Il 30 giugno di ogni anno, la Chiesa ricorda i Santi Protomartiri Romani. Questo titolo indica i primi cristiani che abbiano testimoniato la fede con il martirio, designati con un termine che deriva dal greco: prōtos, “primo” e martys, “testimone (di fede)”.
Santo Stefano di Gerusalemme, essendo stato il primo cristiano martirizzato, è considerato a tutti gli effetti il protomartire della Chiesa universale, ma accanto a lui sono ritenuti anche primi martiri i Santi Pietro e Paolo, a cui è dedicato un giorno intero a parte, il 29 giugno, e altri cristiani, di cui spesso non si conosce il nome, che furono perseguitati e uccisi da Nerone a Roma, tra il 64 e il 67 d.C. a partire dall’accusa infondata dell’incendio che colpì Roma, proprio il 19 luglio del 64 d.C.
La storia dei Santi Protomartiri Romani: la ferocia di Nerone
La storia dei Santi Protomartiri Romani è riconducibile alla persecuzione dei cristiani da parte dell’imperatore Nerone e la racconta Cornelio Tacito nel XV libro degli Annales: circolava la voce che l’incendio di Roma del 19 luglio 64 fosse di origine dolosa. Dal momento che i cristiani avversavano il paganesimo, diventarono i capri espiatori, con pesanti calunnie, di tutte le disgrazie e dei problemi che affliggevano la città. Così Nerone scaricò su di loro la responsabilità dell’incendio, decidendo di punirli con supplizi inimmaginabili. Vi furono quindi episodi atroci, come quello delle torce umane, con i corpi cosparsi di pece e fatti ardere nei giardini del colle Oppio, oppure donne e bambini coperti di pelli di animali e dati in pasto ai leoni del circo. Fu quindi Nerone responsabile nell’instillare nei romani l’odio verso i cristiani, quando in realtà, proprio per la loro natura pacifica, erano ben tollerati e rispettati dalla popolazione locale.
Questa crudeltà gratuita fu infatti osteggiata dai romani stessi che capirono ben presto che queste pratiche abominevoli non andavano affatto a vantaggio dell’Impero, ma erano soltanto l’espressione di un pazzo che sfogava così la propria malvagità. Purtroppo, le intemperanze di Nerone non si fermarono con l’incendio del 64, ma proseguirono per ben tre anni, fino al 67. Ne furono vittime i già citati Ss. Pietro e Paolo, ma dopo la festività che onora le vittime più conosciute e illustri, la Chiesa ha voluto celebrare coloro che, senza nome, non avevano trovato spazio nella liturgia.
Gli altri Santi del giorno
In questo giorno, 30 giugno, sono anche celebrati altri Santi, tra cui Sant’Ottone di Bamberga, San Marziale di Limoges, San Teobaldo di Provins, Sant’Adolfo di Osnabruck e San Berticranno.