Ogni anno, il 4 luglio, la Chiesa celebra Sant’Elisabetta del Portogallo, conosciuta anche come Isabella d’Aragona (Isabel in aragonese e portoghese ed Elisabet in catalano): una figura molto importante per la storia della penisola iberica, in quanto il suo contributo fu fondamentale per portare la pace fra i regni. Inoltre, fu un esempioo di carità cristiana per tutta la sua vita, anche se prese i voti solo dopo la morte del marito, quando donò tutti i suoi beni ai conventi e ai poveri e abbracciò il Terz’Ordine di Santa Chiara, da lei stesso fondato. Morì a Estremoz (Portogallo) nel 1336 e le sue spoglie furono portate a Coimbra. Nel 1612, durante un’esumazione per la sua canonizzazione, il suo corpo fu trovata incorrotto. Fu proclamata Santa a Roma, da Urbano VIII nel 1625.



La vita di Sant’Elisabetta del Portogallo: una grande regina che donò tutto ai poveri

Sant’Elisabetta del Portogallo è nata a Saragozza, in Aragona (Spagna), il 4 gennaio del 1271 ed è diventata nel corso della sua vita terrena la regina consorte del regno del Portogallo e dell’Algarve. Tuttavia si è fatta apprezzare anche e soprattutto come grande punto di riferimento per la cristianità. La sua era una famiglia già particolarmente ricca e importante perché lei era la terzogenita del re d’Aragona e di Valencia Pietro III D’Aragona, mentre sua madre era la principessa Costanza di Sicilia, nipote illegittima dell’imperatore Federico II di Svevia passato alla storia come Stupor Mundi.



Non si conosce tantissimo sulla vita di Santa Elisabetta se non che nel 1282 venne data in sposa al re Dionigi del Portogallo all’età di soli 11 anni. Dovette attraversare dei periodi molto difficili soprattutto per via della malattia del marito. Ci furono poi da gestire tante controversie e comportamenti poco rispettosi da parte di persone che bramavano il trono, come nel caso di quello che diventerà poi Alfonso IV, peraltro figlio di Dionigi. Quest’ultimo, temendo che suo padre volesse estrometterlo dal trono, arrivò a minacciare di dichiarare una guerra.

Questa eventualità che sarebbe costata moltissimo, soprattutto alla popolazione, fu scongiurata grazie all’intervento di Elisabetta. Infatti, nell’anno 1323, la donna si frappose tra i due eserciti che erano già stati schierati in battaglia dai rispettivi generali e comandante. Lo scontro stava per avvenire nei pressi di Lisbona e secondo la tradizione l’arrivo di Elisabetta fu quasi miracoloso perché si creò, ad un certo punto, una barriera luminosa che suddivise i due eserciti. Purtroppo questa scelta fu pagata a caro prezzo da Elisabetta perché il marito l’accusò di tradimento e di supporto presunto al figlio e quindi la bandì dalla corte.



Elisabetta dovette vivere in una fortezza e, dopo la morte del marito, avendo ritrovato la libertà di muoversi, decise di donare la corona al Santuario di Compostela durante un pellegrinaggio. Inoltre, decise di spogliarsi di tutti i suoi averi donandoli ai poveri e ai conventi e di diventare una Francescana del Terzo Ordine restando nel Monastero Delle Clarisse a Coimbra. Elisabetta morì poi nell’anno 1336 nel giorno del 4 luglio e venne tumulata a Coimbra.

Gli altri Santi del giorno

Il giorno del 4 luglio, oltre a Santa Elisabetta del Portogallo, la Chiesa ricorda anche altri personaggi: San Lauriano, San Teodoro, San Giocondiano, San Fiorenzo, San Valentino, Santa Berta, Sant’Andrea di Creta.