Il culto del Santissimo Nome di Gesù, celebrato il 3 gennaio e poi vedremo perché, trova la sua origine nel XIV secolo, grazie soprattutto, all’attività del francescano san Bernardino da Siena che si prodigò al punto da far istituire la festa liturgica. A dire il vero anche altri suoi confratelli si adoperarono a tal proposito, cioè i beati Alberto da Sarteano (1385-1450) prima e Bernardino da Feltre (1439-1494) poi. In realtà Bernardino era un continuatore della devozione che già si trovava profondamente in san Paolo durante il Medioevo, in alcuni Dottori della Chiesa e anche in san Francesco d’Assisi. Senza dimenticare che proprio questa particolare devozione veniva praticata in tutto la zona del senese, pochi decenni prima dai Gesuati.
Questa era una congregazione religiosa che trova la sua origina nel 1360 dal beato locale Giovanni Colombini ed era particolarmente dedita all’assistenza dei malati e degli infermi. Venero così chiamati perché ripetevano frequentemente il nome di Gesù. Questa festività venne soppressa negli anni Settanta, sarà poi il pontefice polacco, Giovanni Paolo II, a ripristinarla fissandola in calendario nella data odierna, cioè il 3 gennaio, però come memoria facoltativa.
Santissimo Nome di Gesù, un simbolo celebrato fin dalle origini
Il Santissimo Nome di Gesù venne sempre onorato e celebrato nella Chiesa fin dalle origini, ma soltanto a partire dal XIV secolo iniziò ad avere il suo culto liturgico. Nel 1530 fu papa Clemente ad autorizzare l’Ordine Francescano a recitare l’Ufficio del Santissimo Nome di Gesù. Questa celebrazione venne poi estesa, nel 1721, da papa Innocenzo XIII a tutta la chiesa. In realtà il giorno di celebrazione cambiava tra le prime domeniche di gennaio prima di essere fissata al 2 gennaio. Fu soppressa negli anni Settanta per essere poi ripristinata da Papa Giovanni Paolo II.
Le tre lettere che compongono il trigramma de Nome di Gesù, disegnato da San Bernardino da Siena, vennero prese dalla Compagnia di Gesù, come emblema. La Compagnia stessa divenne grande sostenitrice del culto e della dottrina, dedicandogli le sue chiese, come ad esempio, a Roma, la Chiesa del Gesù. Il significato di Gesù, come nome, è quello di salvatore. I cristiani gli hanno poi attribuito diversi appellativi.