Nella giornata di oggi 5 aprile 2023, viene festeggiata Santa Irene di Salonicco, vergine e martire. È difficile ricostruire con esattezza l’esistenza della santa martire, essendo risalente al II-III secolo d.C., ma non mancano alcuni testi rimasti intatti fino ai giorni nostri, che ne riportano gli ultimi giorni, il processo insieme alle sorelle e la morte.Sant’Irene è venerata sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa. Le sue reliquie sono conservate in parte presso la Chiesa dei santi Felice e Baccolo, situata nella città di Sorrento in provincia di Napoli.



Fu la prima patrona di Lecce, prima che lo divenne Sant’Oronzo che liberò la città dalla peste, mentre oggi Sant’irene è protettrice della località cilentana di Trentinara. Proprio le reliquie della Santa furono al centro di una “guerra” durante il XVI secolo fra Gesuiti e Teatini a Lecce, che si contendevano il culto della Santa, così come la custodia dei sacri resti tramite i quali avvenivano moltissimi miracoli e guarigioni.



Sant’Irene la vita della santa e il martirio insieme alle sorelle

Sembra che Sant’Irene sia nata verso la fine del II secolo nell’attuale Aquileia, località situata in provincia di Udine. Aveva due sorelle dal nome sconosciuto, che in seguito al battesimo cristiano sarebbero diventate Agape e Chionia. I loro nomi, incluso quello di Irene, non erano state scelti a caso, ma richiamano tre virtù cristiane, la pace (Irene) carità (Agape) e purezza (Chionia) in base alla traduzione in greco. Probabilmente molto ricche e figlie di pagani, le tre furono considerate come un modello assoluto di santità. Convertitesi segretamente al Cristianesimo, Irene ricevette in custodia i Libri Sacri con la parola di Dio e li custodì fino all’ultimo giorno della propria esistenza, insieme ai gioielli dei quali era in possesso un alcuni scrigni. Sant’Irene venne perseguitata insieme alle sorelle dall’imperatore Diocleziano, che perseguitò i Cristiani, ordinando anche la distruzione dei libri sacri. Sant’Irene, insieme alle sorelle, scappò tra le montagne e lì le tre si raccolsero in preghiera, tornando in città quando erano convinte di sentirsi al sicuro.
Non si hanno certezze in merito all’avvento presso Tessalonica, ossia l’attuale Salonicco.



Ciò che sembra certo è che siano state catturate dopo essersi rifugiate nella cittadina greca, nonostante si siano nascoste tra i Cristiani. Furono poi assistite dal prete di Aquileia Zoilio e da Santa Anastasia, ma furono comunque trovate. La famiglia possedeva un’abitazione a Tessalonica e le tre martiri furono prese proprio lì. Non mancano le leggende in merito al loro martirio, ma si narra che fossero stato consegnate al governatore locale Dulcezio con altri cristiani, con l’accusa di essersi ribellate contro l’editto. Chionia e Agape furono così messe al rogo, subito, ma i loro corpi rimasero comunque intatti in seguito al volere di Dio che aveva ascoltato la loro ultima preghiera, di di non far patire loro altri pene. Fu poi la volta di Irene, che subì un’altra sentenza da parte di Dulcezio. Dapprima fu condannata a essere inviata nuda in un lupanare (un antico bordello), ma miracolosamente, nonostante la sua giovane età, non venne toccata nè profanata da nessuno. Nonostante queste intimidazioni e pur avendo assisitito al supplizio delle sorelle, Sant’irene non abiurò la propria fede. Quindi, il 1° aprile del 304, la donna camminò sul legno ardente e morì, martirizzata, mentre continuava a inneggiare a Dio.

Gli altri santi celebrati il 5 aprile, Santa Caterina Thomas

Sant’Irene viene commemorata il 5 aprile, nello stesso giorno, vengono commemorati anche il vescovo Sant’Alberto di Montecorvino, la vergine Santa Caterina Thomas, l’abate San Gerardo di Grande-Sauve, i Santi Martiri di Aquae Regiae e il sacerdote domenicano San Vincenzo Ferrer.
Santa Caterina Thomas fu una mistica spagnola, vissuta nel XVI secolo, rimasta orfana da bambina, prese i voti a 24 anni. Fin da bambina spesso dopo la Santa Comunione cadeva in estasi e aveva visioni, subiva anche gli assalti feroci di demoni, che la ferivano con violenza, anche di fronte alle consorelle, che potevano solo udire le urla dei demoni senza poterli vedere. Il giorno prima di morire, riceve l’ultima estasi mistica.