Sant’Ambrogio, si celebra il 7 dicembre
Sant’Ambrogio è il Santo patrono della città di Milano e viene ricordato il 7 dicembre. Il futuro Santo del popolo milanese aveva origini nobili. Ambrogio che è strettamente legato al capoluogo meneghino nacque però lontano da lì. Diventato vescovo donò i suoi beni ai poveri, conservando il possesso di pochi beni solo per provvedere al mantenimento della sorella. Una volta in carica si preoccupò di coprire le lacune in ambito teologico e si dedicò allo studio della Scrittura, prestando grande attenzione alle opere dei Padri della Chiesa Basilio, Atanasio e Origine.
In occasione del centenario della sua morte, il Papa polacco Giovanni Paolo II all’interno della sua Operosam Diem, cioè la lettera apostolica pubblicata nel 1996, mise in grande evidenza la figura di Ambrogio, evidenziandone la Mariologia e il suo mettere il cristianesimo al centro di tutto. Infatti, il Santo patrono milanese, è consideratore un pioniere della Mariologia latina. Ambrogio morì il 4 aprile del 397, all’inizio di un Sabato Santo. Sant’ Ambrogio è il santo patrono di Milano, città che festeggia il suo santo patronale il 7 dicembre.
Sant’Ambrogio, la vita del Beato
Sant’Ambrogio nacque in Germania, per la precisione a Treviri. Lì, suo padre rivestiva il ruolo di governatore delle Gallie per conto dell’impero. All’indomani della scomparsa della figura paterna i figli Marcellina (che divenne poi anch’essa Santa) e Ambrogio, si recarono insieme alla madre a Roma. Qui, nella città eterna, il futuro vescovo di Milano si dedicò agli studi del greco, dell’orazione e della poesia, fino a intraprendere la carriera legale, diventando poi governatore per conto dell’imperatore Valentiniano nel 370. Ambrogio ricoprì quest’importante incarico per un breve periodo, infatti operò solo per quattro anni. Durante questo lasso di tempo si dimostrò essere imparziale, guardando più al bene del popolo, mostrando sempre un ‘occhio di riguardo ai poveri, piuttosto che agli interessi del potere. In questo modo riuscì a guadagnarsi l’affetto di tutta la popolazione.
Correva l’anno 374 e, alla morte del Vescovo Assenzio, le chiese milanesi erano in grande fermento. Infatti, c’erano due fazioni opposte a fronteggiarsi, arrivando a mettere in pericolo anche l’ordine pubblico, nell’importante scelta del successore di Assenzio. I tumulti erano così pericolosi che lo stesso Ambrogio, all’epoca governatore delle regioni dell’ Emilia, della Liguria e della Lombardia, si dovette recare in città nel tentativo di cercare di calmare gli animi e scegliere così il nuovo vescovo.
L’investitura si Sant’Ambrogio
La popolazione accolse l’ospite istituzionale Sant’Ambrogio nel migliore dei modi possibili, avendo grande stima nei suoi confronti, considerandolo imparziale. La missione ambrosiana, da funzionario pubblico, sembrava quindi essere stata portata a termine nel migliore dei modi possibili. Però, secondo tradizione, un’ispirazione scesa dall’alto, portò un bambino a invocare ad alta voce l’investitura religiosa di Ambrogio, ripetuta poi ad alta voce da tutte le persone presenti. A furor di popolo, è proprio il caso di dirlo, venne quindi trovata la soluzione al difficile problema. Infatti l’investitura di Ambrogio sembrava mettere d’accordo proprio tutti. Solo il diretto interessato non si dimostrava troppo entusiasta dell’inaspettata piega che avevano ormai preso gli eventi.
Ambrogio era di fatto un catecumeno, non esperto di teologia. Professò pubblicamente la sua inadeguatezza ma lo stesso Imperatore, invece di appoggiare il diniego ambrosiano, vide in questa inaspettata occasione la possibilità di avere una sponda politica e diede così il proprio assenso a questo nuovo ufficio episcopale. La Milano dell’epoca, in pratica, aveva potere di giurisdizione su quasi tutto il territorio dell’Italia del nord. Ambrogio venne quindi consacrato a vescovo di Milano il 7 dicembre 374.