Il 21 aprile, tutti gli anni la Chiesa ricorda Sant’Anselmo d’Aosta, vescovo annoverato tra i Dottori della Chiesa.
Sant’Anselmo è ricordato come una personalità dall’incredibile intelligenza, autore di alcuni scritti rimasti nella storia, tra cui in particolare il Monologion e del Proslogion, due trattati in cui il Santo ha approfondito diversi aspetti legati alla dimostrazione dell’esistenza di Dio.
La vita di Sant’Anselmo d’Aosta: dedicata allo studio delle Sacre Scritture
Sant’Anselmo nacque ad Aosta nel 1033, figlio di due figure nobili e facoltose, Gandolfo ed Ermemberga, quest’ultima estremamenta religiosa.
Fin da piccolo la madre decise di affidare la sua educazione ai benedettini aostani e alla giovane età di 15 anni Sant’Anselmo di Aosta aveva già deciso di diventare monaco, nonostante il dissenso del padre che avrebbe voluto che ereditasse la sua posizione.
Dopo la morte della madre, Sant’Anselmo si trasferì dapprima in Borgogna e, in seguito, nella Francia centrale dove raggiunse la cittadina di Avranches.
Qui fu determinante l’incontro con il priore Lanfranco di Pavia, personaggio che colpì profondamente il giovane Anselmo, tanto da convincerlo a restare presso la sua abbazia.
Negli anni successivi si dedicò allo studio e divenne assistente di Lanfranco, prendendo la decisione definitiva di diventare monaco.
Nel 1060 Sant’Anselmo entrò nel seminario di Bec, dove diventò priore solo tre anni più tardi, succedendo al suo mentore.
Dedicò giorno e notte alla preghiera, approfondendo il messaggio delle Sacre Scritture e scrivendo numerosi manoscritti che lo portarono a diventare particolarmente famoso tra scienziati e religiosi che volevano incontrarlo per approfondire le loro conoscenze.
Sant’Anselmo divenne ben presto noto non solo per il suo carattere affabile e gentile, ma in particolare per la sua intelligenza, qualità che, secondo quando affermato dallo stesso santo, doveva impregnare la fede.
Alla morte di Lanfranco, Sant’Anselmo fu nominato arcivescovo di Canterbury al suo posto, ruolo che ricoprì con profondo fervore, difendendo l’indipendenza della fede dal potere politico.
Condannato per ben due volte all’esilio, Sant’Anselmo morì il 21 aprile del 1109.
I patronati di Sant’Anselmo: Challand-Saint-Anselme e Canterbury
Sant’Anselmo è patrono del paesino di Challand-Saint-Anselme, un comune della Valle d’Aosta di poco più di 700 abitanti nella Val d’Ayas.
La parrocchia nacque il 6 giugno 1746 su ordine del vescovo di Aosta Pierre-François e fu proprio in quell’occasione che fu scelto come patrono Sant’Anselmo d’Aosta.
In questo affascinante paesino montano una delle maggiori attrazioni è proprio la Chiesa parrocchiale di Saint-Anselme, in cui è custodita la statua della Madonna nera di Oropa.
Ogni anno il 21 aprile la comunità parrocchiale partecipa con profonda fede e devozione alle funzioni dedicate al proprio patrono.
Il culto di Sant’Anselmo d’Aosta, inoltre, è ancora molto sentito a Canterbury, infatti ogni anno nella cattedrale, dove sono custodite le spoglie mortali del santo, viene celebrata una messa in suo ricordo, al termine della quale è possibile partecipare ad una sagra con stand gastronomici ricchi di prodotti locali.
Gli altri Santi del giorno
Il 21 aprile, oltre a Sant’Anselmo d’Aosta, la Chiesa ricorda anche: Sant’Anastasio Il Sinaita; San Corrado da Parzham, Cappuccino; Sant’ Apollonio di Roma, filosofo e martire; Beato Bartolomeo Cerveri, sacerdote e martire;San Maelrubha di Applecross, abate; Sant’ Aristo, sacerdote e martire; Beato Giovanni Saziari, terziario francescano; San Roman Adame Rosales, sacerdote e martire.