Il 2 maggio di ogni anno la Chiesa romana ricorda e festeggia Sant’Atanasio di Alessandria. È stato un personaggio molto importante vissuto tra il III e il IV sec. d.C, il cui momento più significativo fu la nomina a vescovo nel 328. Fu in carica 46 anni, ma furono anni durissimi in cui si trovò a lottare contro l’eresia ariana e gli ariani. Il fulcro della diatriba era uno dei punti cardine della fede, ovvero che Gesù fosse della “stessa sostanza del Padre”. Gli ariani negavano la divinità del Cristo e questo avrebbe compromesso l’intero credo cattolico, se avesse prevalso.



La vita del Santo e la sua lotta per la dottrina della Chiesa

Sant’Atanasio è stato un importante vescovo e teologo nonché ottavo papa della storia della chiesa copta. Secondo la tradizione il Santo è nato ad Alessandria d’Egitto tra il 293 e il 295 ed è morto sempre nella stessa città il 2 maggio del 373. La sua  vita è stata caratterizzata da tante difficoltà dovute soprattutto al fatto di essere stato un grande difensore di quelli che erano i principi del Credo Niceno, ossia la dottrina fondata sulla natura divina di Cristo. Viene ricordato come uno dei grandi personaggi che hanno contribuito all’enorme sforzo che la Chiesa dovette fare in quel periodo per gestire la famosa controversia sulla Trinità. È vissuto inoltre in un periodo in cui si stava consumando l’ultima fase di persecuzione da parte dei romani nei confronti dei cristiani, conclusasi soltanto nell’anno 305, con l’imperatore Diocleziano.



Sant’Atanasio nasce in una famiglia cristiana nella quale gli venne impartita una fondamentale educazione classica che lo portò a studiare grammatica, ma anche delle opere particolarmente famose realizzate da straordinari artisti come Platone, Omero e Aristotele. Intraprese un percorso di studi in teologia, al termine del quale decise di abbracciare la vita monastica, trasferendosi nel deserto in un periodo in cui ebbe modo di conoscere Antonio Abate, poi diventato Sant’Antonio il Grande, suo maestro di vita, tant’è che ne scrisse anche una biografia.

Dopo questa sua esperienza, ritornò ad Alessandria per occuparsi di alcuni ruoli di responsabilità come l’essere segretario del patriarca. Quando questi morì, la scelta per il suo sostituto ricadde proprio su Atanasio che fu acclamato a gran voce e ordinato vescovo. Da questo momento in poi ebbe modo di portare avanti le sue idee ortodosse sulla Trinità e questo gli causò non pochi problemi, con ben cinque condanne e relativo esilio, poiché il potere religioso si intrecciava con quello politico e Atanasio fu osteggiato, soprattutto dall’imperatore Costanzo, perché considerato un uomo della discordia. Fortunatamente negli ultimi sette anni della sua vita Atanasio non fu più perseguitato dall’autorità imperiale e questo gli permise di portare avanti i suoi compiti pastorali in Alessandria d’Egitto, dove morì il 2 maggio del 373.



Gli altri Santi del giorno

Il giorno del 2 maggio, nel calendario cristiano viene ricordato Sant’Atanasio insieme a tanti altri personaggi della cristianità come San Longino, Santa Viborada, Sant’Antonino, San Vendemiale, San Giuseppe Nguyen Van Luru e, fra i beati, il beato Nicola Hermansson e il beato Guglielmo Tyrri.