Venti persone, tra cui 18 bambini e due adulti, sono state oggi vittime di un malore mentre si trovavano in una piscina comunale a gestione privata. E’ accaduto a Santarcangelo di Romagna in provincia di Rimini, nella mattinata odierna. I malori, secondo quanto riportato dal quotidiano Corriere.it, sarebbero stati causati dalle esalazioni di vapori tossici della piscina, proprio in questa giornata frequentata da molti minori iscritti ad alcuni centri estivi della zona e che erano stati accompagnati per una giornata all’insegna del relax e del divertimento. Coloro che hanno accusato i malori sono stati trasferiti in ambulanza negli Ospedali di Rimini e Cesena per tutti i controlli del caso. La maggior parte dei bambini colpiti, avrebbero manifestato problemi di tipo respiratorio. Nello specifico, nove persone sono state trasferite nell’ospedale di Rimini e sette in quello di Cesena mentre altre due persone nel più vicino pronto soccorso di Sant’Arcangelo. Sebbene nessuno, fortunatamente, ha manifestato condizioni critiche, due bambini sono stati trasportati in via precauzionale in codice rosso.
MALORI IN PISCINA: 20 INTOSSICATI, QUASI TUTTI BAMBINI
Carabinieri e Vigili del fuoco sono sul posto dove questa mattina si sono manifestati i malori per almeno venti persone presenti nella piscina, per tutti gli accertamenti di routine. La situazione ha provocato grandi paure soprattutto presso i genitori dei piccoli ma anche degli animatori presenti. Per il soccorso delle persone rimaste intossicate sono state necessarie cinque ambulanze e una auto medicalizzata. I testimoni hanno riferito che in alcune aree della piscina l’aria era diventata irrespirabile. Da una prima ricostruzione, pare che i vapori tossici si sarebbero sprigionati ai bordi di un lato della piscina, colpendo subito un paziente asmatico che avrebbe avvertito prontamente le prime difficoltà respiratorie, dando così l’allarme. I malori si sono poi susseguiti a catena. Per i vigili del fuoco, la causa sarebbe da attribuire solo alle esalazioni di cloro ma sono in corso ulteriori verifiche che confermeranno l’ipotesi attualmente più accreditata. All’Ausl la decisione di valutare l’eventuale chiusura della struttura.