Santina Pattaro ha 83 anni ed è di Teolo, in provincia di Padova. Da qualche tempo è ospite di una Rsa e di recente è riuscita a recuperare il numero della trasmissione Chi l’ha visto alla quale ha lasciato un messaggio: “Io sono una signora che sta in casa di riposo. Mi hanno messo in questo posto. Vi prego, aiutatemi. Non lasciatemi qua. Io sto male”. Il suo appello ha dato vita ad una serie di circostanze fino alla recente udienza presso il Tribunale di Rovigo nel corso della quale l’anziana, collegata da remoto, ha spiegato quanto per lei sia importante la sua libertà. Santina da un anno vive nella casa di riposo di Casale di Scodosia. Dopo aver subito due infarti in poco tempo, per la figlia quella era sembrata essere la migliore sistemazione seppur temporanea. Tuttavia, a distanza di un anno l’anziana si ritrova ancora lì nonostante gli appelli.
Per questo Santina Pattaro ha deciso di contattare Chi l’ha visto che ha raggiunto la donna raccogliendo il suo sfogo: “Questo non è il mio posto. Capisco tutto, vedo tutto, controllo tutto. Io sto bene a casa mia, qui è un carcere”. La donna spiega di avere una casa comoda ed accogliente e di poter contare su una sua pensione. L’inviata della trasmissione ha allora contattato anche la figlia che tuttavia ha lamentato di avere un pessimo rapporto con la madre, alla quale nega di tornare a casa e per la quale ha chiesto un amministratore di sostegno. “Le abbiamo provate tutte. E’ una situazione folle. I rapporti con mia madre sono ingestibili: quando vado da lei urla e non vuole vedermi. Cosa devo fare”, si è sfogata a sua volta la figlia.
Santina Pattaro, il caso si discute in tribunale a Rovigo
A parlare con l’inviata della trasmissione Chi l’ha visto è stato anche il fratello di Santina Pattaro, Rino, il quale ha preso le parti della sorella spiegando di aver tentato di fare qualcosa per farla tornare a casa: “Niente da fare, nessuno mi ascolta”, ha spiegato. Dopo la messa in onda del servizio, lo scorso 15 giugno, è avvenuta una svolta importante nel caso, come spiega Il Messaggero di Padova. Letizia Caselli, presidente di un’associazione di ospiti Rsa vittime del Covid ha preso a cuore la vicenda ed ha chiesto aiuto all’avvocato Consuelo Locati allo scopo di provare che Santina sia davvero in grado di decidere dove vivere e come.
Il caso è approdato in tribunale a Rovigo dove si è tenuta la prima udienza per la nomina di un amministratore di sostegno per l’anziana. Richiesta giunta dalla Rsa che ha segnalato al giudice un decadimento fisico e cognitivo della donna smentito però dai legali. I suoi difensori hanno evidenziato come il collegamento di Santina nel corso del processo ha confermato la sua “piena consapevolezza e piene capacità”. I legali hanno chiesto una perizia tecnica d’ufficio e un monitoraggio dei farmaci che l’anziana sta assumendo in Rsa. Il giudice si è riservato la decisione.