in Dio, arrivando addirittura ad adularla per raggiungere il suo scopo. Agnese fu portata nuda in uno dei tanti luoghi di prostituzione a Roma, nell’attuale Piazza Navona, ma appena un uomo posò su di lei il suo sguardo lascivo, Dio lo fulminò rendendolo cieco. Il giudice allora decretò che Agnese venisse bruciata viva ma, miracolosamente, le fiamme si divisero e lasciarono intatto il corpo nudo della piccola, alla quale nello stesso tempo crebbero improvvisamente i capelli in modo da coprire le sue nudità.

Venne allora decretata la iugulazione, come se fosse un agnellino (che difatti compare nell’iconografia della santa, simbolo di purezza e innocenza): il carnefice, impietosito, cercò di convincere Agnese a cedere ma la martire rimase impassibile. Il 22 gennaio di anno incerto (forse il 249 o il 251 durante le persecuzioni di Decio o il 304, il cosiddetto “anno dei martiri” per via delle tante vittime cristiane volute da Diocleziano) Agnese morì. Il suo corpo fu deposto sulla Via Nomentana e, qualche tempo dopo, Costantina, figlia di Costantino il Grande, fece costruire una basilica. Il cranio di Sant’Agnese, dopo essere stato collocato per qualche tempo nella cappella del Sancta Sanctorum, è oggi conservato nella Chiesa di S.Agnese in Agone, mentre il resto del corpo è in un urna argentea all’interno della Basilica di S.Agnese fuori le Mura a Roma.

Gli altri Santi di oggi

Il 21 gennaio si festeggiano anche San Patroclo, San Massimo il Greco, Sant’ Epifanio di Pavia, Sant’ Aptato di Metz, Sant’ Albano Roe, San Publio di Atene, San Meinrado di Einsiedeln, Beato Gualtiero di Bruges e Beato Francesco Bang.