75 anni fa l’eccidio nazista di Sant’Anna di Stazzema, una ferita che non potrà mai essere cancellata. La politica si è unita nel ricordo di una delle stragi più sanguinose del Novecento, queste le parole del sindaco Maurizio Verona: «Sant’Anna di Stazzema è la capitale europea contro i fascismi», ribadendo che bisogna rispondere con energia nei confronti di chi semina odio. Il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi ha sottolineato che «oggi vediamo risorgere il razzismo e la paura del diverso. Contro questa regressione dobbiamo opporre il meglio della cultura laica e religiosa europea, la cultura democratica del confronto e del rispetto», riporta Versilia Today. Parole che hanno seguito il messaggio forte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto sottolineare l’importanza del ruolo dei giovani e soprattutto della memoria. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



75 ANNI FA L’ECCIDIO DI SANT’ANNA DI STAZZEMA

«Chi dimentica è più esposto ai pericoli della violenza», è l’invito lanciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in vista del 75esimo anniversario dell’eccidio nazista a Sant’Anna di Stazzema. Era proprio un tragico 12 agosto 1944 quando i soldati del Reich in Toscana all’alba annientarono i civili del piccolo paesino di Sant’Anna con esecuzioni che durarono per un’intera giornata. Bruciarono case, Chiesa, animali, stalle e con loro uomini, donne, bambini e anziani: nessuno venne risparmiato, nessuno venne deportato, tutti furono trucidati in quello che si ricorda come uno dei peggiori eccidi della storia nazi-fascista della Seconda Guerra Mondiale e dell’intero Novecento. 560 le vittime che verranno ricordate oggi come in tutti i 75 anni che hanno preceduto tale triste anniversario: la vittima più giovane aveva solo 20 giorni e si chiamava Anna Pardini, il “simbolo” di quella strage a Sant’Anna di Stazzema sulla quale nazisti e fascisti sfogarono tutta la loro bestialità e repressione per una guerra che volgeva verso gli ultimi mesi di una clamorosa quanto sanguinosa sconfitta. Bombe a mano, colpi di mitra e di pistola e diverse altre atrocità per “finire” quelle 560 vittime, prima di bruciarle assieme all’intero paesino toscano.



L’ECCIDIO NAZISTA E IL RICORDO DI MATTARELLA

«La commemorazione dell’atroce eccidio di Sant’Anna di Stazzema è giorno solenne di raccoglimento e di memoria per la Repubblica italiana e per l’Europa. In quel terribile 12 agosto 1944 furono massacrate 560 persone inermi, tra queste 130 bambini. La più piccola, Anna Pardini, aveva soltanto venti giorni e fu uccisa tra le braccia della madre», scrive Mattarella nel messaggio lanciato a Sant’Anna di Stazzema per il 75esimo anniversario dell’eccidio nazista. Secondo il Capo dello Stato, la strage «perpetrata allo scopo di seminare terrore da reparti dell’esercito nazista, accompagnati da fascisti repubblichini, costituisce uno degli episodi più brutali e disumani di quella guerra, innescata nel nostro continente da volontà di dominio sulle altre nazioni». Da ricordare in maniera commovente la “impossibile” tenacia e forza morale che la comunità di Sant’Anna di Stazzema ha compiuto per tenere vivo il ricordo di quanto avvenuto: «trasmetterlo ai più giovani, trasformare quella ferita profonda in un impegno di ricostruzione, di convivenza, di sviluppo democratico. E’ questo lo spirito che ha animato l’Italia della Liberazione, della Costituzione, dell’affermazione dei diritti inviolabili della persona. E’ lo spirito dei fondatori dell’unità europea che hanno voluto voltare pagina dopo le guerre fratricide susseguitesi nei secoli. Di quei valori abbiamo sempre bisogno, oggi come allora. Non dovrà mai essere dimenticato quanto è accaduto – conclude il presidente della Repubblica – comprese le pagine più spaventose della nostra storia, perché chi dimentica è più debole, più esposto ai pericoli che, nel suo tempo, intolleranza, ostilità, violenza ripropongono».

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