Il giorno 24 ottobre di ogni anno la Chiesa Cattolica festeggia Sant’Antonio Maria Claret, santificato nel 1950 da Papa Pio XII. Santo di estrazione popolare, viene ricordato come un errante predicatore instancabile. Fu un missionario attento alle miserie del mondo che le ha combattute per tutta la vita, mentre scalava meritatamente le gerarchie ecclesiastiche. Enorme il suo impatto positivo a Cuba dove il suo nome viene ricordato con commozione e rispetto. È il fondatore della Congregazione dei Missionari del Cuore Immacolato di Maria, i Clarettiani.



La vita di Sant’Antonio Maria Claret: la vocazione per le missioni

Antonio vide la luce a Sallent, paese dell’odierna provincia di Barcellona, in Catalogna nel 1807. Era il quinto di dieci figli nati da un’onesta famiglia impegnata nel settore tessile. Le radici fortemente cristiane dei genitori furono tramandate ai figli ed Antonio in particolare ne assorbì l’essenza tanto da maturare l’idea del sacerdozio.



Celebra la prima messa a ventotto anni nella parrocchia natia, ma gli bastarono pochi anni per capire che era atteso a prove più impegnative. Viaggia verso Roma nel 1839 e chiede la possibilità di fare il missionario in terre lontane, ma la salute cagionevole non lo aiuta. E’ costretto a tornare in Spagna e comincia le sua prediche itineranti in tutta la Catalogna, sempre con occhio di riguardo per i poveri e i deboli.

Nel 1849 fonda i Figli dell’Immacolato Cuore di Maria – oggi conosciuti come Missionari Clarettiani – e conquista una popolarità enorme. L’anno successivo il Papa lo nomina Arcivescovo di Santiago di Cuba, regalando così ad Antonio la possibilità di viaggiare e far conoscere la dottrina cristiana in posti remoti. Giunto a Cuba trova situazioni difficili da sanare: Chiesa non irreprensibile nei confronti dei nativi, povertà assoluta, ignoranza che sfocia in situazioni squallide.



Ma Antonio non si scoraggia e si circonda di un gruppo di missionari valenti, iniziando il giro evangelico dell’intera isola e lo farà ben quattro volte. Ininterrotta la sua opera pia di aiutare i bisognosi e predicare la Parola del Signore, alleviando le sofferenze causate anche da terremoti e pandemie. La strenua difesa degli strati più poveri della popolazione contribuisce a creargli molti nemici tra i nobili (locali e spagnoli) e rappresentanti della Chiesa.

Deve subire numerose minacce che sfociano in un attentato dove rimane ferito al volto. La regina di Spagna, con il beneplacito del Papa, lo richiama in patria nel 1857. Segue un esilio in Francia e uno a Roma dove partecipa al Concilio Vaticano. Muore in Francia nell’anno 1870 in un convento presso Narbona.

Gli altri Santi del giorno

Oltre a Sant’Antonio Maria Claret, nello stesso giorno del 24 ottobre, la Chiesa ricorda tra gli altri: Santi Ciriaco e Claudiano martiri, Sant’Evergisio di Colonia vescovo, Beata Maria Tuci vergine e martire, San Luigi Guanella sacerdote. Quest’ultimo presbitero di origini umilissime nato in Lombardia, nominato Santo nell’anno 2011 da Papa Benedetto XVI grazie all’accertamento di un miracolo avvenuto negli Stati Uniti.