Il 28 agosto celebriamo Sant’Agostino ricordandolo uno dei Santi più amati, intellettuale e grande studioso delle scritture. Fondamentale è per Agostino il concetto di male, esistenziale, fisico e spirituale. L’anima può soffrire se il nutrimento della Fede non è coerenza nella vita, questo è ciò che predicava, la coerenza nell’amore, nel nome di Dio. A lui si sono ispirate molte regole monastiche, come la Regola di San Benedetto e l’ordine degli Agostiniani Scalzi predica la povertà e la misericordia, la fratellanza tra le persone, quindi la Parola di Cristo così come l’ha insegnata agli Apostoli. “Ama e fai ciò che vuoi”.
É Patrono di tipografi, degli occhi e delle orecchie, nel Clero è considerato il Padre della teologia in quanto studio e dottrina, è patrono di Ostia, città nella quale si celebrano Messe in ricordo suo e, il giorno prima, della madre, Santa Monica. Anche ad Albignasego, nel padovano, si celebra il Santo.
Sant’Agostino, la vita del Beato
Sant’Agostino è nato a Tagaste, nel nord Africa, il 13 novembre 354, figlio di Monica che fu canonizzata come Santa Monica vedova, protagonista della conversione del grande santo e simbolo dell’amore materno e della devozione al figlio ispirata dalla Vergine, Agostino era di casata nobile. Il padre, infatti, era un funzionario imperiale in Numidia e il suo nome era Patrizio. Le vicende di Agostino sono note a tutti: dapprima fu indirizzato agli studi della legge in Cartagine, ma, durante l’anno nel quale raccoglieva i fondi necessari per sostenerlo negli studi, il giovane si abbandonò ad una vita pigra e poco virtuosa. Proprio in Cartagine, la cui grande percentuale di cittadini era ancora pagana, si abbandonò di nuovo ad una vita licenziosa assieme ad altri compagni di studio, diventando padre di Adeodato, avuto da una donna che rimase con lui in regime di concubinato sino all’anno 386. La coppia, nel frattempo, era giunta a Milano dove Agostino accettò la cattedra di retorica; la donna gli disse che doveva tornare a Cartagine, che l’avrebbe in seguito raggiunto, ma i due non si videro più.
Fu a Milano, supportato anche dalla pazienza materna che mai abbandonò il figlio anche nei momenti di maggior licenziosità esistenziale, che Agostino si convertì, indottrinato dal Vescovo Ambrogio, in seguito Santo e Patrono della città, verso la parola di Cristo, ricevendo il battesimo durante la veglia pasquale del 387 assieme a Adeodato e Alipio, un percorso non privo di dubbi, di ricerche filosofiche anche in ambiti manichei e platonici, per questo ancora più radicato quando alla fine la Fede divenne la certezza di uno studioso che razionalmente cercava la ragione d’essere. La fede fu il compimento di quella ricerca e i suoi studi sono ancora oggi illuminanti per i giovani che si pongono sul sentiero di Cristo.
Dopo la conversione Agostino tornò in Africa accettando gli abiti sacerdotali, divenendo dopo poco tempo Vescovo d’Ippona. Prima di compiere questo ulteriore cambiamento nella sua vita fece dono di povertà elargendo tutti i suoi averi ai poveri. In quel momento la cristianità era definitivamente radicata nell’uomo che poteva affrontare il sacerdozio con una caparbietà e una consapevolezza come pochi hanno avuto nel percorso ecumenico ed evangelico. Predicava molto e scriveva lettere indirizzate in ogni angolo del mondo conosciuto: le sue parole erano il frutto di lunghe riflessioni, mature, in grado di convincere eretici e agnostici. Lottò contro le eresie ma non con la soppressione, ma con la dialettica che si esaltò in un uomo in grado di dare risposte, di porgere il Cristo con grande convinzione e fermezza intellettuale.
Tutti gli altri Santi di oggi
Nello stesso giorno, tra i tanti, ricordiamo anche: Sant’ Alessandro I di Costantinopoli, Vescovo; San Mosè l’Etiope, Anacoreta; Santa Gioacchina De Vedruna, Vedova e fondatrice.