Il 1° marzo ricorre Sant’Albino di Angers. Le principali celebrazioni in suo onore si tengono proprio il 1° marzo ad Angers, la cittadina della Francia occidentale dove è morto, che lo ricorda ogni anno con solennità liturgiche nel santuario a lui dedicato, costruito intorno alla metà del VI secolo, nella cui cripta sono conservate le sue spoglie. Oltre al santuario di Sant’Albino, ci sono mille altri buoni motivi per visitare Angers, antica colonia romana fra Tours e Nantes che fu anche capitale del ducato d’Angiò nel Medioevo. Da non perdere la visita al castello angioino, maestosa roccaforte al cui interno si può ammirare l’arazzo dell’Apocalisse. Altro monumento di pregio la cattedrale gotica di Saint-Maurice, caratterizzata da una torre esagonale eretta nel XVI secolo. Oltre a Sant’Albino ricorrono il 1° marzo San Davide vescovo, San Leone martirizzato nei Paesi Baschi, San Felice III Papa e San Rudesindo, abate di Cella Nova.



Sant’Albino, la vita del Beato

Sant’Albino è abate e vescovo vissuto tra il V e il VI sec. d.C., discendente di una nobile famiglia britannica di stirpe gallo-romana. Fattosi monaco a Tincillac, località dell’antica Gallia dove rimase in quella veste per 25 anni, fu ordinato vescovo di Angers nel 529 per volere del popolo, contro la sua volontà. Si ricorda per la sua intransigenza nei confronti delle unioni incestuose, all’epoca molto diffuse soprattutto tra la nobiltà anche al fine di non disperdere i patrimoni di famiglia. Il suo pugno di ferro contro gli incesti gli causò minacce di morte e dissapori anche in ambito ecclesiale. La sua agiografia scarseggia di notizie biografiche certe sulla sua figura di moralizzatore inflessibile che connota il suo vescovado, ma al di là di questa “etichetta” Sant’Albino è anche noto come il santo dei prodigi per aver fatto liberare uomini e donne ingiustamente imprigionati. In particolare, si narra che si scontrò con re Childeberto per ottenere la liberazione di Etherie, una giovane donna rinchiusa in prigione. La leggenda tramanda che Albino andò a farle visita e il soldato che voleva impedirglielo cadde morto davanti a lui, impressionato dall’accaduto il re liberò la donna. Ciò spiega perché il suo culto si è rapidamente diffuso a macchia d’olio non solo in Francia, ma anche in tutta Europa. In Polonia, per esempio, è venerato come il protettore dagli attacchi dei pirati, riallacciandosi a una leggenda secondo la quale il santo era solito utilizzare i fondi diocesani per pagare il riscatto di ostaggi tenuti prigionieri da orde di pirati e filibustieri. Più in generale, è ricordato come il benefattore dei poveri e dei carcerati, noto anche come innovatore per aver promosso il III Concilio di Orleans con l’obiettivo di riformare la Chiesa. Nell’iconografia classica compare abbigliato da vescovo, con la mitria e il pastorale.

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