La Procura di Milano ha avanzato un’istanza di fallimento per un “evidente e manifesto stato di insolvenza”, riferendosi alla Visibilia editore Spa, società che è stata fondata da Daniela Santanchè, neo ministro del turismo, e di cui a partire dallo scorso mese di gennaio ha ceduto le quote. La nota politica dei Fratelli d’Italia non è assolutamente indagata, così come specificato dalla stessa esponente del governo Meloni, parlando nelle scorse ore ai microfoni di Radio Anch’io: «È assolutamente falso che io sia indagata e daremo corso a azioni legali, attacca la Santanchè. Non c’è nessun indagato. Visibilia è una società che ho creato ma è stata venduta. C’è una cartella esattoriale non pagata e i nuovi soci faranno fronte. Non ci sono reati, non c’è un’ipotesi reato. Non è giusto che si scrivano cose che non hanno fondamento».



E ancora il ministro Santanchè: «Non ho mai querelato un giornalista, ma questa volta mi scateno». Sulla vicenda si è espresso anche l’avvocato della stessa Daniela Santanchè, Salvatore Sanzo, che ha ribadito il concetto: “In merito a notizie di stampa relative alla società Visibilia Editore spa, società nella quale la senatrice Santanchè ha rivestito in passato cariche societarie, si precisa che: la sen. Santanchè non risulta indagata in alcun processo penale e da anni non ricopre alcuna carica in Visibilia Editore spa; non risponde al vero che “sia aperto un fascicolo per ipotesi di bancarotta fraudolenta”, stante l’assenza del presupposto obiettivo della liquidazione giudiziale della società, soltanto ipotizzata in astratto”.



DANIELA SANTANCHÈ, CHIESTO FALLIMENTO VISIBILIA: ESPOSTO PRESENTATO DA SOCI MINORANZA

L’istanza di “liquidazione giudiziale” era stata presentata dal pubblico ministero Roberto Fontana lo scorso 24 ottobre, visto che Visibilia ha accumulato, come riferisce RaiNews, “debiti per un importo complessivo pari ad euro 984.667,14, con data di notifica delle prime cartelle a partire dal 2018”. L’indagine della procura di Milano e del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza risalirebbe fino al 2016 a seguito di un esposto presentato dai soci di minoranza di Visibilia, depositato il 10 giugno scorso.

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