Il 24 ottobre di ogni anno, la Chiesa ricorda la figura religiosa di Sant’Antonio Maria Claret, un importante personalità del XIX secolo, al cui nome è legata la congregazione dei Missionari del Cuore Immacolato di Maria, o Clarettiani, attivi ancora oggi il tutto il mondo. Le sue reliquie sono oggi conservate presso la Casa Madre dei Clarettiani a Vic, vicino a Barcellona.
Fu Papa XII a proclamarlo Santo l’8 maggio 1950.



La vita di Sant’Antonio Maria Claret: la missione e l’esilio

Antonio nasce a Sallent, nella regione della Catalogna in Spagna, nel dicembre del 1807, in una famiglia particolarmente devota di tessitori con 10 figli.
All’età di 28 anni prende i voti e 4 anni più tardi si reca a Roma per richiedere di essere inviato come missionario in qualunque luogo del mondo.
La sua domanda non viene accolta, così decide di unirsi ai Gesuiti, ma dopo pochi mesi è costretto a tornare in patria a causa di una grave malattia. Per sette anni predica senza tregua in diverse missioni presenti tra la Catalogna e le isole Canarie, diventando molto famoso e ottenendo un importante seguito.



Fonda, nel corso degli anni, diverse associazioni e congregazioni, come i Figli dell’Immacolato Cuore di Maria, conosciuti oggi anche con il nome del loro fondatore, i Clarettiani.
Nel 1849 viene nominato arcivescovo di Santiago di Cuba, iniziando un lavoro apostolico molto difficile e ricco di ostacoli a causa dei terribili problemi sociali presenti sull’isola e alle frequenti calamità, come epidemie e terremoti, che caratterizzavano il luogo in quegli anni.
Sant’Antonio Maria Claret però non si perde d’animo e promuove con forza l’educazione, fondando con la Venerabile Maria Antonia Paris la congregazione delle Religiose di Maria Immacolata, o conosciute come Missionarie Clarettiane.



A causa della forte azione di promozione dei diritti umani e cattolici Sant’Antonio si trova a dovere affrontare molteplici nemici e inizia ad essere oggetto di minacce e attentati, come quello di Holguin, in cui ricevette una profonda ferita al viso.
Nel 1857 il Santo viene richiamato dalla regina in Spagna in qualità di suo confessore, così inizia a predicare la Parola di Dio a Madrid e in tutta la penisola. Dopo essere condannato all’esilio con la regina, si recano entrambi a Parigi, dove prosegue con la sua azione apostolica.

Dopo avere preso parte al Concilio Vaticano I a Roma, a seguito della Rivoluzione Francese, cerca rifugio nel monastero di Fontfroide a Narbona, dove muore il 24 ottobre del 1870. La sua attività di difensore della Chiesa è ricordata anche sulla sua tomba, infatti Papa Gregorio VII volle che venisse incisa la seguente frase: “Ho amato la giustizia e odiato l’iniquità, per questo muoio in esilio”.

Le celebrazioni alle Isole Canarie

Il ricordo di Sant’Antonio Maria Claret è molto forte alle Canarie, diventando co-patrono della diocesi di Las Palmas, dove la popolazione commemora la figura del Santo con processioni e festeggiamenti, con la volontà di ricordare la sua venerabile attività missionaria svolta per molti anni in quei luoghi.

Gli altri Santi del giorno

Oltre a Sant’Antonio Maria Claret, il 24 ottobre  la Chiesa Cattolica celebra anche la memoria di: San Luigi Guanella, sacerdote; Beato Giuseppe Baldo, sacerdote e fondatore; San Proclo di Costantinopoli, vescovo; San Maglorio, vescovo e abate; Santi Areta e 340 compagni, martiri di Nagran; San Martino di Vertou, abate e  San Senoco, sacerdote.