Il 31 luglio di ogni anno, la Chiesa celebra la figura di Sant’Ignazio di Loyola, religioso e militare spagnolo nato nel XV secolo, personaggio di punta della riforma cattolica del suo tempo e fondatore della Compagnia di Gesù. Nasce a Azpeitia, città basca, nel 1491 ed è famoso per i suoi Esercizi Spirituali che lo portarono presto a voler fondare una propria congregazione: l’attività dei Padri Pellegrini (così si chiamavano i precursori dei Gesuiti) si diffuse in tutto il mondo, fino al riconoscimento dell’Ordine da parte di Papa Paolo III, nel 1540.



La storia di Sant’Ignazio di Loyola: da cavaliere a grande protagonista della fede

Sant’Ignazio di Loyola nacque in una famiglia nobile spagnola ed entrò ben presto nella milizia dimostrando fin da subito il suo valore e il suo coraggio. Venne così scelto per difendere la celebre città di Pamplona, dove subì la rottura di una gamba.
Durante la degenza, iniziò a leggere alcuni libri che raccontavano la storia di Gesù e la vita di alcuni Santi e rimase profondamente colpito dagli enormi sacrifici che quegli uomini così devoti avevano dovuto subire.



La sua vita cambiò completamente e, ispirato dalla grazia divina, si recò al santuario di Monserrat, dove donò i suoi ricchi abiti da cavaliere per recarsi in solitudine in una grotta di Manresa. Iniziò così un percorso di grandi privazioni, ma grazie alla sua fede riuscì a resistere e Dio lo premiò con benedizioni e rivelazioni. Fu proprio in questo periodo che scrisse il libro degli Esercizi Spirituali e decise di visitare la Terra Santa.

In seguito si stabilì dapprima a Barcellona eppoi a Parigi, dove studiò il latino e fondò la milizia di Cristo che prese il nome di “Compagnia di Gesù”. Sant’Ignazio di Loyola ricevette anche l’approvazione del Papa e per secoli la compagnia da lui fondata portò la parola di Gesù e il bene in tutto il mondo, mandando missionari tra gli infedeli e difendendo la religione cattolica da quella protestante. Nel 1548 Ignazio fondò nella città di Messina il primo Collegio dei Gesuiti al mondo, che rimarrà per sempre un esempio per tutti gli istituti che verranno realizzati in seguito.



Fu proprio il Santo, poco prima della sua morte, a scrivere la Ratio atque institutio studiorum, che è rimasta la base delle scuole gesuite fino ad oggi. In questo scritto, descriveva i punti fondamentali nell’organizzazione delle scuole e della didattica, che permisero di rendere queste strutture tra le più elevate e preparate, tanto da ospitare personaggi del calibro di Cartesio e Voltaire.

Ormai esausto e molto malato, Sant’Ignazio di Loyola morì il 31 luglio del 1556 e fu proclamato santo dal Papa Gregorio XV nel 1622.

Il culto di Sant’Ignazio e la sua importanza per la Chiesa

La figura di Sant’Ignazio di Loyola ha coperto un ruolo molto importante nel corso dei secoli ed è stato nominato patrono dei Gesuiti, patrono universale della gioventù e di alcuni comuni tra cui Piedimonte Etneo e Santo Stefano Lodigiano. Proprio nel comune catanese si celebra una splendida festa in onore del Santo patrono.

Piedimonte Etneo è un piccolo comune di neanche 4 mila abitanti situato in provincia di Catania, che vanta però una posizione suggestiva nel cuore del Parco dell’Etna.Un luogo ricco di numerosi luoghi di interesse dal punto di vista naturale ma anche culturale, con la presenza di molte chiese come quella dedicata alla Madonna del Rosario e a San Michele Arcangelo, ma anche di monumenti particolari come la Porta San Fratello.

Durante la festa per il Santo patrono, che si tiene ogni 31 luglio, tutto il paese viene addobbato con stupende luminarie e si arricchisce di bancarelle preparandosi alla processione della statua di Sant’Ignazio con la guida di un padre gesuita.
La statua viene accompagnata dalla banda e dal lancio di coriandoli e striscette di carta colorata, una volta rientrata in chiesa si termina con lo sparo di fuochi d’artificio.

Gli altri Santi del giorno

Oltre a Sant’Ignazio di Loyola, il 31 luglio si celebrano anche San Calimero di Milano, Santi Democrito, Secondo e Dionigi, San Fabio il Vessilifero, Santi Pietro Doan Cong Quy e Emanuele Phung e San Tertullino, oltre ai beati Dionigi Vicente Ramos e Francesco Remon Jativa, Beato Everardo Hanse, Beato Giovanni Colombini e Beato Girolamo Michele Calmell.