Attaccato, insultato e anche minacciato perché gay: la storia di Alessandro Santini, ignobile come tutte le discriminazioni e gli insulti offensivi, ha una particolarità in più che rende il caso decisamente singolare. È un consigliere comunale della Lega a Viareggio, strenuo oppositore del Ddl Zan anche se dichiaratamente omosessuale: oggi a “La Verità” racconta quanto successo in queste ultime settimane, divenuto obiettivo della sinistra antagonista nel momento in cui si è espresso contro il disegno di legge del Pd contro “l’omobitransfobia”. «Sono stato massacrato e discriminato perché di destra», racconta amareggiato Santini che è arrivato a sporgere ufficialmente denuncia per diffamazione a chi gli rivolgeva e rivolge insulti d’ogni sorta sui social network.



Mentre vip, politici e rapper si scrivevano sula mano “Ddl Zan”, Alessandro Santini fuori dal coro sui suoi account replicava con un’altra scritta “no utero in affitto”. «Da lì è partita la valanga di fango. Mi hanno scritto che stavo tradendo la comunità Lgbt. Fabio Canino parlando di me ha detto “questo qui è un gay di destra». Insomma, una discriminazione continua perché gay iscritto alla Lega con Santini che attacca proprio chi si spertica per far passare il Ddl Zan e poi però si divide su un omosessuale che non pensa come la maggior parte dell’opinione pubblica odierna: «Negli anni si è creata una sacca morbosa di paura, in modo artificiale. Così, il ddl Zan esalta la diversità degli omosessuali e discrimina, in nome di un presunto orgoglio gay».



IL CONSIGLIERE GAY ATTACCATO PERCHÈ DELLA LEGA

«Io gay di destra discriminato dalla sinistra», così attaccava ancora Santini ad inizio maggio intervenendo in Consiglio Comunale a Viareggio in risposta alla mozione di sostegno (presentata dal Pd e dal Centrosinistra) al Ddl Zan, promossa anche dal sindaco Giorgio Del Ghingaro: «sul disegno di legge Zan voglio poterla pensare diversamente», rilanciava il consigliere leghista nel raccontare come ogni giorno «affronto questo problema nel mio lavoro e nella mia vita privata». A “La Verità” il rappresentante della Lega a Viareggio afferma di non essere “contro” niente, ma che sia semplicemente aberrante il non poter esprimere il proprio libero pensiero: «Difendo il mio diritto ad avere l’opinione che un bambino debba crescere con un padre e una madre. Voglio poterlo dire senza che che qualcuno mi denunci, senza dovermi pagare un avvocato e stare in ballo due anni in attesa del verdetto di un giudice». Cattolico credente e praticante, dice di seguire al meglio la Chiesa anche grazie ad un padre confessore che conosce perfettamente tutta la sua storia: molto netto il giudizio che Santini dà all’intero apparato del variegato mondo LGBT, chiamandolo “stereotipo indotto dalle giornate del Gay Pride”, tanto che lui stesso viene definito un gay “atipico”, «l’ostentazione non mi rappresenta […] credo che la comunità LGBT abbia combattuto battaglie importanti e meritevoli ma credo che ci abbiano marciato sopra». Inevitabile un commento sul caso Fedez, con la posizione anche qui netta e senza fronzoli del consigliere toscano: «Fedez ha commesso la scorrettezza di non dire quando quelle frasi sono state dette: anni fa. La Lega è cambiata, e molto, in meglio. Forse alcuni di quei leghisti oggi si scuserebbero, come Fedez ha avuto la possibilità di fare per certe sue canzoni di gioventù. Il Carroccio alcuni temi li ha digeriti e affrontati nel tempo, quando prima semplicemente non ne parlava. Probabilmente perché era ritenuto un non problema. Il mio segretario federale (Matteo Salvini, ndr) non è contro i gay, questo mi basta, comunque».

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