Il 4 luglio di ogni anno, si festeggia Sant’Elisabetta del Portogallo, anche conosciuta come Isabella d’Aragona: regina del Portogallo e dell’Algarve, fu una politica influente e una figura religiosa importante. Fondò il monastero delle clarisse di Coimbra e divenne terziaria francescana dopo la morte del marito. Fu proclamata santa da Papa Urbano VIII nel 1625.



La vita di Sant’Elisabetta del Portogallo: una regina del cuore

Elisabetta nacque nel 1271 nella città di Saragozza e i suoi illustri genitori erano Costanza, la figlia del re della Sicilia Manfredi, e Pietro III, sovrano d’Aragona.
La futura Santa si dimostrò sin da tenera età una bimba molto pia e devota e cominciò a dedicarsi all’Ufficio Divino già all’età di 8 anni: nonostante fosse nata in una famiglia dinastica, ha sempre vissuto in semplicità.



Fu data in sposa a 11 anni al re del Portogallo, Dionigi, dal quale ebbe due figli: Costanza, futura moglie di Ferdinando IV di Castiglia e Alfonso IV detto “il Valoroso”, da lei educati e amati in maniera impeccabile.
La vita matrimoniale non cambiò le abitudini spirituali di Elisabetta, che dovette anche sopportare le tante infedeltà del marito, ed era dedita sempre all’Ufficio, ai lavori manuali, alla letture delle Sacre Scritture e alla partecipazione alla Santa Messa. A corte non erano pochi coloro che invitavano la donna a uno stile di vita più adatto al suo rango, ma Elisabetta proseguiva imperterrita con i suoi frequenti digiuni e con l’assistenza agli indigenti e ai malati.



Si narra che il suo tocco procurò miracolose guarigioni, anche tra i lebbrosi. Suo marito Dionigi, che ben poco rispetto mostrava per sua moglie, non mancava comunque mai nelle preghiere della pia donna, che chiedeva a Dio la conversione del marito, continuando ad affiancarlo con mitezza e pazienza.
Alfonso aveva però altri figli dal precedente matrimonio e i nobili cominciarono a sussurrare un’eventuale presa del potere da parte di questi, portando il giovane Alfonso IV alla ribellione. Il re Dionigi reagì duramente, accusando di tradimento anche la stessa Elisabetta che tanto aveva cercato di placare gli animi: la donna fu così esiliata ad Alaquer, mantenendosi sempre fedele a suo marito anche quando in molti le offrirono un esercito da muovere contro il suo consorte.

Dopo un po’ di tempo e l’assedio di Coimbra del 1319, dove Elisabetta si pose tra gli eserciti in guerra di suo marito e suo figlio, Dionigi riaccolse sua moglie ravvedendosi dell’errore fatto.
Quando il re morì e gli successe Alfonso IV, Elisabetta si ritirò a Coimbra, nei pressi nel Monastero di Santa Chiara da lei fondato: si concesse anche due pellegrinaggi a Santiago de Compostela, a cui donò tutti i suoi averi e la sua corona.
La morte la colse all’età di 65 anni mentre si trovava a Estremoz, con lo scopo di placare le ostilità tra il re del Portogallo e quello di Castiglia.

Le celebrazioni per Sant’Elisabetta del Portogallo nel suo Paese d’origine

Famosa è la Festa della Regina Santa a Coimbra, con tanto di spettacoli, fiere e processione in onore della santa lungo il percorso tra il convento dove è sepolta la santa e l’Igreja da Graça.
Non si può non omaggiarla pregando sulla sua tomba nel Monastero Santa Clara a Velha a Coimbra, visitando poi le bellezze della città portoghese: il suo simbolo è una delle più antiche università al mondo dichiarata Patrimonio dell’UNESCO, di cui si può apprezzare in particolare la Cappella São Miguel decorata con azulejos e la barocca Biblioteca Joanina.
Bellissime sono poi la Cattedrale Vecchia di Coimbra in romanico portoghese, simile a una fortezza, e il Monastero Santa Clara a Nova in stile manierista.

Gli altri Santi del giorno

Il 4 luglio si celebrano anche altri beati e santi, tra i quali: San Luarsab, San Lauriano, San Giocondiano, Sant’ Antonio Daniel, Beata Caterina Jarrige, Santa Natalia di Tolosa e Beato Bonifacio di Savoia.