Il 28 agosto di ogni anno, la Chiesa celebra Sant’Agostino, vescovo di Ippona, padre della teologia e dottore della Chiesa, massimo pensatore e filosofo del primo millennio. Agostino è considerato un grande personaggio non solo per i credenti, in quanto è stato il primo filosofo a introdurre la storia nella filosofia, secondo la teoria escatologia contenuta nell’Antico Testamento: Dio si servirebbe degli eventi mondani per realizzare i propri piani di redenzione.



La conversione di Sant’Agostino grazie alla madre, Santa Monica

Nasce da Monica e Patrizio a Tageste, oggi Souk Ahras, in Algeria, il 13 novembre 354. Fin dall’infanzia Agostino si dimostra un bambino inquieto, diviso fra le premure amorevoli della madre e il rigore severo di un padre padrone. Per quanto refrattario agli studi classici e ai metodi tradizionali dei suoi maestri, Agostino mostra un innato talento nell’apprendimento di tutte le discipline, grazie anche all’intercessione della madre che non smetterà mai di seguirlo.



A soli 19 anni Agostino mette incinta un’ancella che diventerà sua concubina e sempre in età adolescenziale partecipa a un furto di gruppo non tanto per il valore della refurtiva, ma per vincere la noia come avrà modo di ammettere più tardi nelle sue “Confessioni”. Gli studi non placano la sua sete di ribellione. Dopo una deludente esperienza a Cartagine, dove si era trasferito per aprire una scuola di retorica, in cui peraltro eccelleva, nel 382 lascia l’Algeria per trasferirsi a Roma con la sua compagna e il figlio Adeodato.

Negli anni, l’esempio materno di Santa Monica scalfirà, anche inconsapevolmente, l’anima del giovane fino a contribuire alla sua conversione, favorita dall’incontro con Sant’Ambrogio, suo precettore e vescovo di Milano, dove si era trasferito nel 384 dopo aver ottenuto una cattedra di retorica. Ambrogio diventa per Agostino un esempio da seguire, i suoi sermoni lo affascinano, la forza del suo credo lo segna nel profondo. A portarlo sulla via della conversione contribuisce anche la lettura de “L’Ortensio” di Cicerone che rivoluziona il suo modo di intendere e vivere la vita con la sua lezione di verità, virtù e sapienza.



Ma il suo cuore è ancora in tumulto, anche perché nel frattempo si separa dalla donna che gli ha dato un figlio, tornata in Algeria. Confuso e addolorato, Agostino rivela l’aneddoto che gli ha cambiato la vita, un giorno d’agosto del 386. Sfinito fino alle lacrime, è scosso da una voce interiore che gli sussurra: “Prendi e leggi!”. È così che si trova a leggere alcuni toccanti passaggi delle lettere di San Paolo sparse sul tavolo: “Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, non in mezzo a orge e ubriachezze…”. Agostino non ha più dubbi e si apre per lui la porta della fede. Battezzato nel 387 decide di tornare in Algeria, dove fonda la prima comunità agostiniana nella città natale.

Nel 391 viene ordinato sacerdote a Ippona che lo vedrà a capo del ministerio episcopale per oltre quarant’anni. Muore a 75 anni il 28 agosto del 430. Ancora oggi la sua modernità sta tutta nella potenza del monito: “Ama e fa’ ciò che vuoi”. Sant’Agostino è protettore dei tipografi, degli occhi e delle orecchie. Tra le sue opere più celebri figurano, oltre a Le Confessioni, La Trinità, Il Libero Arbitrio e La Città di Dio.

Feste e sagre in onore di Sant’Agostino

Sono numerosi i festeggiamenti in onore di Sant’Agostino. Oltre alle celebrazioni in memoria di Santa Monica, sua madre, a Ostia si segnalano altri eventi dedicati al Doctor Gratiae. Cassago Brianza, nel lecchese, festeggia annualmente Sant’Agostino il 28 agosto in ricordo della pestilenza del 1630 da cui, secondo una leggenda popolare, il paese uscì indenne grazie all’intervento del santo.

Altre feste patronali si tengono a Ferrere, nel Monferrato e a Nurachi, in provincia di Oristano. Qui il 27 agosto la statua del santo patrono viene portata in processione fino alla chiesa di San Giovanni di Sinis per rientrare a Nurachi l’indomani in una cornice di pellegrini e fedeli in abiti rossi e bianchi che corrispondono alle confraternite del Rosario e della Madonna del Carmelo.

Sant’Agostino “riposa” a Pavia

Le spoglie di Sant’Agostino sono conservate a Pavia nella chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro. Nella città lombarda, celebre per la Certosa e una delle più antiche Università italiane sede di un museo e di un giardino botanico, i resti del santo furono traslati dalla Sardegna nel 723 per volere del re longobardo Liutprando.

Gli altri Santi del giorno

Oltre a Sant’Agostino, il 28 agosto si ricordano: Sant’Adelina di Poulangy, badessa, Sant’Alessandro I di Costantinopoli, vescovo, Sant’Ermete, martire a Roma, e fra i Beati Aquilino Pastor Cambero e Carlo Arnaldo Hanus, sacerdoti e martiri.