Dopo la replica di Daniela Santanchè, Danilo Toninelli deve fare i conti con le risposte di Matteo Salvini e di altri esponenti FdI. Come vi abbiamo raccontato, l’ex ministro grillino ha sparato sul mucchio a proposito del dossier Autostrada ed ha messo nel mirino il segretario federale della Lega e Giorgia Meloni. Pacato il commento dell’ex ministro dell’Interno, riportato da Libero: «È falso quello che dice. Io non mi sono mai opposto, ho sempre detto che se ci sono gli estremi si revoca, se non ci sono si proroga. Sono loro che da due anni non decidono cosa fare». Decisamente più dinamitarda la posizione di Andrea Dalmastro, esponente di Fratelli d’Italia, che lo ha definito «l’ottusangolo pentastellato». Poi l’affondo: «Al di là del tasso di talebanismo inversamente proporzionale a quello di intelligenza, è sicuro che chi è compagno di merende di un Ministro che ha concesso i domiciliari agli ergastolani mafiosi possa ancora scomodare il termine ergastolo? Ad usare il termine ergastolo, Toninelli rischia la stessa figura di quando voleva attraversare il Brennero tramite il famoso tunnel». (Aggiornamento di MB)



SANTANCHÉ STRONCA TONINELLI: “NON HA DIGNITÀ”

Il caso Aspi-Ponte Genova è tutt’altro che “finito” e dopo l’affidamento del nuovo Morandi ad Autostrade per l’Italia (in attesa della revoca delle concessioni, spiega il Governo) il Movimento 5 Stelle si è scatenato ribadendo che i Benetton non dovranno mai più avere a che fare con le autostrade italiane. Tra i più scatenati l’ex Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli che ha rinfacciato agli allora compagni di Governo della Lega la responsabilità di non avere ancora tolto le concessioni ad Aspi: ecco che oggi a L’Aria che Tira Daniela Santanché, senatrice di Fratelli d’Italia, si scaglia contro l’ex titolare del Mit con toni assai “infuocati”. «Mi ricordo Danilo Toninelli che disse che non ci sarebbe più stata Autostrade per l’Italia, non solo a Genova ma ovunque», introduce la Santanché sottolineando poi «C’è solo una parola che racchiude tutto questo: balle. Tutte quelle che i 5 Stelle hanno raccontato agli italiani. Questo governo è da un anno al potere – aggiunge la senatrice – sono venute fuori tutte le contraddizioni dei grillini e di Conte che hanno preso per i fondelli tutti gli italiani raccontando una cosa che non sono riusciti a fare». Infine l’appello rivolto agli stessi pentastellati, «Se avessero quel sussulto di dignità, dopo questa figuraccia dovrebbero andare a casa anziché stare incollati alle poltrone».



TONINELLI ATTACCA IL CENTRODESTRA

Fine del “caos” Aspi-Toninelli? Neanche per sogno, la giornata aveva già regalato un altro “dissing” a distanza tra l’ex Ministro M5s e l’attuale leader della Lega Matteo Salvini: «Oggi mi chiedo come abbiamo potuto allearci con un personaggio squallido e volgare come Salvini. Più Salvini mi attaccava sulle infrastrutture più era chiaro che stava difendendo potentati come i Benetton», attacca Toninelli ai microfoni di Radio Cusano Campus. Immediata e secca la replica dell’ex titolare del Viminale: «E’ falso quello che dice Toninelli. Io non mi sono mai opposto. Ho sempre detto: se ci sono gli estremi si revoca, se non ci sono gli estremi si proroga. Sono loro che da due anni non decidono cosa fare».



Ok, ora dunque sarà tutto concluso, giusto? Ecco, non proprio: sul Blog delle Stelle con un intervento senza freni Danilo Toninelli torna su tutte le polemiche sollevate dal Centrodestra contro M5s e con la sua stessa gestione del caso Aspi. E ne ha per tutti: «Se in Italia ci fosse una pena per le cazzate, le fake news, Meloni e Salvini prenderebbero l’ergastolo multiplo. Oggi Salvini ha detto che non è sua la responsabilità della mancata revoca ai Benetton: ma dove stava Salvini quando era al Governo? Abbiamo fatto riunioni su riunioni per decidere, a Conte doveva essere dato l’indirizzo politico e Salvini non partecipava perché se la faceva sotto». Motivo semplice, secondo Toninelli «Aspi e Benetton in qualche maniera la Lega l’hanno finanziata e Salvini faceva il duro davanti alla telecamera ma nei fatti non ha mai voluto».

A voler essere ancora più “chiaro” nel messaggio, Toninelli embedda sotto il suo intervento un video dal titolo eloquente «ergastolo per Salvini e Meloni». A Radio Cusano poi esprime anche insofferenza non solo per la Lega ma anche per il Pd, in particolare con il suo successore al Mit, Paola De Micheli: «Se fossi ancora al Ministero, quelli di Aspi non l’avrebbero visto neanche col binocolo il nuovo ponte di Genova, perché sarebbe stato già concluso l’iter di revoca. Prima del dettaglio giuridico c’è l’indirizzo politico, perché se tu hai un indirizzo politico chiaro poi lo traduci in decreto. In questo la ministra De Micheli delude profondamente».