Santina Renda, come Angela Celentano e Denise Pipitone, è scomparsa e non è mai stata ritrovata. Il 23 marzo 1990 di lei si sono perse le tracce a Palermo, aveva 6 anni e da allora la sua famiglia non ha mai smesso di cercarla nonostante la cappa di silenzio che ha avvolto il caso per decenni. La stampa non si è più occupata della vicenda e, intervenuta l’archiviazione, tutto è rimasto nel limbo di interrogativi ancora irrisolti. Oggi la madre e la sorella di Santina Renda tornano a chiedere attenzione sulla sparizione della bimba e il loro legale, Luigi Ferrandino, sottolinea la necessità di riaprire il caso: “Faremo denuncia” ha dichiarato l’avvocato, riporta Giallo, precisando di avere una pista da vagliare anche con un test del Dna a seguito di una segnalazione che sarebbe ritenuta “attendibile”.



La scomparsa di Santina Renda è un mistero lungo decenni, una storia che, per certi versi, somiglia a quelle di Angela Celentano e Denise Pipitone: tutte sono scomparse mentre giocavano e tutte sono protagoniste di gialli dai contorni inquietanti, tra presunti avvistamenti, false piste e indagini finite in un vicolo cieco. Cambiano contesti, nomi e volti, ma il succo è lo stesso: ancora oggi non c’è una soluzione. Santina Renda è scomparsa mentre giocava in strada con la sorella e alcune amichette, da allora non si è più saputo nulla di lei. Che fine ha fatto? Se lo chiedono i familiari che ora aspettano una nuova age progression con cui mostrare al mondo il presunto aspetto attuale della loro cara: “Sto cercando mia figlia, aiutatemi a renderla virale sui social“, ha chiesto la mamma, Enza, ai microfoni di Mattino Cinque.



La scomparsa di Santina Renda e l’appello: “Riaprire il caso”

La famiglia di Santina Renda chiede che il caso venga riaperto, come sottolineato dal legale Luigi Ferrandino (lo stesso del caso Angela Celentano) che la assiste nel tortuoso percorso verso la verità. Un appello portato davanti alle telecamere del piccolo schermo e sulle colonne del settimanale Giallo, in cui spunta l’orizzonte di una denuncia per dare impulso a nuove indagini. A 32 anni dalla scomparsa della bimba di 6 anni da Palermo, l’avvocato sostiene vi siano elementi per poter proseguire le ricerche che si erano arenate nelle sabbie mobili dell’archiviazione.



Siamo pronti a presentare una denuncia alla Procura – ha dichiarato Ferrandino in un passaggio riportato da Giallo per far riaprire il caso di Santina Renda, di cui nessuno parla più. Nel frattempo abbiamo ricavato anche il Dna della mamma della bambina scomparsa per poter fare immediatamente un confronto con una persona che ci è stata segnalata“. Per provare a dare una svolta al giallo di Santina Renda, la famiglia si è rivolta all’associazione Manisco World di Virginia Adamo, con la speranza di dare alla vicenda una risonanza internazionale. “Questo caso è stato archiviato e abbandonato dai media, oltre che dagli investigatori – ha detto l’avvocato Ferrandino a Mattino Cinque. La famiglia spera di rimettere in moto questa indagine arrivando anche in altre parti del mondo“.

Il racconto della sorella di Santina Renda: “Presa da due persone…”

Il giallo di Santina Renda affonda le radici nel pomeriggio del 23 marzo 1990 quando la piccola, 6 anni, si trovava a giocare in strada con la sorella Francesca, 5 anni all’epoca, e alcune amichette. Questo un passaggio del racconto della donna, nel novembre 2022, ai microfoni di Mattino Cinque: “Dopo pranzo, come ogni giorno, siamo scese in cortile. Mentre giocavamo, intorno si aggirava una macchina bianca di grossa cilindrata, procedeva lentamente e ogni tanto si soffermava… Mi ricordo che a un certo punto si è fermata e ha richiamato l’attenzione di noi bambini con delle caramelle o pupazzi, non ricordo bene. Ho visto che ha attirato l’attenzione di mia sorella, poi se la sono presa per il braccio e se la sono infilata in macchina. All’interno c’erano un uomo e una donna“.

Da qui un vuoto lungo 32 anni: di Santina Renda non si hanno notizie da allora. Secondo la versione della sorella, la bambina sarebbe stata prelevata con la forza, rapita e fatta salire sull’auto da due persone. Francesca Renda non ricorda il volto del soggetto femminile che avrebbe visto nel veicolo, ma quello dell’uomo sì: “Aveva una barba bella abbondante e occhiali da sole…“.