Con la guerra ormai anche in territorio russo, Vladimir Putin spinge per rafforzare il sentimento religioso nel popolo, con lo scopo di rafforzare il patriottismo nei confronti del Cremlino. Così, il presidente ha deciso di consegnare ufficialmente alla Chiesa ortodossa l’icona forse più preziosa dell’Oriente cristiano: il dipinto della Santissima Trinità, realizzato da Andrei Rublev tra il 1422 e il 1427. Nella tarda notte di sabato 3 giugno l’opera ha attraversato le strade di Mosca, passando dalla Galleria Tretyakov, dove era esposto dal 1929, alla Cattedrale di Cristo Salvatore.
Il patriarca Kirill, domenica mattina, ha celebrato la liturgia alla presenza del dipinto. Al termine della cerimonia, è stata resa accessibile a tutti i fedeli. La decisione del Cremlino era stata svelata il 15 maggio scorso: il trasferimento dell’opera, fragile e unica, è stato condannato dagli esperti dell’arte, che temono danneggiamenti. Il progetto è stato accolto con riluttanza anche dai curatori della galleria Tretyakov, che si sono opposti al trasferimento se non fossero state soddisfatte le condizioni ottimali per la conservazione. L’opera richiede infatti cure costanti.
Rabbia degli esperti: “La Santissima Trinità di Rublev si rovinerà”
Temendo di non avere l’opera della Santissima Trinità in tempo per l’omelia di domenica 4 giugno, sabato sera il Cremlino ha accelerato la manovra, firmando in extremis un contratto di prestito con la galleria Tretyakov, che ha acconsentito alla cessione per un periodo limitato: dal 4 al 18 giugno. La direttrice del museo, Elena Pronicheva, e l’arciprete Georgui Martynov, curatore della cattedrale di Cristo Salvatore, hanno firmato l’accordo. Il patriarca Kirill, subito dopo la firma, ha però dichiarato che il prestito sarebbe durato più a lungo del previsto. “Per un anno l’icona miracolosa sarà nella Cattedrale di Cristo Salvatore in modo che i moscoviti e gli ospiti della capitale possano inchinarsi davanti ad essa. Poi tornerà qui, nella sua culla storica”, ha annunciato sabato sera.
Sensori di temperatura e umidità sono stati collocati nella vetrina installata nella navata della cattedrale di Mosca ma per gli esperti potrebbe non essere sufficiente. “Questo tipo di armadio è utilizzato in molti musei, dove l’aria è mantenuta stabile. Ma in una chiesa non c’è questo clima museale”, ha avvertito Tatiana Gorodkova, capo curatore della galleria Tretyakov. Kalinin, responsabile del patrimonio della Chiesa ortodossa ed emissario di Kirill, si è detto d’accordo con gli esperti: “La società, la Chiesa, la gerarchia dovrebbero capire che questa icona non può essere trasferita al momento”. Tanto è bastato per essere bandito dal sacerdozio.